Capitolo VI

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Chiara sbuffò. Le avevano messo come guardia il ragazzo che detestava più di tutti. Lo detestava perché la trattava peggio di lui ed era il più simile a Luke. Occhi celesti, capelli biondi, lineamenti delicati.
Le sembrava di vedere la versione irlandese e cattiva di Luke, e la cosa non le piaceva. E poi gli aveva sparato. Ne avrebbe approfittato sicuramente per vendicarsi.
Niall giocherellava con due coltelli, affilandoli tra loro. Aveva la gamba fasciata stesa sul divano, mentre l'altra era piegata sotto la coscia.
"Potresti anche smetterla di sospirare e ruotare gli occhi ogni cinque secondi" disse. "Devo farti da guardia e fidati che non piace nemmeno a me."
"Non posso stare con Liam?" chiese lei. "Almeno non mi chiama troietta una frase sì e una no"
"Oh, lo so che a voi stronzette piace Liam. È così beeello, e gentiiile, e siiimpatico. È inutile, tanto. Ha la ragazza. E comunque non si metterebbe con una come te nemmeno da ubriaco" disse Niall.
Chiara alzò gli occhi al cielo.
"Non voglio stare con lui in quel senso, idiota." Disse l'ultima parola in italiano. "Mi tratta bene, per quanto prigioniera. Mi tratta esattamente come un essere umano, cosa che nessun altro di voi fa."
"Zayn doveva tagliarti la lingua" sibilò Niall, graffiando le due lame tra loro.
Chiara sostenne il suo sguardo con un lampo truce negli occhi.
"Ah, finalmente non parli!" esclamò il ragazzo, riponendo i coltelli in tasca. La ragazza si alzò barcollando dal letto e cercò di avvicinarsi più minacciosa che potesse. Ma Zayn l'aveva ridotta troppo male.
Niall si alzò in piedi a fatica e la sovrastò con la propria altezza, poi la spintonò.
"Cosa vuoi fare? Picchiarmi?" Il ragazzo ridacchiò, prendendola in giro. "Spararmi di nuovo?"
Chiara emise un mugolio di disapprovazione e poi si rimise sul letto, sbuffando. In quel movimento la maglietta della ragazza si scostò, mostrando una brutta cicatrice sulla spalla. Niall aggrottò la fronte, fissandola. Chiara si affrettò a ricoprirsi e si ammutolì per qualche istante. Poi riprese ad attaccare briga.
Il resto della giornata passò lento e particolarmente pieno di litigi e minacce. Alle nove, il cellulare di Niall squillò.
"Pronto? Ah, Tomlinson, dimmi. Non avevi detto che...Okay, okay. La porto. Ciao"
Riattaccò.
"Che succede?" chiese Chiara, in allerta.
"Louis ha deciso di farvi tornare insieme." Rise. "Katherine gli ha intenerito il cuore. Che coglione"
"Non è il tuo capo, scusa?"
Niall evitò di rispondere.
"Alzati, ti porto nella vostra stanza."

Rose e Chiara erano sedute vicine sul letto matrimoniale. L'avrebbero dovuto condividere in tre.
"A quanto pare ha convinto lei Louis a farci stare insieme."
"Harry mi ha detto che lei si sta innamorando di lui. Lo segue come un cagnolino, gli sorride e arrossisce sempre. Quindi se lei si innamora vorrà restare qui e scoraggerà anche noi a farlo"
Chiara digrignò i denti.
"In tre potevamo davvero fare qualcosa" disse. "Poi se ha la simpatia di Louis saremmo state a cavallo"
"Abbandona le tue manie rivoluzionarie, Chiara."
La porta si aprì. Louis comparve sulla soglia e dietro di lui quello che a prima vista sembrò a Chiara un funghetto. Poi il ragazzo si spostò e mostrò la ragazza dai capelli strani.
"Ciao" disse con un cenno imbarazzato della mano.
"Divertitevi!" esclamò Louis. Poi tirò la nuova arrivata da un braccio e le diede un bacio all'angolo della bocca. La ragazza avvampò e poi gli rivolse un timido sorriso.
Appena il ragazzo ebbe chiuso la porta, il sorriso si spense e lei alzò gli occhi al cielo.
Chiara fece un sorrisetto e le porse la mano.
"Io sono Chiara, piacere!" disse, con un sorrisone.
"Katherine" gliela strinse, ricambiando il sorriso.
"Rose, piacere di conoscerti" intervenne l'altra.
Katherine si sedette e le osservò per un po'. Si ritrovò a concordare, senza saperlo, con Zayn. Cosa ci trovava Louis in lei? Le altre due erano alte, con più forme, i capelli lunghi e ordinati.
"Che avete combinato?" domandò.
Chiara sospirò e le spiegò brevemente la sua storia. Katherine non riuscì a reprimere un brivido.
Era praticamente una criminale. Non spietata come quei cinque, ma pur sempre una criminale.
"E tu?" si rivolse a Rose.
Le dita della ragazza scostarono una ciocca liscia e scura dalla fronte e poi iniziarono a tremare.
"Ho visto il doppio omicidio che hanno commesso la scorsa settimana. Non potevano permettere che io andassi a denunciarli e mi hanno portata qui." La voce tremava come le sue mani.
Katherine si avvicinò un po' alle due, creando un cerchio con loro.
"Come me"
Rose rabbrividì.
"Chi altri hanno ucciso?"
"No, no...Io vi ho viste quando vi hanno portate in pronto soccorso." Si interruppe per guardare negli occhi entrambe. "E avevo capito subito che non vi eravate picchiate da sole, come diceva il ragazzo che vi accompagnava. Stavo per chiamare la polizia, ma Louis ha visto dei movimenti strani e mi ha fermata."
Chiara fece un verso di disgusto.
"Sono una gang di merda" disse. "Piccola, costituita da cinque coglioni incapaci e capitanati da un coglione ancora più incapace. Ma non so come, sono organizzati e sanno essere spietati."
Le altre due riuscirono solo ad annuire.
"Scusate" disse Katherine. "Io sto morendo di sonno"
"Sei uscita con Louis?" chiese Chiara, sfacciatamente. La ragazza annuì.
"Ti sei divertita?" proseguì. Katherine si strinse nelle spalle e si stese sul letto. Rose lanciò un'occhiataccia a Chiara per la sua lingua troppo lunga e poi si stese accanto a Katherine. L'italiana prese le due coperte di pile e coprì tutte e tre. Poi si addormentò, con un braccio avvolto intorno al corpo di Kat, che a sua volta stringeva Rose. Quest'ultima sorrise e posò il braccio intorno al corpo della più piccola, sfiorando così il braccio di Chiara. Il suo cuore si riscaldò, propagando il calore nel petto.
Aveva trovato l'amicizia.

