Capitolo XXXVIII

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Song: 18 - One Direction

Rose crollò sul letto, coprendosi il viso con le mani delicate. Harry si stese accanto a lei e avvolse un braccio intorno al suo corpo, invitandola ad accucciarsi nel suo collo. Rose non se lo fece ripetere due volte e si incastrò alla perfezione su di lui, come ormai era di abitudine.
Ma non abitudine nel senso di qualcosa di noioso e ripetitivo, era qualcosa che senti tuo, come se ti appartenesse dalla nascita, come se i loro corpi fossero stati plasmati per incastrarsi.
Rose affondò le dita nella chioma riccia di Harry e iniziò a disincastrare dolcemente i ricci, rilassandosi e chiudendo gli occhi.
Il ragazzo prese quelle palpebre abbassate come un silenzioso invito, e posò le labbra sulle sue che, così come i loro corpi, si incastrarono perfettamente.
Dal semplice incastro e pressione, il bacio si evolse pian piano in un modellarsi di labbra ed un intrecciarsi lento di lingue, come se potessero disporre di tutto il tempo del mondo.
Quando Rose si staccò per riprendere fiato si rese conto che Harry si era spostato da vicino a lei e si era posizionato su di lei, appoggiandosi alle mani per non pesarle troppo.
Il ciondolo con la croce argentata penzolava dal suo collo, solleticandole il petto e i capelli ricci ricadevano come a formare una tenda scura sui loro visi.
Non si erano detti una parola, eppure Rose sentiva il cuore essere già più leggero, come se Harry avesse preso il peso e l'avesse condiviso. Leggeva negli occhi verdi del ragazzo la tristezza e la mancanza di quel piccolo funghetto ricciolino a cui ormai si era affezionato e soprattutto il dolore nel vedere un amico, un fratello più che altro, stare così male. Lo spettacolo della telefonata e di Zayn che crollava sulle ginocchia aveva scosso tutti quanti. Le urla di Katherine suonavano ancora più terribili attraverso la cassa del telefono e subito dopo le grida disperate di Zayn avevano contribuito a quello spettacolo agghiacciante.
La cosa più brutta era non poter fare assolutamente niente per loro, né per Zayn che aveva perso praticamente sé stesso, né tantomeno per Katherine, dall'altra parte del mondo.
Rose accarezzò il viso di Harry, su cui aveva letto tutte queste cose, e riprese il bacio da dove l'avevano interrotto. Le labbra del ragazzo erano morbide e coinvolgenti, e quei baci erano pieni di sentimento, come se potesse curare ogni ferita e cancellare ogni brutto momento con quel paio di semplici labbra rosse e carnose.
Subito il sapore familiare della lingua del ragazzo invase la bocca di lei, facendola sospirare di piacere.
Harry si mantenne ad una mano mentre l'altra iniziava a percorrere la curva dei fianchi di lei, sollevando piano la maglietta lunga, che in realtà era sua.
Rose aveva ormai abbandonato abiti femminili per indossare esclusivamente le magliette di Harry.
Sollevò il tessuto di maglina fino a farlo passare sopra la testa con entrambe le mani, mentre si reggeva alle ginocchia.
L'aveva già vista altre volte scoperta, ma ora, che sapeva come sarebbe andata a finire, la guardava con occhi totalmente nuovi. Rose sospirò di piacere, sentendosi nuda e mentre lui non riusciva a fare altro se non ad accarezzare i suoi seni attraverso la stoffa spessa del reggiseno, lei lo spogliò della camicia.
Harry si mantenne alle ginocchia per potersi togliere con un gesto veloce anche i pantaloni. Poi, si concentrò esclusivamente su di lei. Si chinò per baciarle lo spacco dei seni, dove respirò a pieni polmoni.
Mentre la baciava in quel punto, lei inarcò la schiena, dandogli lo spazio per sbottonare il reggiseno.
Il ragazzo si liberò del tessuto, e davanti a quella visione si vide costretto a togliersi i boxer, che lo opprimevano. Tracciò una scia di baci dai seni, che non smetteva di massaggiare, all'ombelico, intorno al quale iniziò ad aggiungerci la lingua, fino ad arrivare al bordo delle mutandine e tirarlo via con i denti.
Rose nel frattempo si dimenava lentamente sotto di lui, muovendo il corpo in modo sensuale e stranamente, involontario.
Harry aggrottò la fronte a quel movimento.
"Hai paura?"
La ragazza fece un piccolo cenno del capo.
"Splendore, lo so...Ma davvero, non c'è nulla di cui spaventarsi, non fa così male, e fare l'amore serve per unire al massimo due persone che si vogliono bene e non per fare paura.. Non devi farlo per accontentare me. Pensaci, appena ti sentirai pronta io sono qui... Non vado da nessuna parte. Sei una dea, davvero.. Non hai fatto nulla ma i miei ormoni stanno letteralmente impazzendo. Ma come ben sai, piccola mia, ti aspetto fino a quando non sarai pronta."
Rose fece vagare timidamente le mani lungo il corpo di Harry. Lo desiderava, lo desiderava davvero.
