Domande

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Tic-tac. Tic-tac. Se ne stava immobile a sentire lo scandire del tempo che passava. Il tempo è solo un illusione. Allora anche le rughe, anche la morte lo erano, un illusione? La macchia sul soffitto si stava allargando e l'acqua ora cadeva in gocce sulla sua testa. Poteva chiamare un idraulico, ma a papà non sarebbe piaciuto: lui odiava gli intrusi. A volte sembrava anche lei, un intrusa in casa propria. E poi, l'acqua era buona... di solito. Anche papà era buono, di solito. Papà era premuroso e gentile con lei tranne quelle sere. Quelle sere in cui c'era una luce diversa nei suoi occhi, quelle sere in cui le domande le morivano in gola. Lei non sapeva perché ma quando la guardava in quel modo subito si capivano, c'era sintonia tra loro. Bastava uno sguardo per farla chiudere in camera con le cuffiette e il volume a palla cercando di ignorare le urla nella stanza accanto. Ogni mese una diversa.


Lui era buono se lei non faceva domande. Lei non avrebbe mai voluto rompere quella sintonia, quell'equilibrio. Ma più cresceva e più quelle domande la divoravano.


"Dov'era la mamma?"


Tic-tac. Tic-tac. Nella vasca da bagno nuda... con lui. Samantha soffocò una risatina, fiera di ciò che aveva fatto. Quell'uomo, quello che doveva chiamare padre, non c'era più, ma non c'era mai stato. Non avrebbe sentito la sua mancanza. O meglio, l'aveva sentita per quindici anni perché sarebbe dovuto essere diverso? Lui non rispondeva mai alle sue domande e davanti agli altri recitavano la solita pietosa scena: lei la ragazza senza madre e lui il vedovo fedele. Fedele. Ogni mese una diversa e non bastava, no. Lei doveva chiamarla mamma. Chiuse gli occhi, si passò la lingua sulle labbra ripensando all'odore del sangue. sangue ovunque. Lui l'aveva lasciata per ultimo. Guardandola negli occhi con i suoi, sempre più vacui e spenti, che sembravano farsi più grandi mano a mano che la pelle perdeva colore, cedendolo al liquido, ormai nero, che fuoriusciva inarrestabile, le sussurrò un incredulo: "perché?". Fu allora che lei si voltò e chiuse la porta lasciandolo morire in una vasca, dove il suo vino rosso si mischiava all'acqua.


Non era un abitudine di famiglia rispondere alle domande.

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