Capitolo XXXI

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Louis parcheggiò il minivan, mentre i passeggeri iniziavano a scendere. Katherine si abbassava continuamente la gonna del tubino nero che Zayn le aveva comprato. Era un vestito semplice, nero intenso, che le fasciava il piccolo corpo e ne metteva in risalto le forme.
"Piccola, cos'ha fatto di male quel vestito per essere così maltrattato da te?" le chiese, mentre avvolgeva un braccio intorno alla sua vita. Katherine arrossì e le sfuggì una risatina, così lasciò il tessuto per intrecciare le mani alle sue.
Harry, nel frattempo, faceva da tutor criminale a Rose.
"Quelli sono la mafia irlandese, si fanno chiamare così. Ma quasi tutti sono britannici, solo il capo è uno gnomo che mangia patate" e gli sfuggì una risatina.
Rose fissò il gruppo in silenzio. C'erano persone di varie età, e molte di queste si somigliavano, quindi intuì che fosse una famiglia.
Il dito di Harry puntò ad un altro gruppo, principalmente di ragazze vestite scollate con abiti economici e sfilacciati. Riconobbe Phoebe, la ragazza che chiamava il nome di Zayn quando loro erano ancora prigioniere.
"Quella è la banda di Irwin. Sono solo tre, o quattro ragazzi e una decina di ragazze. Gestiscono un giro di prostituzione e guadagnano discretamente."
"E voi vi siete serviti da loro?!"
Harry scrollò le spalle.
"Non abbiamo pagato, a dire il vero. Io e Zayn abbiamo incontrato Phoebe e Tiffany in un locale e ci siamo frequentati, diciamo così, ma abbiamo scoperto cosa fossero parecchio tempo dopo."
"Tiffany?"
"Uhm..." Harry balbettò, imbarazzato. "Sì, è una ragazza che ho frequentato." Il ragazzo sottolineò il verbo al passato.
"E quelli chi sono?" chiese, indicando un gruppo molto più numeroso che era arrivato con parecchie automobili nere a vetri schermati.
Scesero dalle auto e si sentì il terreno tremare per la loro bellezza. Erano uomini e donne quasi su tutti sui venticinque, massimo trent'anni. Erano perfetti dalla testa ai piedi, capelli, trucco, vestiti, scarpe. Indossavano quasi tutti almeno un indumento di pelle ed erano vestiti interamente di nero.
Sembravano pronti a promuovere una pubblicità di una marca famosa. Non c'era una persona, tra loro, ad essere troppo magra o troppo grassa. Gli uomini erano tutti muscolosi, con le spalle larghe e le braccia ben gonfie, mentre le donne erano snelle, con il punto vita di una vespa.
"Ah, sapevo ti sarebbero piaciuti!" esclamò Harry, ridendo piano. "Loro sono i criminali più bravi in circolazione. Si occupano praticamente di tutto, ma principalmente di furto. E non furtarelli come quelli nostri, alla Cyprus Bank. Loro fanno dei colpi veri e propri. Secondo me sarebbero capacissimi di rubare a Buckingham Palace."
"Chi è il loro leader?" chiese Rose, non riuscendo a distogliere lo sguardo davanti a tanto fascino.
"Ian Senzacognome" Harry rise. "Non ha mai voluto dire il proprio cognome, si fa chiamare semplicemente Ian. È quell'uomo lì, con i capelli ricci e neri. È importante quanto la regina, qui a Londra. Gestisce tutti quanti e anche noi dobbiamo rispondere a lui del nostro operato."
Lo indicò.
Rose schiuse la bocca e spalancò gli occhi. Era un uomo bellissimo e contemporaneamente triste e misterioso. Aveva le spalle larghe, il corpo muscoloso messo ancora più in evidenza dalla maglietta nera aderente.
L'uomo, ad un tratto, la guardò.
Rose distolse immediatamente lo sguardo, intimidita da quegli occhi così severi e malinconici, come due spilli verdi che ti bucano il cuore. Ma era riuscita a vedere il suo viso e se chiudeva gli occhi lo vedeva ancora.
