Capitolo LXXXVI

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Song: Avicii - Hey brother

Villa Styles
Ormai si chiamava così, lo diceva anche una placca in marmo, scritta a caratteri maiuscoli, neri ed eleganti. Era affissa sopra il citofono, all'esterno del cancello.
Rose ricordava che al posto di quel cartello c'era una sorta di ghirlanda fiorata, o una mensola con un vaso. Qualcosa del genere.
Chissà se c'era sempre stata, quella placca, o era un'aggiunta recente.
Fu Liam a premere il bottone del citofono. Sia Rose che Zayn fissavano il cognome "Styles", increduli che non fosse solo Harry a portarlo.
La luce del citofono si accese, segno che avevano risposto e i cancelli in ferro battuto nero si aprirono in automatico, senza un rumore troppo forte.
Zayn e Rose si mossero per primi, imboccando il vialetto, che Rose non ricordava così verdeggiante.
Era pieno di fiori, ma non erano fiori qualsiasi...Erano cespugli di rose, di tutti i tipi, rosse, rosa, gialle, bianche.
Zayn era sicuro fosse il tocco femminile di Kat.
Si guardò attorno e vide un cortile smisurato.
C'era un campetto da calcio, una piscina, non troppo grande ma molto carina, sedie a sdraio, tavolini da picnic, ombrelloni e addirittura le altalene.
Rose spiegò che sul retro c'era anche un enorme spazio pavimentato che usavano per allenarsi quando faceva troppo caldo per stare in palestra.
Ma Rose non ricordava la villa così silenziosa. E neanche così fiorita.
La porta bordeaux, che invece Rose ricordava benissimo, si aprì e sulla soglia comparve Katherine, con un sorrisone sulle labbra e un abito bianco, corto fino al ginocchio addosso.
Zayn per un attimo ebbe l'impressione di vedere un velo dietro la nuca, poi i piedi si mossero in automatico in avanti per stringerla tra le proprie braccia.
Anche lei si protese, slanciandosi così tanto che Zayn la sollevò senza alcuno sforzo, facendo svolazzare l'abito.
Le braccia di lei gli cingevano le spalle e le loro guance erano premute tra loro, senza che neanche un filo d'aria si potesse intromettere.
Un attimo dopo, lui era lì.
Harry aveva tagliato i capelli, e non di poco. Erano corti, davvero corti, e aveva un bellissimo ciuffo mosso all'indietro che gli dava un'aria più sexy del normale.
Rose sentì il corpo impazzire, dagli occhi che si riempirono di lacrime alla pelle che si accapponò, dalle labbra che si curvarono all'insù allo stomaco che esplodeva di farfalle.
Le sembrò che il tempo si dilatasse, le sembrò che il vialetto fosse infinito, mentre correva verso Harry.
Le mancava il fiato, ma non per la corsa, per l'emozione, per quel effetto che Harry le aveva sempre fatto.
Poi finalmente i loro petti si scontrarono, le loro braccia si avvolsero attorno al corpo dell'altro, e i loro respiri si unirono.
Liam, Louis, Niall e Chiara sorrisero per quella scena così adorabile e si avvicinarono alle due coppiette, immaginando che ci sarebbe voluto un po' per staccarle.
"Sei abbronzata..." mormorò Zayn alla ragazza, accarezzandole i capelli che si erano schiariti.
"Ho tante cose da raccontarti..." Disse lei, e Harry ripeté più o meno la stessa frase a Rose quando gli chiese che fine avesse fatto la sua chioma.
Poi entrambi i fratellini si staccarono dai fidanzati per abbracciare il resto della famiglia con affetto.
"Piccoliiina!" esclamò Louis, sollevando Kat senza alcuno sforzo. "Sai che il bianco ti dona particolarmente?"
Katherine rise e strinse il leader.
"Quante cazzate, Lou"
"Hey, dico sul serio! Anche Haz sta bene con quel taglio...Sembrate entrambi più grandi dall'ultima volta che ci siamo visti."
Harry sorrise dopo aver abbracciato Chiara e si girò verso Louis.
"Ne sono successe tante. Entrate, Ian sarà felice di vedervi tutti quanti."
Harry precedette la famiglia nella villa.
Per tutti fu strano entrarvi, perché era completamente diversa da come immaginavano fosse la villa del temuto Ian.
