Capitolo LXXX

43 4 0
                                    

Song: Imagine Dragons - Thief
Wiz Khalifa - See You Again

Quando Katherine entrò in cucina, mano a mano con Zayn e un'espressione beata, Michael ebbe l'emozione più strana del mondo.
Era felicissimo, sì, perché lei lo era e le si leggeva in faccia. Ma la sua felicità non era lui. Le dita sottili che adorava erano intrecciate a quelle spesse di quel ragazzo in un legame che sembrava indissolubile.
Michael, però, sapeva che fosse giusto così. Si leggeva sul viso di entrambi che si amavano per davvero, e quando anche gli altri li videro, scoppiarono in un applauso fragoroso di gioia, facendo arrossire la coppietta.
Anche se vedere Rose e Harry di nuovo così attaccati gli faceva male al cuore, Louis era felice. La famiglia era di nuovo unita e a tavola si respirava un'aria accogliente e piacevole.
Era colpa sua, tra l'altro, se Harry e Rose erano tornati insieme.
Lui aveva sfidato Ian cercando di riconquistare Rose, e poi spedendo anche Harry in quella villa. Lui, poi, l'aveva lasciata, sapendo benissimo che lei sarebbe corsa nelle braccia del ragazzo. Ma lui sapeva di amare Rose. Ne era sicuro, lo sentiva in ogni centimetro della propria pelle, in ogni capello, in ogni respiro che faceva.
Nick era gioioso per suo fratello, nei cui occhi aveva rivisto la luce, ma ogni volta che gli cadeva lo sguardo su Chiara e Niall sentiva una fastidiosissima stretta viscida che gli chiudeva lo stomaco e gli opprimeva il cuore.
Tra l'altro, non li vedeva affatto bene insieme. Troppo diversi, troppo appiccicati, troppo..troppo innamorati. Nick doveva ammetterlo: quei due si amavano e non ci sarebbe stato verso di separarli.
Ian, si godeva l'espressione felice del sui fratellino e della sua sorellina.
Non amava che Katherine stesse proprio con quel Malik, ma anche lui, come Michael, doveva ammettere che insieme stavano davvero troppo bene.
Invece Rose era perfetta per Harry, ed era felicissimo che alla fine, dopo tutti quegli allenamenti che aveva costretto entrambi a fare, avevano capito di amarsi ancora.
Liam, dal canto suo, si godeva la scena con un sorriso placido. Tutto filava liscio, e sentiva che presto sarebbe stato tutto risolto.
Restarono a rievocare i ricordi attorno al tavolo fino a tardi. Ian vedeva i suoi fratelli così sereni e decise che era giunto il momento.
"Harry" lo chiamò. Il nome rimbombò nella stanza e tutti si girarono a guardarlo. "Katherine..." Al nome della ragazza tutti si sorpresero ancora di più. "Vorrei parlarvi."
I due ragazzi si alzarono.
"D'accordo...Tutto bene?" Chiese la ragazza, spaventata.
Ian accennò un sorriso.
"State tranquilli...Andiamo sul retro, per favore?"
Katherine guardò Zayn, interrogativa e strinse la sua mano prima di alzarsi dalla sedia.
Rose mormorò un "buona fortuna" con un sorriso innamorato.
Harry annuì e precedette entrambi per il giardino sul retro.
Katherine seguiva i due uomini, fissando le loro spalle molto simili tra loro per larghezza e muscolatura.
Si fermarono. Harry guardava Ian con fare indagatore e sospettoso. Katherine invece sembrava più curiosa e gli occhi sembravano illuminare quel luogo scuro.
Ian sorrise mentre li guardava.
"Ragazzi, premetto che per me fa molto strano..."
Ad un tratto, un rumore assordante provenne da fuori.
"Cosa è stato?" Chiese Harry, ad occhi sgranati.
"Forse un incidente stradale..." Ipotizzò Katherine.
Tutti tacevano e si guardavano attorno nervosamente.
"Non vi azzardate a muovervi." Sibilò Ian, tenendoli stretti a sé dai polsi. Harry guardò malissimo il gesto e irrigidì la mascella, mentre Katherine tratteneva il respiro per sentire altri rumori.