Poi parve rendersi conto di cosa stava facendo e ritrasse le mani.
Il ragazzo le riportò sulla propria pelle.
"Le tue mani su di me, sono il miglior sogno erotico di sempre.. Non essere imbarazzata in questa situazione...Mio Dio mi ecciti tantissimo con la tua inesperienza. E poi, mi piace essere guardato, ma se gli occhi sono tuoi è anche meglio."
Così dicendo Harry tornò a baciarle le labbra con intensità, e non prestava neanche attenzione ai movimenti perché esse si muovevano da sole. Le mani grandi e morbide del ragazzo le accarezzarono gentilmente le gambe, dalle ginocchia alle cosce, portandola pian piano a piegare le ginocchia e ad aprire le gambe.
Quando sentì l'erezione solleticarle il clitoride, Rose ebbe un piccolo sobbalzo e si strinse forte a lui, aggrappandosi e strizzando gli occhi.
Harry, con infinita pazienza, tornò a baciarla fino a quando non sentì i suoi muscoli sciogliersi.
Lei lo guardò negli occhi, implorandolo con lo sguardo.
"Ti prego, convincimi a fare l'amore con te. Convincimi che sia la cosa giusta."
Poi richiuse gli occhi, come se avesse paura della risposta. Sentì le labbra di lui sfiorarle le palpebre abbassate, poi appoggiò la fronte contro la sua e sulle sue labbra, soffiò la risposta.
"Non so come convincerti a fare qualcosa che non ho mai fatto neanche io, ma voglio davvero provare. Perché se il sesso é già bello di per sé, figuriamoci se è misto all'amore, che è la forza in assoluto che manda avanti il mondo. Voglio fare l'amore con te perché voglio vedere quanto corrispondono bene i nostri corpi, perché vedo come siamo in sincrono senza che ci siano le parole, perché fai ciò che mi piace e io non ti dico niente. È la cosa giusta perché siamo il primo l'uno dell'altra e allora perché non provare insieme anche questo amore, per la prima volta?"
Rose riaprì gli occhi per guardarlo, incatenando lo sguardo al suo. Fece un piccolo cenno del capo, facendogli capire che era convinta. Harry, così, la penetrò lentamente mantenendo un contatto visivo intenso mentre rilasciavano entrambi dei gemiti che si unirono in unico suono di godimento.
Quell'apertura era strana e dolorosa per Rose, ma lui procedette lentamente, lasciando che piano piano si abituasse alle sue dimensioni. Stabilì un limite, essendo consapevole che fosse la sua prima volta e spinse fino lì, che a lei già sembrava troppo.
Entrambi chiusero gli occhi e facevano mischiare i loro ansimi, eccitandosi di più a vicenda e portando lui ad aumentare il ritmo.
Le mani di lei si strinsero intorno alle spalle di lui, tenendolo vicinissimo a sé mentre raggiungeva l'orgasmo, seguita a ruota da lui.
Si guardarono negli occhi mentre si accasciavano sul materasso, sfiniti e sudati, ma in quel momento si sentivano semplicemente i ragazzi più felici del mondo, l'uno nelle braccia dell'altra. Avevano lasciato tutte le preoccupazioni sulla soglia, accanto alle valigie già pronte per il giorno dopo, in cui sarebbero partiti.
Harry respirò il profumo tra i seni sudati di lei e mugolò in apprezzamento.
"Mi drogherei di questo profumo"
"Ma tu sei già drogato, bellissimo..." sussurrò Rose, con un bellissimo sorriso sulle labbra.
"Oh, grazie tante!"
"Prego, bellezza." Ribatté lei, ridendo piano.
"No, non mi chiamare così." Disse lui, staccandosi dal suo corpo e piegando il labbro inferiore all'infuori.
"Perché?"
"Mi hai detto che sono un drogato naturale!" esclamò Harry, guardandola con un musino adorabile.
"Scherzavo, scemo!" replicò Rose, ridendo. "Tu sei solo una persona bellissima con un cuore enorme, tutto mio."
"E tu sei quella creatura bellissima che mi ha preso il cuore e l'ha autografato, impedendo a chiunque altro di entrarci."
Rose sorrise, arrossendo.
"Io amo la tua timidezza. Resta sempre così come sei."
Rose sussurrò, praticamente a sé stessa. "E io amo te."
Purtroppo, in quel momento Harry scostò il lenzuolo per coprire entrambi e non sentì quel bisbiglio d'amore.
"Promettimi che resterai come sei"
Rose sorrise.
"Te lo prometto."
"Io non te lo prometto. Io devo cambiare, non devo restare come sono. Diventerò più gentile, calmo, comprensivo, premuroso..."
Fece una pausa e bisbigliò. "Innamorato." Rose coprì l'ultima parola con un "Shh" direttamente sulle sue labbra.
"Tu resta così e io...e io posso essere davvero felice."
Harry la guardò in modo così insistente che Rose gli domandò: "Che c'è?".
Il ragazzo sorrise, prima di risponderle a fior di labbra.
"Resto sorpreso ogni volta dalla tua bellezza. Com'è possibile che Dio abbia lasciato andare una creatura così bella in un mondo brutto come questo?"
Rose sentì il cuore perdere svariati battiti.
"È possibile come il fatto che io e te ci vogliamo. È strano, ma è bello."
"Mi piacciono le cose strane, sì."
"Anche a me."

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