Klara, una ragazza come tante altre. Lunghi capelli neri, lisci fino a sotto le spalle, enormi occhi azzurro trasparente, pelle molto pallida e tratti angelici. Klara si sente la testa scoppiare, il cuore battere a mille e le gambe fremere. Era seduta su quella scomoda sedia da ormai 5 giorini, senza toccare un pasto decente se non pane e acqua. Avrà perso si e no 2 chili, non ha neanche la forza per tenere sollevate le palpebre. Le cinghie di pelle ruvida le fanno male hai polsi, schiacciandogli il busto contro lo schienale della sedia logora. Pochi giorni prima era tutto normale, stava aspettando il treno per andare al college, come una normale 17enne. E' una ragazza molto timida ma quando si deve difendere, la lingua non manca. Un uomo le si avvicinò, per poi bloccarla e darle un doloroso colpo alla testa. Non sapeva esattamente perchè si trovasse in quella stanza polverosa e umida, nella quale filtrava solo e unicamente un raggio di luce esterna dal soffitto, da una piccola grata, dalla quale ogni tanto, veniva buttata giù dell'acqua fredda, che schizzava le labbra di Klara, così da rinfrescarla leggermente. Dalla parte opposta della stanza vi è una grande porta in metallo pesante, e affianco a Klara c'è una grande barella in ferro arrugginito, con resti di sangue. Le palpebre si fanno man mano più pesanti e lei non ne può più di tutto questo. Vuole solo tornare al college ,dopo una visita ai parenti, e rivedere la sua unica amica : Clarisse. Si sforza, inutilmente, di tenere gli occhi aperti, sapendo che chiudendoli, potrebbe non aprirli mai più. Si arrende, sperando solo che la sua morte sia indolore e veloce.
.. Sbatte più volte le palpebre, contenta di essere viva, ma non si trova più su quella scomodissima sedia. Ora è adagiata su quella vecchia barella che pochi istanti prima lei aveva visto affianco a se. Il fiato le si spezza e inizia a piangere, mentre le cinture in pelle stretta le legano le mani al freddo metallo della barella. Sente delle voci, ma sono lontane. -Esperimento 067, in corso, procedere con l'iniezione di anfetamina.- La ragazza si muove e urla, ma dalla sua bocca non esce alcun suono, se non il suo respiro regolare. -Si signor capitano, esperimento 067 in corso, anfetamina iniettata.- "Ma cosa diavolo succede?! Io voglio solo andare a casa." Pensa la povera malcapitata. -Ne è sicuro tenente? Infondo è solo una ragazzina, non capisco perchè dobbiamo lavorare con questi soggetti.- -con tutto il rispetto signore, il virus HHT67, o come lo chiamano i nostri medici, "Il virus del lupo" è pronto per essere iniettato in un corpo vivente, e la ragazza si è offerta volontaria, noi non abbiamo assolutamente costretto nessuno a provare.- -perchè volete creare questo esercito, Tenente?- -perchè le macchine non mentono, obbidiscono e basta.- ... - si ricordi Tenente che anche le macchine si rompono.- -non queste.- "Macchine? Volotaria? Cosa centro io in tutto questo?!?!" Pensa la ragazza sentendo un ago perforare la sua pelle pallida. Lei non voleva tutto questo, lei non si merita tutto questo, perchè quei maledetti scenziati le fanno tutto ciò? Perchè non riesce ad essere felice?? -Virus HHT67 iniettato correttamente nella vena della cavia 067, procedere con le norme della sicurezza dell'individuo.- "Ma cosa..?" . La ragazza viene percossa da violenti tic e attacchi nervosi, ogni fibra del suo corpo si sta contorcendo. Le cinghie che la tengono legata al letto si rompono e lei inizia a respirare a fatica. -Anomalia ritrovata nell'individuo, l'operazione "Lupo" è saltata.- -Lupo?!! Cosa diamine mi succede?!!- Urla la ragazza portandosi le mani nei capelli. Sente gli zigomi tirare, le braccia farsi più lunghe e le gambe piegarsi involontariamente. La schiena fa male, curvandosi, fino a far ritrovare Klara in posizione fetale sul pavimento, mentre si contorce dal dolore. Tic gli invadono i muscoli, facendola gemere, mentre sente qualcosa premere sulle sue labbra. I denti canini si stanno allungando, fino a tagliare la carne di Klara. No, sono sicura, quella non è più Klara. Un urlo parte dalla parte più profonda della sua gola, per poi uscire dalle sue labbra come un forte e profondo ululato, più simile a quello di un cane. La ragazza si guarda le mani, ritrovando le unghie di tali lunghe più del previsto, le dita si solo allungate, fino a diventare inumane. Inizia a gridare, mentre la gola le va a fuoco. Non pensa più con lucidità. Prende un grande bisturi da terra e si taglia le guance, come a significare che vuole ritornare come prima. Un forte capogiro le fa vedere in modo sfocato le immagini le si pongono davanti. Ma il sangue, il dolce sapore del sangue e il suo colore rosso comino, quello lei lo vede bene. -esperimento 067, fallito.