Anche Katherine era incantata da quell'uomo contemporaneamente inquietante e attraente. Louis lesse la loro espressione e accennò una risatina.
"Lo so. È un grande." Disse. "Ci vado a parlare, ci vediamo dopo."
Fece un cenno e si allontanò.
Le due ragazze guardavano ancora Ian, come se avessero appena visto l'ottava meraviglia del mondo. Era impossibile distogliere lo sguardo.
"Davvero figo" mormorò Rose, con un sorriso d'ammirazione.
Zayn tossì.
"Non esce mai con nessuna, ed è il capo qui. Non ha tempo da perdere."
"E ha dieci anni più di voi!" aggiunse Harry.
Le due ragazze risero per la gelosia di Harry e Zayn. Poco dopo un ragazzo biondo, con i capelli ricci, si avvicinò al gruppetto.
"Styles, ciao!" salutò con una pacca sulla spalla, poi fece un cenno a Zayn. "Malik, ho appena visto tuo fratello che ci provava con Phoebe, gliel'hai ceduta?"
"Oh, suppongo di sì. Non la frequento più." Rispose il ragazzo.
"Credevo vi avessero beccati" proseguì il biondo, poi si accorse delle due ragazze occupate a guardare Ian.
"E loro?!" chiese, incredulo.
Harry sorrise.
"Loro sono Katherine e Rose. Non ci hanno beccati grazie a loro."
"Wow!" Subito il ragazzo si avvicinò per presentarsi.
"Io sono Ashton."
Le due amiche accennarono un sorriso e si presentarono.
"So che sono carine" intervenne Harry. "Ma non lasciarti ingannare."
"Katherine è intelligentissima e agile, Rose ha una mira eccezionale. Ha sparato a due agenti a sangue freddo senza aver mai preso in mano una pistola!" esclamò Zayn, orgoglioso.
Rose si nascose nel petto di Harry, arrossendo. Fino a tre mesi prima era un'anonima ragazza che non conosceva nessuno. Tutte quelle attenzioni la stordivano.
"Non sono così figa come mi dipinge lui" mormorò Katherine. Ashton si fece saltare una sigaretta in bocca e se l'accese.
"Ah no?"
"Non l'ascoltare. Sono entrate dalle finestre del retro della Cyprus Bank, le uniche che non erano bloccate. Ma erano pressoché inaccessibili, mi chiedo ancora come abbiano fatto ad infilarsi dentro!"
"Già, e poi hanno colto gli sbirri alle spalle e li hanno bloccati."
Entrambi stringevano le proprie ragazze in modo protettivo.
"Vedo che ve le proteggete per bene" commentò Ashton. Un istante dopo si sentirono due gridolini acuti.
"Haaarry!" suonava molto come un'oca che starnazzava, pensò Katherine, con un accento americano sguaiato.
"Ragazziiiii!" si aggiunse un'altra.
Videro due ragazze in minigonna correre malamente sui tacchi per raggiungerli. Erano entrambe bionde e con gli occhi chiari, ma non si somigliavano tra loro. Una di loro diede un bacio sulla guancia ad entrambi i ragazzi, soffermandosi particolarmente su Zayn.
Katherine capì che era quella ragazza che urlava il suo nome, come Rose e Chiara le avevano raccontato, e strinse i pugni, mentre contemporaneamente si sentiva morire e bruciare la gola.
Indietreggiò, mentre abbassava gli occhi sulle proprie scarpe.
Harry, invece, si pulì disgustato una guancia sporca di rossetto. Mentre lo faceva, Tiffany lo abbracciò, accarezzandogli i capelli lunghi.
"Ero così preoccupata per voi!" esclamò, fintamente triste. Tutti sapevano che si era occupata di ben altro.
Harry l'allontanò, infastidito da tutto quel contatto fisico.
Rose, invece, piegò la testa di lato, fissando le ragazze in modo strano.
"Phoebe, troppo affetto." Disse Zayn, ridacchiando e allontanandola come un galantuomo.
"Non mi hai chiamata più" rispose la bionda, dall'accento britannico, non accorgendosi minimamente di Katherine. "Mi manchi tanto, sai?"
