Pochi minuti prima di svegliarmi

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Fra i disturbi del sonno dei quali mi sono occupato nella mia carriera quello senza dubbio più curioso è la cosiddetta "sveglia premonita", SP. Il paziente sostiene di svegliarsi sempre pochi minuti prima del suono della sveglia. Questo disturbo presenta parecchie particolarità che mi hanno spinto ad indagare più a fondo...

Il disturbo è molto comune (fra casi più o meno gravi) in Europa, nelle Americhe e in estremo Oriente, ma è quasi del tutto assente in Africa e in Oceania. Naturalmente la valutazione di questi dati è soggetta alla qualità dell'attenzione clinica rispetto al paziente ed alla diagnosi del disturbo. Spesso e volentieri, infatti, i pazienti non ritengono la SP un sintomo di cui rendere edotto il proprio medico e sono pochi gli specialisti delle malattie del sonno a cui fare presente la propria situazione. La mia esperienza, e le centinaia di casi che mi sono stati sottoposti, mi hanno però spinto a giungere alla conclusione che la SP si presenta sopratutto fra i bianchi, preferibilmente caucasici, in particolar modo in Europa continentale, negli Stati Uniti e tra le popolazioni asiatiche di origine nipponica.

Un'altra peculiarità della SP è che non c'è documentazione di alcun caso antecedente al 1947. Nessun medico, precedentemente al primo caso documentato (a Slumbertown, nell'Ohio, dal dott. Scott Spencer) aveva mai diagnosticato un simile disturbo del sonno. La documentazione riguardo insonnia, narcolessia, cataplessia ed altre sono già riscontrate negli scritti di Celso ed Aristotele, fino alla moderna psicanalisi, ma non c'è traccia della "sveglia premonita". Molti miei colleghi hanno fatto notare che in antichità, ovviamente, non esistevano le sveglie elettroniche, ma comunque le attività lavorative della giornata erano scandite da ritmi regolari. Tuttavia, in nessun caso, un medico ha mai diagnosticato una patologia nemmeno paragonabile come frequenza, intensità e caratteristiche alla SP, né hanno trattato l'argomento i maestri della psicanalisi onirica come Freud e Jung.

Fra le spiegazioni a questa patologia c'è la ciclicità del sonno. Durante il sonno il cervello elabora i dati che ha acquisito durante la veglia in cicli continui, fra cui la nota fase R.E.M. in cui avviene il sogno. Queste fasi durano circa due ore ciascuna, quindi noi sogniamo circa tre volte ogni notte. La fase del risveglio, l'ultima, è quella del sonno più leggero ed è quella il cui sogno ricordiamo al risveglio. Nella fase del risveglio, però avviene qualcosa di differente rispetto a tutte le altre. Il cervello inizia a percepire i rumori, il cambio di luce ed altre informazioni sensoriali, aumentano i battiti cardiaci e si alza la temperatura del corpo. Sappiamo che il cervello ripete ciclicamente le sue operazioni, e di conseguenza è possibile supporre che la SP sia solamente l'ultimo ciclo del sonno, che anticipa il risveglio per evitare il trauma della sveglia acustica (il trauma da sveglia acustica è un argomento dibattuto fra noi studiosi del sonno, molte pubblicazioni lo trattano egregiamente), una sorta di protezione che ci dà il cervello al risveglio combinata ad una più acuta percezione dei fattori esterni.

I miei studi, però, mi hanno portato ad una spiegazione diversa, ma non meno affascinate e, per certi versi, incredibile.
Perdonate la mia ampia prefazione ma era necessaria per mettervi al corrente di questo particolare disturbo e delle sue caratteristiche, che non vengono quasi mai presentate in modo accurato e completo. Alcuni colleghi, difatti, rifiutano ancora di riconoscere alla SP la sua natura patologica etichettandola come una normale attività del sonno.

Sono le sue peculiarità spiegate sopra che mi hanno spinto ad approfondire l'argomento, anche attraverso le cartelle del dottor Spencer, il primo ad aver diagnosticato la SP. Il suo paziente, Simon Taylor presentò la SP per quasi un anno. Ogni mattina si svegliava, cito dagli appunti di Spencer, "terrorizzato ed ansimante solo pochi minuti prima della sveglia" dopo aver avuto incubi ricorrenti e paranoia. Il dottor Spencer collegò i suoi disturbi alla sua attività come legale dell'accusa al cosiddetto "Processo ai dottori" avvenuto l'anno precedente, un ramo del processo di Norimberga in cui vennero giudicati i medici dei campi di concentramento nazisti. Il dover scavare e lavorare fra quei crimini disumani lo aveva portato ad una patologia paranoico-depressiva. Le cure con antipsicotici e antidepressivi furono vane: il 20 Novembre 1947 fu trovato impiccato nella sua casa di Slumbertown.

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