Capitolo XXVIII

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Dopo che Katherine ebbe convinto Rose, Zayn la prese per mano e la condusse nella palestra che aveva improvvisato in una stanza dell'hotel. A metà corridoio, si bloccò e la spinse contro il muro, facendole da gabbia con il proprio corpo. Katherine spalancò gli occhi e lo fissò, trattenendo il respiro.
"Bella mossa, piccola." Mormorò, piegando le labbra in un sorriso sghembo.
"C-credevo di non convincerla mai." Katherine balbettava mentre vedeva i centimetri accorciarsi sempre di più.
"Oh, io ero convinto che le tue doti di ammaliatrice l'avrebbero convinta" rispose il ragazzo, riducendo la distanza.
"S-sono un'ammaliatrice, s-secondo te?" chiese la ragazza, sentendosi avvampare, mentre implorava in tutte le lingue che la baciasse.
"Oh sì, piccola..." sussurrò Zayn, facendo sfiorare i nasi. "Una dea."
Katherine si fece coraggio e prolungò le labbra per baciarlo, ma non incontrò le sue labbra. Il ragazzo si era allontanato, ridacchiando. La ragazza arrossì e si ritrasse nuovamente, credendo non volesse baciarla, e il ragazzo si avvicinò di nuovo, riprendendo la tortura.
Le labbra di Katherine si schiusero per rilasciare un ansimo sommesso e cercò di inseguire le sue labbra per baciarlo. Non ne poteva più.
Le labbra si sfiorarono e alla ragazza sfuggì un sorriso, convinta che finalmente potesse baciarlo.
Ma Zayn si staccò ancora, regalandole un sorriso smagliante. Aspettava la sua mossa.
"M-ma..." Katherine aggrottò la fronte e si sentì arrossire.
"Eppure tu non mi baci...Piccola, dovresti essere più sicura di te stessa"
"Io cerco di baciarti e tu ti allontani!" ribatté.
"Non è vero. Io cerco di baciarti e sempre io mi allontano..." Fece un sorriso sghembo.
"Fingi di baciarmi e non lo fai mai! Appena mi avvicino ti allontani!"
Katherine era imbarazzata a livelli indecenti. Zayn rise e pose fine a quella tensione. Posò le labbra sulle sue, incastrandole e modellandole. La ragazza rispondeva timidamente, ma anche con estrema dolcezza. Lui si sentì autorizzato ad approfondire il bacio, facendo aderire i corpi.
"Ma sai che devi allenarti almeno un po'?"
"Se proprio devo..."
La ragazza fece uno sguardo da cane bastonato, che gli occhi grandi rendevano ancora più adorabile.
"Quegli occhi..."
"So come farti cedere, ora."
"Non è giusto."
"Sì che è giusto! Tu fai quel giochetto di non baciarmi e io mi arrendo!"
"A quanto pare non sappiamo proprio resisterci..." Il ragazzo scostò i ricciolini ribelli dal viso della ragazza.
"Io non ti so resistere mai, basta vederti o solo pensarti e divento burro sciolto."
"Chiunque cede solo al tuo sguardo..."
La ragazza si sentì il viso in fiamme e cambiò argomento.
"Questo è il riscaldamento?" chiese lei, ridendo. Zayn rise di rimando e la condusse in palestra.

Cercava in tutti i modi di non fissare Katherine, che camminava accanto a lui. Le aveva procurato dei pantaloncini ed una canotta per allenarla, il problema era che i primi aderivano eccessivamente al suo sedere e le capacità di concentrarsi di Zayn si abbassarono notevolmente.
La fece riscaldare, poi le insegnò degli esercizi per tonificare i muscoli. La ragazza obbediva e lo seguiva nei movimenti, come una brava studentessa.
I ricciolini si arricciavano ancora di più per il sudore e presto anche la canotta aderì al corpo sudato, mostrando in trasparenza il suo seno.
Stava terminando l'allenamento con gli addominali e ad ogni piegamento Zayn sentiva i pantaloni andargli sempre più stretti.
Cercava di allenarsi con lei, ma a metà esercizio si bloccava e la fissava.
Katherine si toccò la pancia.
"Mi pizzicano!"
Zayn chiuse gli occhi per concentrarsi e si ridestò.
"Chi ti pizzica?"
"Gli addominali!" esclamò lei, per poi ridere.
"Non ti facevo così spudorata" disse Zayn, avvicinandosi a gattoni e costringendola a distendersi sul tappetino.
"In che senso?" chiese lei, aggrottando la fronte. Le dita di Zayn le sollevarono il mento e le sue labbra incontrarono le sue in un contatto umido e passionale.
"Mi spieghi cosa vuoi dire?" chiese Katherine, staccandosi.
"Be', ho notato qualcosa..." rispose lui, ridacchiando.
"Cosa?"
Per risponderle Zayn le indicò la canotta che aderiva al seno nudo.
"Questo è perché Liam fa schifo a comprare i vestiti e prendeva solo reggiseni enormi, che per Chiara e Rose sono perfetti, ma io ci ballavo dentro!" Gli pungolò il petto con un dito accusatorio.
"Non ne sapevo niente!" esclamò il ragazzo, per poi scoppiare a ridere.
"Sìsì, tutte scuse!" parlò così, ma rideva anche lei.
Zayn ascoltò la sua risata e sorrise. Il ghiaccio intorno al suo cuore era ormai sciolto.

