Sposato con un demone 2

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La mano. Quella stessa mano che ho accarezzato, toccato e baciato. Quella mano piena di sangue comparse in un attimo dal sottosuolo, spostando della terra. Scappai dal cimitero, presi la mia utilitaria e andai a casa. Il giorno dopo mi svegliai verso le 14, mi alzai dalla branda in cui dormivo e mi preparai per andare al bar sotto casa. Entrai in quel locale: era molto rustico, tipico della zona in cui abitavo. Ordinai una birra e me la scolai per buttare giù tutti i pensieri negativi. Uscii dal bar e salii sull'auto. Afferrai il volante ma notai di perdere sangue dalle mani. Girai la mano col palmo verso l'alto e mi accorsi di avere due tagli profondi che andavano dal pollice al mignolo. Andai di corsa al pronto soccorso più vicino e mi visitarono; mi dissero di tenere una benda per un mesetto e che i tagli furono stati fatti col vetro perchè ne avevano trovato tracce sulle ferite. Ritornai a casa pensando alla ferita ma non ricordai niente di particolare.

La mattina seguente sentii dei rumori sinistri nello sgabuzzino di casa mia. Decisi di andare a controllare cosa stesse succedendo; entrai e vidi simboli satanici e sangue mescolati assieme creando un vortice di ansia dentro di me. Alla fine della stanza vidi una cassa di legno semichiusa; la aprii e cu trovai un cuore ancora pulsante dentro di essa. Vomitai di tutto e sentii sapore di sangue nella mia bocca. Decisi di scappare, quindi chiusi la porta a chiave e scappai a casa di un mio amico. Pochi giorni dopo capii che fu solo immaginazione.

Passarono mesi e non successe niente. Mi trovai una bella ragazza e ci divertemmo un sacco insieme. Trascorsi molto tempo con questa ragazza e alla fine ritornammo a casa mia, anche sapendo quello che successe. Passammo un anno in quella casa e in quel periodo misi incinta la mia fidanzata. Una notte però ritornai tardi da una festa e trovai uno spettacolo terribile: la ragazza fu uccisa brutalmente, più che chiunque persona sadica sarebba riuscita a fare; fu stata sgozzata e la sua testa, insanguinata e con ancora lo sguardo impaurito, fu stata piantata sul muro come un normale quadro. Gli arti furono amputati e fu squarciata all'altezza dell'ombellico; il feto, ripieno di sostanze mischiate di cui la maggioranza era sangue, ancora attaccato al cordone ombelicale, presentava segni di morsi nella zona del cuore. La stanza fu imbrattata di sangue umano e pezzi di budella e altri organi. Io scappai, presi la mia macchina e corsi il più lontano possibile, ma dopo qualche kilometro il volante non rispose più ai comandi e andai a sbattere contro un albero, svenendo.

Mi sono risvegliato poco fa in questo letto strettissimo fatto di legno. Mi si sta rallentando il respiro e sento di aver bisogno di dormire.Questa bara sta diventando stretta. Vedo lo sguardo della mia ex-moglie prima di chiudere gli occhi per sempre.

Ho sposato un demone.


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