Era il giorno del suo compleanno e Joshua stava guardando un cartone animato in Tv.
Appena iniziò la pubblicità, partì lo spot di un nuovo pupazzo elettronico della Giochi Preziosi chiamato "Xeno".
Era una specie di mostriciattolo, che, secondo la pubblicità, viveva sotto ai letti dei bambini ed amava le coccole.
Joshua se ne innamorò e lo desiderava tantissimo.
Un giorno se lo ritrovò davanti alla porta di casa e, senza pensarci due volte, andò a ringraziare la madre che però non capì, per poi dirigersi nella sua stanzetta per giocare con il pupazzo.
Sembrava tutto normale ma, quando sfiorava il giocattolo nuovo, sentiva uno strano tremore e delle voci nella sua testa gli ripetevano «Uccidi... Uccidi».
La madre notava che Joshua si comportava in modo strano da quando aveva ricevuto il pupazzo, parlava solo a bassa voce e sembrava comunicasse in una lingua molto strana. La madre decise di chiedere aiuto ad uno psicologo che, però, le disse che era una cosa normale che i bambini a quell'età inventassero strani modi per parlare e che, siccome Joshua era figlio unico e non aveva il padre, era una cosa normale quella che stava facendo perché si era inventato un amico immaginario, disse quindi alla madre di non preoccuparsi.
Qualche giorno dopo giunse la notizia che lo psicologo che era stato contattato dalla madre di Joshua era morto per aver ingerito delle specie di peli che avevano bloccato le sue vie respiratorie.
Joshua era peggiorato e le voci nella sua testa erano aumentate. Non usciva dalla sua stanza e, quando la madre decise di entrare per controllare cosa stesse succedendo al suo amato figlio, si trovò davanti uno spettacolo raccapricciante: strane scritte e strani disegni erano stati fatti sul muro con un pennarello color rosso sangue, Joshua aveva negli occhi lo sguardo da folle e il suo corpo era pieno di cicatrici di tagli.
Joshua si girò con un coltello in mano e disse «Ti voglio bene mamma». Queste furono le ultime parole che la madre sentì.
Nessuno ha mai saputo niente di questa storia... fino ad ora.
Beh, ora vi starete chiedendo come faccia io a sapere di tutto ciò...
Lo so perché io c'ero.