Capitolo LI

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Zayn vide la ricciolina davanti al bancone della cucina, intenta a sbattere le uova con i rebbi di una forchetta. C'erano le buste della spesa vuote ai suoi piedi, che non si era preoccupata di togliere. Katherine era brava a cucinare quanto era disordinata.
Zayn avvolse le braccia intorno alla vita di Katherine e sentì il corpicino della ragazza rilassarsi nella sua stretta, dopo che ebbe visto le manone forti di Zayn. Egli posò il mento sulla sua spalla e strofinò dolcemente la barba sulla sua guancia.
"Mi lasci andare così posso vedere il mio amore in faccia?" Domandò Katherine, posando le mani sulle sue.
Zayn intrecciò le dita e la fece girare verso di sè.
"In famiglia non possono essersi tutti simpatici" disse il ragazzo, sfiorando il collo candido della ragazza con le ciglia lunghissime. Katherine si era sempre chiesta se usasse un mascara.
"Come sarebbe?" chiese la ragazza, confusa.
"Parlo di Tiffany."
Katherine si ritrasse subito dal tocco gentile del ragazzo e gli lanciò un'occhiataccia, paragonabile a quella di un tigrotto arrabbiato.
Zayn si chiese come potesse essere così bella anche corrucciata.
"Tiffany non è nella nostra famiglia. Louis stesso ha detto che non si fermerà molto."
"Non puoi escluderla a priori, piccola, non è giusto. Non la conosci neanche!"
Katherine aprì la bocca in una 'O' perfetta di shock.
"Non eri tu quello che diceva che lei e Phoebe erano solo delle troiette, pagate per quello che erano brave a fare?!"
Il ragazzo annuì vagamente, stringendosi nelle spalle.
"Sai che quest'esperienza mi ha cambiato."
"Oh, non immischiare Matthew con quella. Ho conosciuto Phoebe e mi è stata molto vicina, proprio poco fa mi ha inviato un messaggio che appena torna da Dubai ci andremo a prendere un caffè insieme. Ma Tiffany è tutt'un'altra cosa."
"E perché sarebbe diverso?" chiese il ragazzo, corrugando la fronte.
"Perché era arrivata da cinque minuti e aveva già fatto danni! E hai sentito com'è prepotente? Crede di essere la comandante di questo paio di palle solo perché è alta e magra! Ma chi si crede di essere?!"
Zayn rise piano e accarezzò la guancia arrossata della ragazza.
"Un micio minaccioso." Mormorò, appoggiando la fronte contro quella di Katherine. Così vicini gli occhi sembravano ancora più grandi.
"Non fare quella faccina, che poi ti ficco la lingua in bocca, va bene?" Disse Zayn, usando un tono di voce ironicamente dolce.
La ragazza mantenne il broncio per un ulteriore mezzo secondo, poi distolse lo sguardo e le sfuggì un sorrisino.
Zayn rise ancora e la prese dalle guance per costringerla a guardarlo e le sorrise a pochi centimetri dal viso e la ragazza cedette.
Era così facile stare con Katherine, era un istinto naturale per Zayn.
"Non devi invidiare Tiffany per la sua altezza, è così banale. Tu, invece, con il tuo metro e cinquantasette sei speciale. Sei la mia piccolina."
"Ma non voglio essere piccola" mormorò la ragazza, appoggiando la guancia alla mano di Zayn che l'accarezzava.
"Vedila così" disse Zayn. "Sei più concentrata. Un concentrato di bellezza!"
"Anche tu sei bello."
Zayn fece una smorfia come di dolore.
"Sembro uno scheletro troppo colorato!"
La ragazza corrugò la fronte. Zayn non era mai stato insicuro sul proprio corpo e quella non era una frase da lui.
"Amati, Zayn. Sei bellissimo."
"Tu lo sei, a perdere tempo con questo rifiuto umano" rispose il ragazzo. Katherine era shockata. Decisamente non era un atteggiamento da Zayn. O probabilmente lo era, ma aveva sempre finto di essere forte per sostenere anche lei. Ora si stavano conoscendo sempre meglio e lasciava trasparire le sue piccole paure e insicurezze. E Katherine amava anche quelle.
Anche se era un criminale, non significava che fosse senza cuore, anzi. Era un umano, un umano come tutti e aveva paura.
"Dillo di nuovo e ti schiaffeggio."
Zayn si morse il labbro per non ridere.
"Sei un po' ridicola quando mi minacci, piccolina mia."
Katherine lo guardò severa e lo prese dalle guance con forza. Lo guardò negli occhi a lungo, mentre le punte dei nasi si sfioravano.
"Hai dei lineamenti perfetti, un mix di delicatezza e durezza." Disse, guardandolo dritto negli occhi. "Hai queste labbra belle e carnose". Katherine le sfiorò con le proprie mentre parlava. Poi passò a baciargli le palpebre, che Zayn puntualmente abbassò. "...gli occhi grandi e dolci, un bel nasino delicato e poi hai questi zigomi evidenti e la linea della mascella dura."
Katherine aveva baciato e accarezzato ogni cosa elencata.
Zayn rinsaldò la presa sul suo corpo e la sollevò appena da terra, come se non pesasse nulla.
"Parla lei, un corpicino pieno di forme e passione, e poi un viso tenero come non so cosa, con quegli occhioni manga sempre lucidi e brillanti, che sembrano vedere e sapere qualunque cosa e con quelle labbrucce rosa, morbide e piene, il tutto contornato da una pelle chiara come la luna e dei ricciolini che sembrano fatti di una lega speciale di oro, bronzo e rame e che sono tremendamente indisciplinati. Sei bellissima, la ragazza più bella che abbia mai visto... non mi viene altro in mente perché sono frastornato dalla tua sensualità. Ma di che cazzo ti lamentavi?"
La ragazza rise piano, e così fece Zayn, senza un vero motivo. Le loro labbra piegate in sorrisi di felicità si toccavano, mentre i loro cuori battevano l'uno contro e si innamoravano sempre più.
"Di non avere te."