E anche Rose, che vi aveva abitato, faticava a riconoscerla.
Le pareti prima decorate solo da qualche opera d'arte raffinata, erano adesso piene di foto di famiglia. A quanto pare avevano viaggiato in quel mese, e avevano scelto Roma. Le foto erano tutte ambientate in luoghi pieni di arte e monumenti, ma anche foto strane, probabilmente in qualche parco, in cui tutti e tre sorridevano e facevano smorfie come non avessero mai conosciuto problemi in vita loro. Procedendo, i ragazzi si accorsero che non c'erano foto solo dei tre Styles.
C'era una foto con tutti, proprio tutti, compreso Nick, con cui avevano scattato la foto la sera in cui si erano ubriacati. Un'altra a cena, con la tavola imbandita di pizze.
Un'altra in cui Niall e Chiara disegnavano con un pennarello la faccia di Liam che dormiva; un'altra che ritraeva Katherine, Zayn e Harry addormentati sul divano.
Ancora un'altra in cui Katherine e Rose cucinavano ed erano infarinate su tutto il viso, altre in cui Rose e Harry stavano nel cortile a godersi il sole, altre ancora in cui Louis, Harry e Zayn fumavano nel terrazzino.
Erano momenti che a malapena si ricordavano di aver vissuto, perché facevano parte della routine ed erano diventati scontati. Ora che li vedevano ritratti, capivano quanto ne sentissero la mancanza.
Harry aprì la porta della camera da letto e fece entrare Rose e Louis, che erano coloro che tenevano più ad Ian.
Katherine restò fuori con gli altri e raccontò cos'era successo.
"Abbiamo cercato di recuperare il possibile in queste settimane, ma chiaramente non era fattibile. Ci siamo imbucati a dei matrimoni, siamo andati al parco dei bambini, abbiamo girato a zonzo per Roma senza una meta e abbiamo anche litigato. Volevamo che ci accadesse, volevamo che Ian riavesse la famiglia che ha fatto tanto per proteggere. Harry l'ha perdonato per averlo abbandonato, avendo capito che non è stata una scelta presa a cuor leggero...Io non credo di aver perdonato i miei genitori per avermi abbandonata..Il modo per sfamarmi l'avrebbero trovato lo stesso, se l'avessero davvero voluto, ma non importa. Ian, Harry e tutti voi siete la mia famiglia, non mi serve altro."
Zayn strinse le mani della ragazza, mentre la guardava preoccupato.
"Come sta?"
Katherine sorrise, ma gli occhi si stavano inumidendo.
"È felice. È felice di aver vissuto, è felice di morire sapendo che qualcuno qui prenderà il suo posto, sapendo che qualcuno qui lo ricorderà."
La ragazza abbassò le palpebre e il sorriso si chiuse, perché il mento le tremava.
"E io sono felice che lui lo sia, giuro che lo sono davvero" affermò, ed era tremendamente sincera. Prese un respiro profondo per continuare a parlare.
"Ma non posso fare a meno di sentire già la sua mancanza."
E un attimo dopo, Harry chiamò il suo nome.
"Kat! Kat!"
Subito la ragazza si alzò, tirando Zayn dall'intreccio delle dita ed entrò nella stanza.
Harry era chino sul corpo di Ian, mentre Rose piangeva a singhiozzi contro la spalla di Louis, che non riusciva a trattenere le lacrime.
Katherine raggiunse Harry, sciogliendo di malavoglia la propria mano da quella di Zayn e raggiunse Ian.
"Hey." Mormorò lui, con gli occhi verdi che brillavano. Katherine sentì il cuore stringersi, perché quella scena l'aveva vissuta a malapena un mese prima, con Michael.
"Piccolini, ascoltate." Disse l'uomo, guardandoli orgoglioso. "Da adesso rininizia la vostra vita. Non mantenete il lutto a lungo, okay? Riprendete, ripremete il tasto "play", io starò bene. Siete stati i migliori fratellini che potessi mai desiderare."
Katherine e Harry sorrisero e lo abbracciarono con affetto, mettendosi accanto a lui, con le scarpe sul letto.
Ian avvolse le braccia attorno alle loro spalle, abbassando gli occhi stanchi e alzando gli angoli della bocca.
Non fu Ian a morire tra le loro braccia, ma loro a ricominciare a vivere tra le sue.

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