Karma

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Dopo una giornata che manchi da casa ti ritiri nelle tue stanze, è stato duro e faticoso oggi, come sempre...Il lavoro, la solitudine, i ricordi ed i rimorsi...torna tutto ogni fottuta sera, non hai mai provato paura per nessuna assurda storia dell'orrore che raccontava di mostri, esseri soprannaturali o altre cazzate esoteriche, sei sempre stato un realista, o almeno, lo eri. Anche se lavoravi per un'organizzazione che si era creata per essere fedele ad un libro sacro, non ci hai mai creduto fino in fondo.

Il cervello traduce il malessere attraverso il male fisico ed è per questo che non riesci a far passare quel mal di testa e quella sensazione di freddo glaciale che avvolge le tue vene, anche davanti al sole più caldo ed accecante, senti freddo.


Il tutto può essere riconducibile al tuo lavoro, già, quel maledetto lavoro, il calpestare, mutilare e maltrattare i ribelli del tuo regime bruciandoli con un espressione soddisfatta, la tua unica fonte di felicità era il vedere corpi che si contorcevano per poi carbonizzarsi.


Un giorno però, mentre stavi per catturare un "infedele" del Califfato che era girato di spalle ti sei fermato, non capivi il perchè non si girava, immobile, gli gridasti contro, si girò lentamente, lo guardasti negli occhi, quegli occhi rossi come l'alone di una Fenice appena risorta, pian piano che quello sguardo si insidiava nella tua psiche la sensazione di freddo diventava più flebile, fino a quando non divenne calore, un calore insopportabile.


E mentre ti piegavi al suolo per il dolore, quell'uomo ti guardò negli occhi ormai iniettati di sangue e disse con voce grottesca e demoniaca:"Io sono la giustizia, puoi chiamarmi anche Karma, il mio lavoro è far quadrare i conti"

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