- -bruciatela come le altre.- "Come le altre? BRUCIARMI?!! No no! questo no." Apre gli occhi di scatto e inizia a dimenarsi con tutte la sue forze, mentre infermieri corro via spaventati da quello che succede alla paziente. Uno specchio è a un lato della parete. La ragazza saltella fino allo specchio, con la schiena ricurva verso il basso. Quella nello specchio non è lei. Vi è una grande e informe creatura riflessa nello specchio. Ha lunghi capelli unti neri che gli ricadono poco sotto le spalle, due enormi occhi azzurro, quasi trasparente, si incastonano perfettamente nella pelle pallida. Il naso si è ridotto a due buchini, i tagli sulle guancie sono stati ricuciti, in non so bene quale momento dalle infermiere, fino a creare un malsano sorriso sulle guancie della ragazza. Le labbra sottili sono state coperte dai punti della cucitura, facendo così che il sorriso sia perfettamente simmetrico sulle guance della ragazza, così da coprire le labbra della povera. Le mani sono molto lunghe e scarne, la schiena curvata in avanti,le gambe piegate e scarne. Lei non è la Klara Rotthermaiher che era prima. Si gira e inizia a correre verso la porta blindata, graffiando il metallo. -Il paziente 067 è fuori controllo!! Tenente faccia qualcosa!!- -non posso farci niente signore! I miei operatori non sono preparati ad una situazione del genere. LA lasceremo morire li, intanto abbassiamo la temperatura, facendola morire di ipotermia.- -Nooo!- grida la ragazza in mezzo agli ululati. -si allontani dalla porta.- dice la vice al microfono. -Lasciatemi uscire maledetti!!- LA ragazza inizia a battere le lunghe mani sulla porta, mentre la sirena di allarme parte. La temperatura si fa bassa, tanto che anche per le sue forti e lunghe mani con enormi artigli, è difficile sopportarla. lei prende i cardini della porta e la stacca in un solo colpo, mentre un urlo di rabbia le parte dalla gola. -Nascondetevi nel bunc-
Secondo alcune fonti anonime è stato ritrovato un bunker sotto terra, circa 15 metri sotto il livello del mare, dove all'interno vi esano circa 56 persone: infermieri, dottori e militari. Sono stati ritrovati tutti morti sgozzati, privi di ogni goccia di sangue. Sulle pareti di una camera blindata, vi era una grande scritta con il sangue. "E questo è solo l'inizio. B.D." non ci è ancora chiaro il messaggio, ma la polizia crede che potrebbe colpire ancora. E' stata ritrovata anche una cartella fascicolata con delle informazioni abbastanza difficili da decifrare, ma grazie all'aiuto della polizia e della squadra speciale, siamo riusciti a capirne il significato.
"Cavia 067.
HHT67, "virus de lupo."
Il paziente è attratto irresistibilmente dall'odore del sangue umano. E' una macchina da guerra perfettamente progettata per uccidere e NON PUO' essere uccisa in modo normale. La cavia, una volta in contatto con il liquido HHT67, avviene una mutazione genetica della struttura ossea e del metabolismo sanguigno della persona. La mascella sporge, il naso si rimpicciolisce in due buchi, le labbra scompaiono, e vengono sostituite da delle cuciture delle nostre infermiere, ma il paziente può ancora parlare, scucendo facilmente i punti, che poi, una volta che si riavvicinano, si ricollegano. Il paziente non può essere controllato e il suo istito omicida va anche fuori al controllo umano, anche quella del Tenende e del Caporale. Se la cavia 067, sopravviverà a questo virus, creeremo un grande esercito di queste cavie, così da combattere in Iran e aiutare al posto dei Marines.
Note: la paziente non ha una fermità mentale stabile e il flusso di sangue nel suo corpo è troppo elevato, rischia l'infarto da un momento all'altro. Alle ore 15.46, la paziente si è svegliata, non appena il virus ha iniziato a fare effetto. La paziente cerca di liberarsi. Credo che io non posso più scrivere note, il Tenente vuole ucciderla dal fredda, ma ha tralasciato un fatto molto importante. Lei, non, può, morire; il tenente lo h adetto al Caporale, questa macchina non può essere uccisa, puoi solo rimandare l'inevitabile...può solo essere uccisa per.."
La cartella finsce così, e le macchie di sangue hanno reso il tutto molto difficile da analizzare. SI prega di chiudere porte e finestre a chiave, non uscire più la sera tardi, tenere i bambini al sicuro. Che il cielo ci aiuti..
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