Improvvisò un musino tenero tutto ciglia finte, mentre le mani smaltate vagavano sugli addominali di Zayn.
Katherine avrebbe voluto spintonare entrambi e scoppiare a piangere. Non si era mai vergognata così tanto di sé e del proprio corpo.
Zayn allontanò la bionda con un gesto più deciso.
"Sono stato impegnato" chiarì. "Anzi, lo sarò da sempre, da oggi in poi. Conosci già Katherine?" Disse le ultime tre parole con un tale orgoglio che la ricciolina dovette alzare lo sguardo per poter guardarlo anche in faccia.
"Ciao" mormorò Katherine, parlando a Phoebe.
"Ma loro non erano le vostre prigioniere?" chiese la bionda, guardando anche Tiffany che stringeva la mano a Rose con un'espressione disgustata.
"Erano" rispose Harry. "Ma sono talmente forti che ci hanno conquistati."
Entrambe le bionde si guardarono e indietreggiarono, anche se non sembravano poi così disperate.
Si chinarono entrambe con delle scuse, come controllarsi la scarpa o raccogliere il cellulare, mostrando ampiamente scollatura e mutandine.
"Non sapete cosa vi perderete" commentarono, alzando un sopracciglio.
Ashton intervenne, stufo.
"Vi ho pagate per andare a sedurre O'Malley. Il vostro compito è questo, stasera. Filate via!" fece un cenno verso il gruppo di irlandesi, con un'espressione che non ammetteva repliche. Le ragazze sbuffarono e andarono via.
"Patetiche" mormorò Harry, una volta che furono andate via. Si girò a guardare le due ragazze, che ancora avevano l'abitudine di tenersi per mano e vide i loro visi mortificati davanti a tanta spudoratezza.
"Perdonatemi" intervenne Ashton. "Non sono riuscito a legare le cagne."
Harry e Zayn risero.
"Come se non si fossero fatte mezza Londra mentre noi non le chiamavamo."
"Infatti. Loro, invece?" indicò le due ragazze. "Non fanno quel tipo di lavoro, vero?"
Katherine e Rose presero quella frase come un insulto velato. Come se Ashton volesse dire: "Non sono abbastanza carine per farlo". Non che fossero interessate, ma il tono della frase faceva comunque male.
"No, assolutamente!" esclamò Harry, scandalizzato alla sola idea. "Rose farà le stesse cose che facciamo tutti quanti. Sparerà, ruberà, consegnerà qualche carico. Non si ridurrà mai ad uno squallore simile!"
"Sì, ma Phoebe e Tiffany sono particolarmente intelligenti. Sono utilissime come spie!"
"Come ti pare, ma a me sembrano noiosette, almeno per quello che mi riguarda." Commentò Zayn.
"Lo so, le ho provate pure io a letto."
Rose e Katherine si strinsero la mano, visibilmente disgustate. Stavano davvero giudicando due ragazze in base alle loro capacità al letto?
"Sono così monotone, e lo sono state sin dall'inizio!" proseguì Harry.
"Per O'Malley andranno bene, fidatevi" replicò Ashton. "Katherine, Rose, posso presentarvi il resto della mia banda?"
"No, scordatelo!" sbottò Harry, avvolgendo con fare protettivo un braccio intorno alla spalla di Rose.
"Ho detto la banda, Styles. Non gli animali" disse Ashton, ridendo.
Rose era tentata di dargli una sberla così forte da stordirlo.
Le condusse qualche metro più avanti, dove c'erano altri due ragazzi a chiacchierare. Si presentarono come Michael e Luke.
All'ultimo nome, sia Katherine che Rose strabuzzarono gli occhi.
Corrispondeva esattamente alla descrizione che Chiara aveva fatto accuratamente svariate volte. Oscenamente alto, magro, con i capelli biondi lisci e ben tirati in una cresta, occhi celesti, sorrisino malizioso e piercing al labbro. Non poteva essere una coincidenza.
"Nuovi acquisti, Ashton?" chiese quello che avevano capito chiamarsi Michael.
"No, no...Non sono nostre. Magari!"
Harry si irrigidì.