Appena Chiara e Niall avevano lasciato la cucina, Rose corse ad abbracciare Harry.
"Resto." Mormorò, scontrandosi contro il suo petto. Sentì le braccia di Harry stringerla con forza.
"Davvero?" Gli brillavano gli occhi. La ragazza annuì e poi fu sollevata da terra, in un impeto di felicità da parte del ragazzo.
"Oddio, ma come ti hanno convinta?"
"Non lo so, credo abbiano fatto un incantesimo!" Rise e si strinse ancora di più a lui, mentre il ragazzo la faceva volare.
"Mi impegnerò a convincerti che è stata una giusta decisione. E lo farò ogni giorno."
"Non ce ne sarà bisogno" disse lei, ridendo. "Ci sarai tu e questo basta."
Il ragazzo la posò nuovamente con i piedi a terra e la baciò. La ragazza sorrise sulle sue labbra e ricambiò il bacio, rendendolo appassionato. Le loro lingue si intrecciavano e la mano di lei lo attirava con una mano tra i capelli. Il ragazzo invece la toccava in modo nuovo, strano per lei, come se volesse dirle qualcosa.
Poi si staccò, con il fiatone e ansimarono l'uno sulla bocca dell'altra, per poi sorridere.
"E ora?" chiese lui. "Sei mia?"
"Eppure mi piaceva vederti impazzito..." rispose Rose, baciandogli il labbro inferiore.
"Lo sono ancora, fidati."
"Allora vedremo se sarò tua." Fece un sorrisetto. Harry lo ricambiò. Quella ragazza e i suoi modi di fare continuavano a piacergli sempre di più.
"Nel frattempo, ti va di fare qualche tiro?"

Harry scelse per Rose una pistola dall'aria pratica, leggera e facile da calibrare.
"Voglio vedere le sagome ridotte ad un formaggio Emmenthal." Disse. La ragazza rise, riempiendo il seminterrato della sua risata dolce.
"Ringrazia che ti voglio bene, altrimenti avrei ridotto te così."
"Cosa dovrei ringraziare?" chiese il ragazzo, regalandole uno di quei sorrisi maliziosi.
"Non sapevo fossi diventato sordo"
Il ragazzo avvolse le sue braccia intorno al suo corpo, abbracciandola da dietro e le morse giocosamente il collo, senza farle davvero male.
"E io non sapevo che mi volessi bene."
Con lui dietro, la ragazza cominciò a sparare a raffica, facendo quasi sparire la testa della sagoma. Harry spalancò gli occhi, fissandola in ogni movimento. Aveva le spalle rigide, la postura corretta, le braccia tese davanti a sé e la sua espressione esprimeva solo concentrazione.
"Va bene?" chiese lei, rimettendo la sicura.
"Mio Dio, Rose. Va più che bene! Mi chiedo cosa combineresti con una pistola più pesante!"
Provarono e Rose si dimostrò ancora più brava. Puntava al bersaglio e sparava, prendendolo sempre al centro.
"Wow, mi fa sentire figa questa cosa!" esclamò, per poi ridere.
"Ma tu sei figa..." ribatté Harry, prendendola dai polsi e attirandola a sé.
"Ogni occasione è buona per ficcarmi la lingua in bocca, eh?"
"Ovvio." Rise e poi la fece appoggiare contro il muro.
"E non è sempre detto che te lo lascerò fare."
"Mi morderai di nuovo il labbro fino a farmi uscire il sangue?"
"Potrei..." Rose fece un sorrisetto quasi cattivo.
"Sai che dopo che l'hai fatto mi sono...emozionato?"
"Aspetta, cosa?" chiese la ragazza, poi capì e scoppiò a ridere. "Io ti dissanguo e tu ti ecciti?"
"Non il sangue, il gesto."
La ragazza gli fece un altro sorrisetto e tirò il labbro inferiore tra i denti, ma in modo meno violento. Il ragazzo lottò per baciarla nonostante i denti, ma lei si staccò.
"Il mio allenamento è già finito?" chiese. Harry premette il corpo contro il suo, non dandole scampo.
"Per ora la sala è occupata da Zayn e Kat"
"E quindi che si fa?" domandò ancora Rose, boccheggiando. Il ragazzo le si avvicinò, inclinando il viso e facendo sfiorare le labbra.
"Secondo te?"
Rose rise e girò la testa. "Naah, io non direi."
"Sei una stronzetta" disse lui, ridendo e allontanandosi. Rose rise, contenta di avere il controllo e lo attirò nuovamente a sé per baciarlo. Il ragazzo ricambiò con foga, come a volerle dimostrare chi fosse il capo.
Poi, troppo presto, si staccò.
"Ti va di tirare qualche pugno?"
Scelse i guantoni per lei e poi appese ad una trave un sacco da boxe.
"Sfogati. Lo mantengo io" disse Harry. Rose sfogò tutta la sua rabbia contro il sacco, immaginandosi la faccia di Louis. Caricava e colpiva, caricava e colpiva, in una serie di movimenti ripetitivi, ma forti.
Poi si fermò, senza fiato e si tolse i guantoni per bere.
"Recupera il fiato" disse il ragazzo, avvicinandosi. "Devo baciarti."
La ragazza si fece pregare per porgergli le proprie labbra, ma alla fine cedette completamente, avvolgendo le braccia intorno al collo di lui.
Harry si staccò solo per riprendere fiato e dare tregua alle labbra già gonfie di baci.
"Non lo trovi elettrizzante?"
"I tuoi baci o fare a botte?"
Harry rise come un bambino. "Credo entrambi..."
"Preferisco baciarti."

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