Capitolo IX

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Quando Rose aprì gli occhi era stranamente serena. Aveva dormito bene come non faceva da giorni e il calore di Katherine aveva contribuito alla sana dormita.
Alzò la testa e la serenità svanì all'istante quando vide Harry addormentato sulla sedia.
Senza nemmeno preoccuparsi che stesse dormendo, gridò.
"Cosa diavolo ci fai qui?!"
Il ragazzo trasalì e spalancò gli occhi, poi si portò una mano al cuore per lo spavento.
"Buongiorno anche a te" sussurrò con la voce particolarmente roca. In quel momento Rose si rese conto di essere solo in intimo sotto le coperte.
"Sono mezza nuda!"
L'urlo aveva svegliato anche Katherine che si stava stropicciando gli occhi, confusa anche lei dalla presenza del ragazzo.
"Ti ho curata" spiegò Harry. "Al pronto soccorso hanno fatto un lavoro di merda"
"Perché?!" la voce della ragazza era particolarmente stridula. "Sei stato tu a picchiarmi! E mi hai spogliata!"
Il ragazzo scrollò le spalle.
"Ho esagerato giù, in cantina." ammise. "E si suppone che non si può curare una persona attraverso i vestiti. La medicina non è così avanti"
Rose cercò la mano di Katherine per avere conforto. Non si fidava delle intenzioni del ragazzo, ed era anche comprensibile. Nessuno ti picchiava e poi ti curava.
Rose fissava il ragazzo in ogni suo movimento, aspettando una sua mossa falsa. Harry sosteneva il suo sguardo con un cipiglio determinato.
Calò un silenzio imbarazzante, interrotto dopo svariati minuti da Katherine.
"Ci porteresti qualcosa da mangiare?" chiese, quasi temendo che uno dei due la fulminasse con lo sguardo.
Harry distolse lo sguardo da quello di Rose controvoglia.
"Uhm, okay". Si alzò ed uscì dalla stanza.
Rose si girò verso Katherine con gli occhi sbarrati.
"Tu l'hai visto mentre mi curava?"
L'amica scosse la testa. "Ero stanchissima, mi sono addormentata quando tu non eri ancora arrivata"
"Veramente non ricordo di essermi spostata..."
"Sei svenuta poco dopo che ci hanno portate qui" le ricordò Katherine. "Poi Liam ti ha portata in ospedale e suppongo che qualcuno ti abbia riportata qui."
Katherine disse qualcuno per non dire Harry. Rose era già abbastanza spaventata. La ragazza si fece pensierosa. Qualche minuto dopo Harry rientrò con un piattino e dei vestiti puliti. Rose si ritrasse automaticamente, nascondendosi di più sotto la coperta.
"Dov'è Chiara?" chiese Katherine, addentando il pezzo di pane.
"L'ho lasciata al pronto soccorso con Liam". Rose rabbrividì. Quindi era stato davvero lui a portarla dal pronto soccorso alla camera dell'hotel.
Katherine si mordicchiò il labbro inferiore, preoccupata.
"Non sai come sta?"
Harry sospirò, come se la conversazione lo infastidisse.
"No, non lo so." Quasi sbottò.
"Potremmo..." iniziò Katherine, esitando. "...Andare a trovarla? Anche solo per qualche minuto?"
Harry alzò gli occhi su quelli della ragazza, che lo imploravano. Il suo cervello gli ordinava di dire di no, ma la risposta che uscì dalla sua bocca fu ben diversa.
"Chiedo a Zayn se vuole venire con noi" disse, prima di uscire nuovamente dalla stanza. Le ragazze si cambiarono di vestiti, in attesa.