"Come, prego?"
Ashton si affrettò a tranquillizzarlo. Harry non era tipo con cui scherzare e si sapeva. Rose si sentì leggermente più protetta.
Katherine e Rose presero a parlare con Luke. Era proprio lui, l'ex fidanzato di Chiara. Spiegò loro che aveva lasciato la vecchia banda dopo che Chiara era andata via, non avendo nessun'altro rapporto con gli altri membri. Era un ragazzo molto timido e lasciava parlare più che altro le due ragazze.
Katherine capì che al ragazzo Chiara mancava tanto.
Zayn seguiva la loro conversazione con un sorriso, notando che Katherine aveva smesso di abbassarsi continuamente il vestito.
Ad un tratto notò un paio d'occhi di troppo puntati sulla ragazza. Michael, il tipo con il colore di capelli continuamente in cambiamento, la fissava, aspettando di intercettare il suo sguardo.
La ragazza si sentì osservata e si girò a guardarlo, accennandogli un sorriso.
Zayn si rese conto di aver stretto i pugni solo quando vide le nocche bianche e le unghie che avevano lasciato i segni nei palmi.
Vide un sorrisetto trionfante sul volto di Michael quando Katherine gli offrì quel sorriso e si affrettò a marcare nuovamente il territorio, stringendo di più la ragazza a sé.
"Piccolino Hemmings" disse Ashton, tirando le guance di Luke che era arrossito mentre si parlava di Chiara. "Nessuna ragazza per te."
Zayn rise a quel gesto così stupido.
"Eppure non te la trovi nemmeno tu!" commentò. Michael rideva, sapendo che era la verità.
"Michael non ridere che non sei un latin lover!"
"Povero Clifford, ha gusti difficili." Replicò ancora Zayn, con l'intento di essere cattivo.
"È solo che non mi accontento della prima che passa. Non credo sia un crimine!" replicò il ragazzo, arricciando il naso.
"È giusto così. Non rischi di dare il tuo cuore a chi non lo merita" disse Katherine e la sua voce gentile sembrava quasi strana tra tutte quelle maschili che si stavano pizzicando continuamente e prendendo in giro.
"Be', ma anch'io faccio così. Devo scegliere per bene..." Ashton faceva lo stupido di turno per far ridere un po' tutti. Non sembrava nemmeno il leader di una banda di criminali.
"Ma se ti fai anche le troiette della tua banda!" esclamò Harry, che non la smetteva di sbaciucchiare la risata di Rose alla quale non sapeva resistere.
"Ouch, touché!" Ashton rise.
"Certo che alcune ragazze del vostro giro sono davvero orrende!" esclamò Zayn.
"Ew, Malik! Non sputare nel piatto dove ti sei leccato i baffi per mesi!"
Katherine aveva provato a ribattere, dicendo che Phoebe e Tiffany non lo erano, ma quando sentì quella frase sbottata da Michael, tacque.
"Ma non avevo alternative e mi accontentavo di quello che avevo" replicò Zayn, senza scomporsi.
"Avresti potuto rimanere in astinenza!"
"A che pro? Almeno sfogavo un po' di rabbia nel sesso. Senza risultati, per la cronaca, ma almeno ci provavo."
Il ragazzo con i capelli verdi arricciò il naso.
"Sai già come la penso, Malik."
Zayn annuì, serio, mentre giocherellava con i ricciolini di Katherine tra le dita, non accorgendosi che i suoi muscoli erano tutti in tensione.
"La vostra amichetta ha vinto" annunciò Ashton, senza un particolare tono di voce. "Calum è arrivato secondo."
"Oh, allora torniamo alla macchina" disse Harry, prendendo Rose per mano. "Per festeggiarla e accoglierla."
Salutarono i ragazzi e si avviarono verso il parcheggio e videro un cerchio di persone fischiare applaudire.
Pensarono fossero dovute alla vittoria di Chiara, ma lo spettacolo era tutt'altro.
La ragazza baciava Niall davanti a tutti, ma sembrava completamente estranea ai fischi e alle urla. Era suo, e lei era sua e non c'era nient'altro.

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