Rose aprì la porta della stanza di Louis e vi trovò una ciotola enorme di patatine fritte e due bottiglie di salse varie per condirle. Accanto, un vasetto di gelato da un chilo con due cucchiaini e una bottiglia da due litri di Coca Cola.
Il ragazzo stava seduto sul letto, con il telecomando in mano e stava selezionando un film da vedere in tv.
Si girò verso di lei e le rivolse un piccolo sorriso, di pietà e comprensione. Aveva già capito tutto e Rose non aveva neanche aperto bocca. Sentiva la gola serrata e gli occhi umidi, ma non piangeva più.
Riuscì a fatica a respirare e si gettò sul letto.
Louis appoggiò il telecomando sul comodino e l'abbracciò. Negli ultimi giorni non era nemmeno un gesto così difficile per lui. Era incredibile come fossero passati dal non voler nemmeno respirare la stessa aria a trovare rifugio nelle braccia dell'altro. Rose respirò il profumo di dopobarba di Louis, che era particolarmente inebriante. Non ne metteva molto, solo un paio di gocce sul collo, e Rose, rifugiandosi proprio lì, lo sentiva.
Louis aspettava che fosse Rose a sciogliere l'abbraccio e Rose aspettava che fosse lui a cacciarla dalle proprie braccia. Ma non successe, e rimasero così per quelle che sembrarono ore intere.
Poi Louis notò il vasetto del gelato pieno di goccioline d'acqua.
"Fiorellino" disse. "Se non ci sbrighiamo dovremo berlo!"
Rose rise piano, sentendo subito la gola liberata da quella stretta infernale. Prese i cucchiaini mentre Louis apriva il vasetto e lo metteva al centro.
"Che vediamo?" chiese la ragazza, indicando il telecomando con un cenno, mentre affondava il cucchiaino nel fior di latte.
"Preparati ad una serata di alto livello culturale." Disse lui, sporcandole il naso di gelato. "Ci vediamo Geordie Shore."
Rose scoppiò a ridere sia per il gesto che per la scelta assurda del suo amico e si sedette meglio sul letto, appoggiando la schiena alla testiera.
"Basso livello culturale quantunque" disse Louis, mentre mischiava le patatine e il gelato. "Ma posso garantirti che il livello affettivo c'è, ed è anche alto."
"Tomlinson!" lo riprese la ragazza, disgustata dal mix di cibo.
"Che c'è?"
Poi dimenticò il disgusto e gli sorrise.
"Mi stai forse dicendo che mi vuoi bene?"
Louis prese la bottiglia di Coca Cola e ne sorseggiò un po'. Rose aveva imparato qualche trucco sul linguaggio del corpo di Louis da Liam. Quello era un sì.

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