Zayn si portò la sigaretta alle labbra e l'accese con un gesto veloce. Aspirò e poi buttò via il fumo denso dalla bocca.
"Allora?" chiese. "La grande notizia sarebbe che tu e la tappetta vi sposate?"
Louis posò il bicchierino di whiskey sul tavolo con un sorrisetto.
"Come se il mio fosse un interesse romantico" ribatté il leader. "No, la mia grande notizia è molto più interessante del funghetto"
"Non so se mi fa più schifo che tu ti farai quella ragazza senza nemmeno corteggiarla o che tu le dia quel soprannome" commentò Liam.
"Volete saperlo o no?" sbottò Louis, scocciato da quel discorso.
"Parla" disse Niall, pacato.
"Finalmente qualcuno interessato!" esclamò il capo. "Allora, Irwin mi ha procurato le mappe della banca centrale. Si è trasferito in una filiale abbandonata e le ha trovate"
Gli altri quattro si mossero sulle sedie, intimoriti ma eccitati all'idea. Non facevano qualcosa di pericoloso come un furto da più di sei mesi. Erano tutti in astinenza dalla sensazione dell'adrenalina e dal profumo del rischio.
Louis proseguì.
"Il che significa che se questa settimana ci impegniamo tutti quanti..." sottolineò le ultime due parole. "Potremo studiarci per bene le mappe ed elaborare un piano. Tra due settimane intascheremo un bel po' di milioni di sterline, che ci potrebbero essere utili per ristrutturare questo schifo..." Fece un gesto per indicare intorno a sé.
"E per comprare una palestra tutta nostra" propose Harry.
"O nuove armi" disse ancora Zayn.
"E altri strumenti medici per curarci da soli!" esclamò Liam.
Louis si strinse nelle spalle, ridacchiando. Sembravano dei bambini.
"Quello che servirà". Poi bevve soddisfatto il proprio cicchetto. Non era male come leader, si disse. E neanche come corteggiatore.

Harry si sedette sul pavimento della terrazza e si legò i capelli in un codino disordinato. Odiava che i suoi ricci puzzassero di fumo.
"Mi passi l'accendino?" chiese a Zayn. L'amico glielo lanciò prontamente.
"Non ti funzionano mai, Styles?"
"Ho un particolare talento per scaricarli" replicò il riccio. L'altro ridacchiò.
"Spero che tu faccia funzionare il tuo amichetto meglio di come fai funzionare gli accendini!"
Harry rise con una risata roca e bassa.
"Tranquillo, Tiffany non si è mai lamentata."
"A proposito" disse Zayn. "La frequenti ancora?"
"Mmh, sì, ci siamo visti oggi. Non ci vediamo spesso come prima...Ha altri clienti, credo." Rise e poi aspirò dalla sua Lucky rossa.
"Phoebe è tremendamente noiosa ultimamente" raccontò Zayn. "Fare sesso con lei è diventata un'abitudine, una roba ripetitiva, di routine. Come lo era la scuola. Non mi soddisfa."
"Fatti una delle tre, no?" disse Harry. "A proposito, non ci crederai. Quella tipa alta, mora, mi ha morso il labbro stamattina, mentre la stavo baciando."
"L'hai baciata?!" la voce di Zayn si alzò di un paio di ottave.
Harry scrollò le spalle.
"Sono entrato in bagno per lasciarle i vestiti e non aveva i pantaloni. Amico, avresti dovuto vedere le sue gambe!" rise.
Zayn gli lanciò un'occhiata disgustata.
"C'è più gusto a far sesso con una noiosa e incapace come Phoebe che a farlo con una che non è d'accordo. Non ha senso."
"Quindi non ti passeresti nemmeno una delle tre? Tipo Chiara? Ha un bel corpo..."
"Sì, senza dubbio. Ma solo se lei fosse d'accordo. La mora te la lascio pure..."
"Il funghetto no perché è proprietà di Tomlinson, giusto."
"Il funghettp no perché a quel punto mi faccio una sega. Non ha niente, sembra una bambina."
Harry scrollò le spalle e alzò gli occhi sul cielo blu. Zayn seguì il suo sguardo e guardò le stelle.
"A che pensi, Styles?"
"Penso che siamo solo due burattini di qualcuno che lassù si diverte, Malik."

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