Solitamente rimango sveglia sino al mattino, fino a quando i miei occhi non si chiudono per la stanchezza. È diventata ormai una routine: dopo l'oziosa attività diurna, rimango in piedi la notte. Sto spesso al buio per evitare di disturbare la mia famiglia che ancora dorme, davanti al computer.
Ieri feci quello che solevo fare: in seguito a una giornata piuttosto stressante, mi misi a lavorare al pc. Le ore passavano e il mal di testa aumentava. Alle 3 e mezza circa spensi, oramai non reggevo più. Aprii lentamente la porta per evitare che scricchiolasse e mi diressi verso camera mia. Mi sdraiai sul letto allungando il braccio al fine di schiacciare l'interruttore della lampada vicino a me. In quel momento i miei occhi incontrarono la porta dello studio, perfettamente visibile da quel punto. Cominciò ad aprirsi. Piano. Quasi con un movimento impercettibile. Sgranai gli occhi e cercai di concentrarmi, per capire se si stesse effettivamente muovendo o fosse solo un'illusione causata dal mio mal di testa. Si fermò. Mi diressi cautamente verso la porta, cercando di osservare meglio chi o cosa vi stesse dietro. Nessuno. Naturalmente al suo interno vi era solo la mia poltrona, che confondendosi col buio mi pareva proprio una creatura vivente. La finestra era aperta, con tutta probabilità sarà stato il vento.
Ne rimasi sollevata, ma nel dubbio chiusi la porta. Non era un gesto utile, ma mi rassicurava. Controllai diverse volte che non si potesse aprire da sola e dopo essermi autoconvinta che tutto andasse bene, andai finalmenta a dormire.
Cominciò a prudermi il braccio. Bruciava. Mi svegliai dopo non so quanto tempo, ma era ancora piuttosto buio. A tentoni cercai l'interruttore della luce. Sollevai la manica della maglietta, per cercare di capire cosa mi causasse tanto fastidio. Delle parole erano leggermente incise sulla carne in un modo frastagliato. Ne rimasi terrorizzata. Cercai di leggere: "Le porte non mi fermano".