Calò un silenzio irreale, in cui nessuno osava fiatare.
Un secondo dopo un urlo lancinante. Era la voce di Zayn, Katherine ne era sicura, che gridava il nome del fratello.
"Zayn" gemette la ragazza, cercando di divincolarsi. "Lasciami!"
Ian la trattenne a sé.
"Ora che vi ho ritrovati non vi lascio andare" disse, con un tono di voce duro e tagliente.
Katherine e Harry si guardarono, interrogativi e spaventati. Ma non fecero in tempo a dire altro perché sentirono altre urla. Erano voci sconosciute che si univano alle voci dei loro amici.
Harry sentiva il cuore battergli rumorosamente nel petto. Non aveva idea di cosa stesse succedendo e nonostante si divincolasse, Ian non lo lasciava andare.
"Harry, non fare il bambino e ascoltami!"
"Voglio andare a vedere, lì c'è la mia famiglia!"
L'uomo gli diede uno strattone violento.
"Stai fermo!"
Harry ebbe come un déjà-vu. Gli sembrava di aver già vissuto quel momento, ma non era sicuro su quando.
"Cosa sta succedendo?" Chiese Katherine, che aveva iniziato a tremare.
"Non lo so" disse Ian. "Ma io vi porto via con me."
"E Rose? Prima ce l'hai strappata via con la forza e ora? Non te ne frega più nulla?!"
Si sentirono le voci sconosciute avvicinarsi.
"Cazzo" imprecò Ian. "Correte, svelti!"
L'istinto prese il sopravvento su Katherine ed Harry e iniziarono a correre più veloce di quanto immaginassero di poter fare.
Il silenzio ora era sostituito il fruscio del vento e dai respiri affannosi dei ragazzi.
Ian afferrò le chiavi dell'auto che aveva parcheggiato proprio sul retro e con mani tremanti la sbloccò, premendo sul bottone apposito.
Harry e Katherine salirono sui sedili posteriori, con il cuore che batteva forte.
Ian abbassò il finestrino per percepire altri rumori.
Le urla erano ancora forti, ma poco dopo tacquero per essere sostituite a delle sirene.
Harry accasciò le spalle e si passò le mani sul viso.
"Li hanno presi. L'ho persa di nuovo ed è tutta colpa tua!" Gridò, calciando il sedile di Ian.
Katherine lo trattenne dalle spalle.
"Anche se ci avessero presi insieme, ci avrebbero separati. Haz, ascolta...Grazie ad Ian abbiamo la possibilità di salvarli."
Ian annuì, rincuorato dal fatto che Katherine lo difendesse. Lei l'avrebbe presa sicuramente meglio.
"Ragazzi, andiamo a vedere cosa hanno lasciato quei bastardi."
Harry strinse i pugni perché non voleva nemmeno immaginare in che condizioni avessero lasciato l'hotel. Poi ricordò Zayn che gridava il nome del fratello e sentì un tuffo al cuore. Si girò verso Katherine e dalla sua espressione capì che aveva pensato la stessa cosa.
Ian guidò fino alla facciata anteriore dell'hotel. La porta era stata scardinata, probabilmente per far entrare quanti più poliziotti possibili. Katherine scese dall'auto per prima. Harry la seguì, ma non voleva entrare a vedere la distruzione causata dai poliziotti. Ad un tratto, Katherine gridò.
Harry si precipitò all'interno. Tutto era stato messo sottosopra e distrutto, ma non era la cosa più grave.
Katherine era in ginocchio, accanto al corpo di Michael. Lei singhiozzava rumorosamente, mentre lui le stringeva le mani tra le proprie. Una macchia di sangue gli sporcava la maglietta bianca degli Iron Maiden in zona addominale.
"K-Kat" mormorò il ragazzo, sorridendo appena. Il petto si muoveva velocemente su e giù, come se i polmoni cercassero di inglobare quanto più ossigeno possibile.
"Hey.." Riuscì a dire lei, tra i singhiozzi. "Ora Ian e Harry mi aiuteranno a sollevarti e ti porteremo al pronto soccorso."
