Capitolo XXV

101 7 6
                                    

Si sedettero tutti intorno ad un tavolo rotondo. Katherine e Rose avevano preparato delle enchiladas alla carne, profumate e con una salsina invitante.
Louis non si fece vedere a pranzo e tantomeno per le ore successive del giorno. Era convinto che nessuno avrebbe sentito la sua mancanza, ma i ragazzi si sentirono colpevoli. Era pur sempre un loro amico, anche se aveva avuto quella parentesi sadica.
Chiara guardò preoccupata la fasciatura intorno al braccio Liam.
"Non mi pare che stia bene, quella ferita" disse. "Non ha un bell'aspetto."
"Tranquilla" la rassicurò il ragazzo, con un sorriso. "Mi curerò meglio dopo. Prima, devo mangiare."
"Ci penso io" replicò Chiara. "Per tutte le volte che mi hai curata, è il minimo."
Katherine faceva le porzioni mentre Rose le porgeva i piatti. Zayn guardava la ragazza con un sorriso dipinto sulle labbra. Era andato a fare la spesa per loro, e mentre le passava i sacchetti della spesa le aveva fatto una domanda veloce.
"Sei tornata per me?"
Katherine arrossì, ma non poté fare a meno di nascondergli un sorriso.
"Suppongo di sì." Gli aveva risposto.
Harry mangiò la propria porzione nel silenzio più totale, mentre le ragazze chiacchieravano amabilmente con gli altri. Sembravano dei ragazzi normali, magari della stessa classe scolastica, che mangiavano insieme e festeggiavano l'arrivo dell'estate.
Era bastato quel colpo, quel salvataggio e le ragazze avevano perdonato tutto ai loro aguzzini.
Be', almeno così dimostravano. Chiara e Niall si lanciavano occhiatine che trasmettevano una tensione sessuale palpabile. Si mangiavano con gli occhi, si sorridevano, si leccavano le labbra.
Katherine e Zayn erano tutti sorrisi dolci e guance rosse, e poi Rose e Harry, che evitavano accuratamente l'uno lo sguardo dell'altra, anche se erano seduti di fronte.

Chiara era china sul braccio di Liam e gli puliva la ferita, mentre il ragazzo stringeva il lenzuolo tra le dita. Era senza maglietta e il suo corpo possente era completamente imperlato di sudore.
"Stai fermo" Chiara ammonì Liam, che si agitava sul letto. "E rilassa i muscoli, altrimenti come faccio a togliere il proiettile?"
Liam strinse gli occhi, mentre mugolava a denti stretti per il dolore e si ordinò di tranquillizzarsi.
Chiara prese la pinza dal kit di Liam e la disinfettò.
"Sei un testone" disse la ragazza, mentre inseriva i denti della pinza nella ferita. "Dovevi farti curare subito, così ora non sarei costretta ad estrarre un proiettile così in profondità!"
E così facendo estrasse il proiettile dal muscolo.
Liam lanciò un urlo che squarciò il silenzio in cui l'hotel era calato. Chiara si affrettò a tamponare la ferita.
"Fermo, fermo, shh...É finita." La ragazza lo rassicurò, asciugandogli la fronte sudata con un panno.
Niall corse giù, oltrepassò la reception e aprì la porta del piccolo pronto soccorso.
Vide Liam senza maglietta e Chiara china su di lui, che gli accarezzava il viso. Si sentì avvampare per l'imbarazzo.
"C-che succede?" chiese, desiderando di non essere mai entrato nella stanza.
"Niente più, Niall." Rispose Chiara, mentre avvolgeva una fasciatura pulita intorno al braccio di Liam. "Ora sta meglio."
Liam annuì, rassicurante. "Sto meglio, Niall"
Il biondo accennò un sorriso imbarazzato e richiuse la porta, mentre una fitta fastidiosa gli stringeva lo stomaco.
"Sei geloso" disse una voce nella sua testa. Niall scosse la testa e cercò di scacciare il pensiero. Così prese i guantoni e scese nei sotterranei per tirare qualche pugno.