Zayn si era addormentato in terrazza, con il pacchetto delle sigarette vuoto in una mano e i mozziconi spenti ai piedi. Quando aprì gli occhi incontrò quelli verdi di Harry.
"Pensavo di dover chiamare una banda musicale per doverti svegliare" commentò il ragazzo.
Zayn si stropicciò gli occhi e sbadigliò contro la propria mano.
"Cosa c'è?" chiese.
"Quella ragazza...uhm..." si concentrò per ricordarne il nome. "La piccolina tua" disse, confuso.
"Katherine" suggerì Zayn, mentre il suo cervello tornava alle parole della ragazza della sera prima e la stretta tornava a strizzargli lo stomaco.
"Sì, quella. Ha chiesto se possiamo portarle dall'italiana."
"Oggi hai una particolare propensione per i nomi"
Harry chiuse gli occhi per cercare di concentrarsi.
"È una gran giornata di merda." Disse, poi riaprì le palpebre. "Le accompagniamo o no?"
Zayn lo fissò per un po'. Aveva il colorito pallido che metteva in risalto le occhiaie violacee. Si chiese se avesse lo stesso aspetto. Nessuno dei due aveva mai picchiato delle ragazze indifese. Le ragazze nel mondo dei criminali erano spie, non vittime. E nessuno dei due si era mai sentito in colpa dopo aver scazzottato qualcuno.
"Sì" disse Zayn, infine. "Mi sciacquo la faccia e andiamo".

Chiara aprì gli occhi e vide una luce bianca.
"Sono morta" pensò, e si guardò intorno per cercare la mamma. Ma accanto a lei c'era solo Liam, che la guardava apprensivo.
"Ciao" sussurrò, accennando un sorriso.
Chiara corrugò le sopracciglia.
"Sono ancora viva?" chiese. Liam riuscì a ridere sommessamente.
"Direi di sì" rispose, scostandole i capelli dal viso. "Vuoi mangiare qualcosa?". Il ragazzo indicò dei pacchetti di caramelle e patatine.
Chiara scosse la testa. Si sentiva il piombo al posto dello stomaco. Poi qualcuno bussò alla porta.
"Avanti" disse Liam, mentre le sue mani erano occupate a versare un bicchiere d'acqua per Chiara.
"Scusate" esordì l'infermiera. "Ci sono delle visite per la ragazza"
Chiara sbatté le palpebre.
"Chi sarebbe venuto? Non ho nessuno" disse.
Un istante dopo la figura esile di Katherine apparve sulla soglia, seguita da Rose.
Chiara spalancò gli occhi.
"Che ci fate qui?! Vi hanno lasciate venire?". Era completamente incredula.
Liam tirò un sospiro di sollievo vedendo i lividi schiariti sui volti delle ragazze.
"Sì" disse Katherine, avvicinandosi al letto con un sorrisone. "Styles e Malik sono qui fuori"
Liam si affacciò dalla porta e notò che gli amici erano andati a prendersi un caffè. Era il momento giusto per dirlo alle ragazze.
"Dovete scappare" disse, sottovoce. Le ragazze si girarono subito verso di lui, spalancando gli occhi.
"Cosa?!" dissero, all'unisono.
"Shhh". Liam richiuse la porta e si sedette al bordo del letto di Chiara.
"Stanotte" proseguì, guardandole a turno negli occhi. "Chiara, tu scapperai dall'ospedale. So che non ti ci vuole niente ad eludere la sorveglianza."
Chiara abbassò gli occhi, mordendosi il labbro.
"Okay" disse, poi, guardandolo con un lampo di determinazione negli occhi.
Liam fece un sorrisino orgoglioso e poi si rivolse alle altre due, che si tenevano per mano.
"Vi farò da guardia stanotte. Vi aiuterò a scappare dopo che gli altri saranno andati a dormire"
"Ci accompagnerai?" chiese Rose, apprensiva.
Liam posò una mano sull'intreccio delle dita delle due ragazze.
"Vorrei, ragazze. Ma non posso." Non senza Niall, stava per dire, ma si limitò a fare un sospiro doloroso.
Rose abbassò gli occhi, poi incontrò quelli di Katherine che la incoraggiavano.
Tornò a guardare Liam e il suo sorriso le diede quell'ultima spinta di coraggio di cui aveva bisogno. Con l'aiuto di Liam ce l'avrebbero fatta.
"Lo faremo".


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