Si girò verso la porta, urlando con tutto il fiato che aveva in corpo.
"AIUTATEMI!" E mentre urlava piangeva disperatamente, mentre stringeva le mani sporche di sangue di Michael.
Il ragazzo gemette in disappunto.
"No, no.." Tentò di dire.
Ian e Harry la raggiunsero immediatamente e caricarono il corpo di Michael in macchina, tra le varie proteste del ragazzo, mentre Katherine li precedeva in fretta. Si sedette sui sedili posteriori e lasciò che i fratelli adagiassero il corpo del ragazzo in modo da avere la sua testa sulle proprie cosce.
"Muoviti, corri! Corri!" Gridò la ragazza, mentre stringeva Michael a sé.
Ian obbedì alla richiesta disperata della sorella e premette sull'acceleratore. La ragazza chinò nuovamente lo sguardo su Michael, che mugolava di dolore. Era estremamente pallido, ma gli occhi verdi brillavano.
"Ora, ascolta."
Katherine annuì e gli accarezzò il viso.
"Ti ascolto, Mickey."
"Ho freddo" gemette. "Abbracciami."
Katherine obbedì e avvolse le braccia attorno al suo capo e lo strinse al proprio petto, in cui il cuore batteva in modo assordante.
Il respiro di Michael era irregolare come il battito di Katherine.
"I-io ti a-amo, Kat. Ti a-amo tanto. Po-pot-tresti b-baci.." Gli mancò il fiato e dovette deglutire.
Ma la ragazza aveva capito e senza farlo sforzare oltre, posò le labbra rosse e calde su quelle del ragazzo, che erano violacee e tiepide.
Michael trovò la forza per ricambiare il bacio come meglio poteva, forza data dal cuore che pulsava più velocemente. Posò le mani sul viso della ragazza e la baciò quanto più intensamente riusciva, passando le dita tra i ricciolini che tanto aveva desiderato toccare.
Katherine gli stava letteralmente donando tutta la forza possibile per continuare a vivere il necessario per baciare il suo unico amore. Ma in cuor suo, sapeva che non sarebbe bastata.
"Michael, non so come ringraziarti..." Sussurrò lei.
Il ragazzo la baciò ancora, bruciando le ultime forze che aveva.
"Non dimenticarmi. Giuralo." Rispose il ragazzo, con un fil di voce.
"Non ti dimenticherò mai" mormorò Katherine sulle sue labbra. "Mai, lo giuro." Ripeté, tra le lacrime copiose e riprese a baciarlo, accarezzandogli i capelli.
"Oh, amore mio, sei così bella..." Disse il ragazzo, sorridendo beato mentre la guardava negli occhi.
La ragazza rise appena. "Anche tu." e si chinò per baciarlo ancora.
Ma Michael non rispondeva più al bacio. Le sue labbra erano congelate in un sorriso innamorato e i suoi occhi verdi si erano spenti guardando ciò che di più bello potesse accadergli in quella vita da criminale.
Ian e Harry erano stati zitti tutto il tempo. L'uomo parcheggiò, fissando la scritta dell'ospedale che distava a malapena dieci metri. Scese dall'auto in cerca d'aria.
Il silenzio della notte era solo spezzato dalle urla di Katherine, che bagnava il viso di Michael con le proprie lacrime.
"Mickey" ripeteva. "Mickey, Mickey, no, no..."
"Cosa facciamo?" Chiese Harry.
Ian si passò una mano tra i capelli neri.
"Andiamo da Irwin..." Fece una pausa mentre sentiva Kat singhiozzare. "Quando si sarà calmata."
Dopo minuti interi le urla si affievolirono e Harry rientrò in auto.
Ian lo seguì, mettendo in moto.
Kat aveva il viso contro quello del ragazzo, mentre gli accarezzava il viso.
Poco dopo la sentirono cantare, con voce tremante.
"But I'm a creep, I'm a weirdo...What the hell am I doing here? I don't belong here...Non appartieni qui, Mickey, è vero. Non ne avresti comunque la possibilità." Katherine tirò su con il naso. "Ora appartieni solo a me."

RedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora