I sette demoni

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Avete mai sentito parlare della leggenda dei "sette demoni"? Immagino di no essendo una leggenda molto antica, forse qualche vostro caro nonno ne è a conoscenza, ma non ci giurerei tanto. I sette demoni anticamente erano conosciuti anche, e sopratutto, con il nome di "I sette mietitori".

Questo nome era dovuto al fatto che, in un preciso periodo dell'anno, gran parte della popolazione moriva e, da qui, fu inventata questa leggenda popolana che spiegava l'inspiegabile morte di quelle persone. Ma nel tempo la leggenda fu modificata da stregoni in grado di avere un contatto con il mondo dell'aldilà. Nel 1950 uno di questi stregoni, provenienti dalle calde regione dell'Asia, entrò per l'ultima volta, prima che la sua anima lo abbandonasse, nel mondo dei morti, dove venne a conoscenza della vera storia di questi cavalieri.

Il nipote udì le sue ultime parole e decise di pubblicare questa storia. Il nonno gli aveva detto che uno dei cavalieri assunse il potere supremo e che tutti gli altri avrebbero obbedito ad ogni suo ordine. Ma il cavaliere supremo voleva avere sei soldati fidati ed autonomi, così affidò ad ognuno di loro una causa, un motivo, per togliere la feccia dalla faccia della terra. Il primo dei sei demoni a cui fu affidato un motivo, fu i suo cavaliere più fidato che, prima di morire ed essere scelto per quel compito, fu ucciso per "vendetta".

A lui era stato affidato di sterminare tutti coloro che avessero ucciso o "peccato" di vendetta.

Al secondo cavaliere venne affidato il compito di uccidere tutti colore che pur di "annegare" nei soldi e nella fama sarebbero disposti a tutto.

Al terzo e al quarto cavaliere venne affiato un "lavoro di coppia", ovvero avrebbero dovuto uccidere chiunque avesse abusato delle persone per scopi personali e poi le avrebbe gettate nel dimenticatoio.

Al quinto spettava togliere di mezzo gli stupratori, mentre al sesto spettavano, come li chiamiamo al giorno d'oggi, "bulli".

Ma più vittime mietevano più il potere del cavaliere supremo cresceva, cresceva tanto da diventare, pur operando per delle forze del bene, un potere oscuro e indomabile, un potere che nessun'altro sarebbe riuscito a placare una volta scagionato. Le anime delle vittime, che i cavalieri mietevano, venivano assorbite dai cavalieri, facendoli diventare così veri e propri mostri.

E il loro nome cambiò da "cavalieri" a "demoni" in men che non si dica. Mentre il, ormai diventato tale, "demone supremo" assorbiva tutte le anime di tutte le vittime. Io, personalmente, non lessi mai cosa scrisse il nipote di quello stregone prima di quella sera.

Era notte tarda, ero uscita con le mie amiche per andare a ballare, una serata come le altre finchè, non mi ricordo come, venni aggredita da una banda di ragazzi che aveva intenzione di violentarmi ma non ci riuscirono perchè, uno di quei demoni mi salvò la vita. Lo vidi, non fu un bello spettacolo, era mostruoso e disgustoso, aveva delle fauci enormi e con denti lunghi e affilati. La sua risata, mentre scuoiava quelle vittime, faceva raggelare il sangue.

Per un attimo, dopo aver mangiato i cuori delle vittime, alzò la testa e con quegli occhi rosso sangue mi fissò...Non dissi nulla ma lui parlò. Aveva una voce roca e spaventosa che quando l'ascoltai il sangue si raggelò.

Ricordo con esattezza quelle parole che, come una lama rovente, mi trapassarono la mente da parte a parte...Lui, mi fissò, sorrise e disse :

"Qualcuno tornerà anche per te, non io, ma qualcuno di noi verrà a divorare anche il tuo cuore."

Poi silenzio...


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