Capitolo XXXIII

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Chiara si svegliò il giorno dopo ancora un po' intontita. Era ovviamente sicura che avrebbe vinto la gara, ma non si aspettava affatto tutta quella festa provenire dai suoi "colleghi" e in particolare da Niall che l'aveva sollevata nel bel mezzo della folla, e baciata come se lì ci fossero solo loro due.

Sbadigliò e sorrise alla vista di Niall accanto a lei che dormiva beatamente, con le guance rosse dovute dal calore delle coperte e del suo corpo. Ad un tratto, sentì la vibrazione del suo cellulare e per non svegliare il ragazzo che era sommerso dai cuscini, si alzò furtivamente e, prendendo al volo il cellulare, corse fuori in corridoio.

"Pronto?"

"Buongiorno dolcezza, finalmente ci risentiamo!"

"Uhm, con chi parlo?"

"Dominic, dolcezza... Non ti ricordi più di me? Eppure ne hai passate tante con me."

Improvvisamente Chiara digrignò i denti e serrò la mascella. Ricordava benissimo Dominic e quell'appellativo orrendo che usava per chiamarla, facendola sentire una poco di buono.

"Dominic" lo pronunciò come una maledizione "Cosa vuoi ancora da me?"

"Riaverti" L'uomo fece un sorrisino trionfante, perché la ragazza sarebbe venuta con lui,volente o nolente.

"Mai." Quella di Chiara era una sentenza, era giusto così. Meglio Louis che Dominic.

"Sei sempre stata un osso duro, dolcezza, ma hai sempre obbedito ai miei ordini. È nella tua natura, e lo farai se non vuoi avere altre dispiacevoli... perdite."

"Questa volta è diverso, sono cambiate molte cose, e Dominic, non puoi fare sempre quello che ti passa per la testa. Devi lasciarmi in pace una volta per tutte!"
Dominic non ammetteva repliche, così si limitò a chiudere la chiamata, ma il cervello stava già architettando un piano. Doveva essere sua.

Chiara si ritrovò con il cellulare in mano, a fissare la parete davanti a sé, non sapendo che fare. Se ignorare la chiamata, se avvertire qualcuno, se mandare tutto al diavolo e gettare il cellulare dalla finestra. Una cosa era certa: lui non l'avrebbe mai più avuta.

Niall, nel frattempo, non avvertendo più il calore accanto a lui, la cercò a tentoni sul letto e quando non la trovò, aprì pigramente gli occhi. "C-chiara?"

La ragazza entrò nella stanza in quel  preciso istante e gli rivolse un enorme sorriso che subito lo fece stare meglio. Niall, di rimando le sorrise in modo pigro, ancora assonnato, ma sincero, così Chiara non potette fare a meno che avvicinarsi a lui e abbracciarlo, e quel contatto le fece dimenticare tutte le cose brutte, compreso quel Dominic.

Nel frattempo, in cucina, i ragazzi si erano radunati davanti ai fornelli come se si fossero dati un appuntamento. Katherine, come al solito, provvedeva a far mangiare adeguatamente i ragazzi con pasti salutari, infatti quella mattina stava preparando omelette, bacon, salsiccia e uova strapazzate per chi ne volesse. Zayn, nel frattempo, la prendeva in giro per le quantità di cibo esagerate e lei rispondeva che tutti avevano bisogno di recuperare le energie perse mentre erano prigioniere, dopo avergli fatto una linguaccia.

Rose,come al solito, non era abituata ad avere molta gente attorno, e quindi si sentiva costantemente a disagio, calcolando anche il fatto che c'era Louis che non aiutava molto.

Harry notò che era seduta nel suo angolino mentre aspettava che il piatto davanti a sé venisse riempito di leccornie preparate da Kat, così le si avvicinò e le baciò una spalla. "Splendore, tutto bene?"

La ragazza arrossì per il suo modo di chiamarla e arricciò il naso. "Splendore? Da quando?"

Il ragazzo ridacchiò e si avvicinò uno sgabello per sedersi. "Non so, piccola è il soprannome che Zayn da a Kat, e vorrei farti sentire, in qualche modo... Speciale."

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