Capitolo XXI

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Song: Stockholm Syndrome - One Direction

Niall entrò in soffitta con alcuni sacchetti pieni di cibo e sorrise in modo accennato a Chiara, che ricambiò stancamente. Era tutta aggrovigliata in sé stessa, non potendo trovare calore in nessun'altra maniera e il ragazzo maledì ancora mentalmente il capo che le stava lasciando morire di freddo. Ma la sua mente aveva macchinato febbrilmente un piano: le avrebbe fatte scappare. E questa volta per davvero.

Si avvicinò cautamente, lasciando un panino ad ogni ragazza e rimase in piedi, vicino alla porta, in modo da stare attento a degli eventuali passi che annunciavano l'arrivo di Tomlinson.

"Ragazze, voglio parlarvi e non credo di avere molto tempo a disposizione." Nel frattempo si passava una mano tra i capelli cercando di attirare l'attenzione dei due piccioncini che aveva davanti.

Katherine li fissava con un mezzo sorrisino sulle labbra. Era tentata dall'alzarsi e dire qualcosa, ma sapeva bene che non si trovava proprio nella posizione per poter rimproverarla.

Rose nel frattempo aveva disincastrato le loro labbra e tolto timidamente la mano, che non sapeva nemmeno come facesse a trovarsi sulla sua guancia. Era arrossita tremendamente e in cuor suo non capiva il perché di quel gesto. Il ragazzo nel frattempo sembrava completamente ignorare il fatto che Niall fosse entrato e avesse fatto il giro della stanza, continuava a fissare gli occhi di Rose, con un sorriso smagliante sulle labbra, che mostravano delle dolci fossette che si creavano sulle guance.

Niall tossicchiò e tutti si girarono verso di lui, fissandolo.

"Uhm, vedo che avete finito... Sono qui per parlarvi di una cosa che mi è venuta in mente mentre organizzavate il piano per la banca. Ovviamente non ero molto attento, dato che per questa dannata gamba non posso correre e quindi non parteciperò al colpo."

Chiara gli lanciò un'occhiata di scuse, ma Niall le sorrise in modo da farla capire che ormai era acqua passata e riprese a parlare. "Tomlinson mi lascerà di guardia qui, visto che sarete tutti impegnati nel colpo. Ragazze, posso farvi scappare una volta per tutte. Vi accompagno in aeroporto, dovete fuggire dal paese perché non credo che a Tomlinson piacerà l'idea di lasciarvi a piede libero per la città."

Nel frattempo i ragazzi lo ascoltavano quasi ammutoliti. In cuor loro volevano lasciarle andare, perché Louis ultimamente era diventato più sadico del solito e nessuno di loro sapeva quale altra pazzia avrebbe potuto combinare alle ragazze.

Zayn continuava a fissare i ricciolini di Katherine, come a volerseli imprimere nella memoria, perché sapeva che questa fuga sarebbe andata a buon fine e che non l'avrebbe rivista per tanto tempo.
"O forse mai più" suggeriva la sua mente, ma Zayn non voleva ascoltarla. Sicuramente il biondo le avrebbe portate dalla sua famiglia. In Irlanda sarebbero state più che al sicuro e Louis non si sarebbe preso la briga di andarle a cercare fin lì. Più lontane si trovavano, meglio era per tutti.

Mentre era immerso nei suoi pensieri, gli occhi di Katherine si posarono su di lui. "Non ci posso credere, posso finalmente uscire da questa situazione!"

Il ragazzo voleva tanto riuscire ad essere felice per lei, così si limitò a sorriderle e ad abbracciarla di nuovo, imprimendo nella sua mente anche il suo profumo che gli sembrava qualcosa di inebriante.

"Sono contento per te, pic-... Kat"
La ragazza ruppe l'abbraccio per poterlo guardare negli occhi. Il tono del ragazzo le era sembrato strano.
"Tu non vieni?" chiese, corrugando la fronte.
Zayn le scostò un ricciolo dalla fronte.
"Sarebbe impossibile, piccola."
Il soprannome gli sfuggì prima che riuscisse a trattenerlo. Ma Katherine non ci diede peso, era più preoccupata per le parole che lo procedevano.
"M-ma, saresti in contatto con Niall, no?"
"Se scappassi Tomlinson mi seguirebbe" mormorò Zayn. "E troverebbe voi. Non posso permetterlo."
I suoi occhi brillavano di sincerità, e Katherine ormai gli credeva, ma non poté fare a meno di intristirsi lo stesso.
Si guardarono negli occhi per un po', poi Zayn prese le corde.
"Devo legarti di nuovo..." mormorò. Le prese i polsi e ne baciò gli interni, poi strinse la corda il giusto necessario.
Poi posò il foulard sulle labbra della ragazza, che chiuse gli occhi mentre compiva quel gesto. Le stampò un bacio tramite la stoffa, poi lasciò cadere il foulard.
"Niente bavaglio stanotte."
Lesse negli occhi della ragazza una luce di speranza.
Katherine sperava che sarebbe rimasto con lei, ma Zayn interpretò quella luce come la speranza della vita che le aspettava il giorno dopo. Così le sorrise e andò via.

I ragazzi uscirono dalla stanza e chiusero a chiave la soffitta. Poi Harry si preoccupò di far cadere la chiave sulla moquette del terzo piano, in modo che se Louis si fosse accorto di non averla, avrebbe pensato di averla persa durante la rissa con Zayn.
Le ragazze si guardarono e sorrisero.
"È finita!" esclamò Rose. "Non riesco a crederci..."
"Be', non potremo tornare alla vita di prima." Rifletté Katherine.
"A me andrà bene l'Irlanda. Alla vita di prima non voglio tornarci." Affermò Chiara.
"A te andrà bene Niall." Commentò la ricciolina, ridendo. Chiara si sentì avvampare.
"C-cosa? Come? Tu..."
"Ma dai!" esclamò Rose. "Appena la porta si muove i tuoi occhi saettano e se non vedono Niall si abbassano di nuovo. Se invece lo vedono si spalancano ancora di più. Sei facilmente interpretabile per quanto riguarda quel biondo"
"B-be', i-io...Okay." sospirò."Lasciamo perdere."
"In Irlanda sarà diverso" La rassicurò la mora, capendo quale fosse il suo problema. "Non sarete vittima e aguzzino. Sarete due ragazzi che sperano in una nuova vita."
"Forse vi è sfuggito un dettaglio, a furia di limonare con il Riccio e il Tatuato." Ribatté l'italiana. "Per Niall non sono niente."
Katherine si morse il labbro, mentre Rose avvampò.
"Be', io volevo solo provare cosa significasse baciare." Si giustificò la prima. "E comunque a Niall non fai schifo. Ti guarda, ti cerca, serve sempre a te il cibo per prima. Sono piccole cose, lo so, ma sono pur sempre un inizio"
Le parole dell'amica consolarono un po' Chiara. Accennò un sorriso e poi sospirò.
"Dai, ora dormiamo. Altrimenti domani mattina neanche con i cannoni ci sveglieranno!"
Nessuna delle tre dormì più di tanto. Rose assaporava ancora le labbra di Harry sulle proprie, Chiara si godeva l'idea della nuova vita e Katherine pensava che quel maledetto bastardo con i capelli scuri e pochissimi centimetri di pelle pulita le sarebbe mancato.

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