Harry accompagnò Rose in una stanza nuova, al terzo piano, sullo stesso piano dei ragazzi. Louis era l'unico che si era spostato al quarto piano, poco lontano dalla soffitta, in una suite tutta sua.
Il ragazzo fece scattare la serratura e aprì la porta. Entrò e scostò le tende e aprì la finestra per scacciare la puzza di stantio.
Rose si sedette sul letto, guardandosi intorno e si stropicciò un occhio.
Appena Harry si spostò vide che la finestra dava sulla campagna londinese. Per lo meno, avrebbe trascorso l'ultima notte su un bel panorama.
Harry tornò qualche minuto dopo, con una pila di vestiti puliti.
Rose mormorò un ringraziamento e si chiuse in bagno. Il ragazzo si sedette sul divanetto e l'aspettò. Era ormai abituato a farlo, sin da quando era il suo aguzzino.
La ragazza uscì dal bagno e sobbalzò quando lo vide.
"Se lo fai per me non c'è problema.. Sono abituata a stare sola."
"Be', non proprio. Lo faccio per me."
Tentò nuovamente di avvicinarsi.
"Non ci provare, Styles..."
"Non sto facendo niente."
La ragazza abbassò le palpebre, come ad assecondare il movimento.
"Per il momento..."
"Già, per il momento...Ma cosa mi fai fare?!" Esclamò il ragazzo.
"Fai sempre tutto tu..." Replicò la ragazza, aprendo gli occhi.
"Diciamo che vengo largamente spinto a farlo."
"Ma io non sto facendo niente!"
"Non so che Dio lassù mi stia mantenendo." Sibilò Harry, passandosi una mano sul volto.
"Ma che vuoi fare, si può sapere?"
"Non te lo dico, altrimenti mi castri...Anche se adoro farti incazzare!" Il ragazzo sorrise. "Ti si forma una rughetta qui" Le indicò la fronte. "E gli occhi brillano come se fossero infiammati e increspi le labbra."
"Oh, Dio. Tu mi fai incazzare solo perché mi brillano gli occhi? Sei pazzo!"
"Un pochetto." Ammise il ragazzo.
"Be', io e i complimenti non andiamo d'accordo. Soprattutto se sono falsi."
"Le donne e i complimenti sono nati insieme, è impossibile che non andiate d'accordo! Vedi, quando si vuole conquistare una donna le si deve dire sono la verità quando le si fanno i complimenti. Se non lo pensi, non lo fare. Siete doppiamente intelligenti rispetto a noi e sapete quando mentiamo, quindi ci rimanete male due volte: per il complimento che essendo falso è preso per un insulto e per la bugia. Meglio la verità."
La ragazza seguì il discorso, che non faceva una piega.
"Quindi vuoi conquistarmi?"
"Voglio provarci, sì. Ma so già che richiederà tempo, pazienza e tanto tanto cuore."
"No, Harry, non sono per te..."
"Questo l'hai deciso quando, esattamente? Perché non ero presente."
"È prestabilito dall'inizio.. Mi hai descritto come sei e credo tu abbia capito come sono io. Come possiamo essere compatibili?" "Non lo so, non ne ho idea, ma a me sembra che lo siamo."
"Fidati di me, non lo siamo." Ripetè la ragazza, scuotendo la testa. Il ragazzo strinse gli occhi e assunse una posa determinata.
"Io questa sfida l'accolgo. Come va e va, ma potrà dire di averci provato."
"Tanto poi quella che rimarrà di merda sarò io, vero?!" Gridò la ragazza, infuriandosi alla velocità della luce.
"Oddio, Rose! Non intendevo che ti mollerò! Intendevo che tu mi respingerai!"
Poi prese un respiro profondo.
"Rose, ascolta. È la prima volta che sono attratto da una ragazza così ferita e voglio provare a curarla e so che andrà male, molto probabilmente, percé lei non me lo permetterà. Non me lo sta già permettendo."
Per tutta risposta, la ragazza alzò gli occhi al cielo.
"Harry, sei im astinenza e cerchi disperatamente di portarmi a letto dalla prima volta in cui mi hai visto. Hai capito che sono ferita, perché non mi lasci in pace invece di parlarmi di sfide? Manca solo che scommetti con qualcuno in quanto tempo riuscirai a scoparmi!"
Il ragazzo indietreggiò, amareggiato.
"Non ascolti quello che voglio dirti, quindi non ti interessa nemmeno."
Rose abbassò gli occhi, rosicchiandosi il labbro inferiore.
"Non mordicchiarti il labbro inferiore, sto cercando di non rimanere male per il tuo rifiuto e tu ti mordicchi il labbro come a dire "ecco cosa ti ho appena negato, stronzo".
Poi ricordò gli occhi freddi di Rose mentre lo rifiutava.
"Volevo salvarvi come tu mi hai aiutata negli ultimi giorni, ma andrò via. Voglio tornare alla mia vita di tutti i giorni" aveva detto. E poi aveva aggiunto le parole più dolorose.
"Mi sembrava l'unico modo per ringraziarti come si deve. Ma per me non era altro. Solo un ringraziamento"
Harry sentì le lacrime bruciare in fondo alla gola, lasciando in bocca un sapore amaro.
Si alzò e andò via, mentre Rose tentava ancora di rispondere. Avrebbe voluto fare qualcosa, piangere, ridere. Alla fine, il sonno ebbe la meglio e si addormentò al di sopra delle coperte.

RedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora