Capitolo 1

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Ci chiamano in tantissimi modi: puttane, zoccole, signore della notte, bagascie, baldracche, battone, mignotte, sgualdrine, troie...

Dagli uomini più anziani o più colti siamo state chiamate anche "belle di notte", donne da marciapiede, donne di facili costumi e donnine allegre...

A me non piace.

Non mi è mai piaciuto.

Voglio essere definita con il nome originale: prostituta.

Ma purtroppo è cosí.

Ero nel giro dal mio 18esimo compleanno, perció solo da pochi mesi.

Forse era perché dovevo ancora abituarmi.

Austin, il nostro pappone, mi chiamava "puttanella" apposta.

<< Ragazze venite quí >> urló una sera << Anche te, puttanella >> rivolto a me.

Cercai di non sbuffare, e andai da lui.

Tutte le altre erano di già attorno a lui.

<< Stanotte >> disse fiero << Mi porterete tanti bei soldini, perchè mi hanno telefonato in venti, circa, chiedendo il vostro servizio per un ora >>

Prese il suo cellulare dalla tasca.

<< Allora, quelle che chiamo ora sono quelle che andranno in strada, le rimanenti andranno a casa delle prenotazioni >>

Ovviamente, io ero una di quelle che dovette andare per strada.

Nessuno mi aveva ancora prenotata... eppure ero bella, giovane, MOLTO giovane.

Peró dovevo fare come diceva Austin, se no sarebbero stati guai.

Era uno dei papponi piú gentili della nostra città, ma se disubbidivi o facevi qualche cazzata, erano guai seri.

A me, Dinah e Penny ci assegnó i nuovi posti al marciapiede di una via.

A quella del mese precedente non passava tanta gente, perció ce ne affidó un'altra piú trafficata.

È un lavoro di merda e pericoloso, lo so.

Ma sia io, che la mia amica Dinah, lo facevamo per avere una vita migliore.

Dovevamo guadagnare soldi per andarcene dalla casa dei nostri genitori.

Tutte e due le nostre famiglie avevano seri problemi di alcol e droga.

La madre di Dinah morí per overdose quando lei aveva solo 16 anni, mentre il padre era un'alcolizzato.

Mio padre era in carcere, e ci sarebbe rimasto fino ai miei 27 anni.

Beh, mia madre era abbastanza gentile, se non fosse che si fuma tre canne al giorno, era perennemente ubriaca e ogni notte cambiava uomo.

Io e Dinah ci conoscevamo da quando avevamo 10 anni.

Ci siamo sempre sostenute, e abbiamo sempre sognato una vita migliore per entrambe, al posto di questa.

Per avere un futuro migliore, prima dovevamo guadagnare abbastanza soldi.

Era per questo che facevamo le prostitute... e si guadagnava abbastanza bene.

Non vedevo l'ora che si fermasse una macchina.

Non per scopare e guadagnare un altro po' di soldi, ma perchè faceva un freddo incredibile quella sera, e calze a rete, minigonna e una giacchetta per coprirmi non bastavano.

Alla fine arrivó un uomo con una macchina bianca, e si fermó davanti a me.

<< Ehi, tesoro, cosa posso fare per te? >> dissi, nel modo sensuale che mi avevano insegnato.

<< Non voglio sare solo stanotte, e mi piacerebbe passare del tempo con te... quanto prendi per un ora? >>

<< Dipende da quello che mi vuoi fare e da quello che vuoi. Il pacchetto "standard", e quello meno costoso, per un ora, sono $350 >>

L'uomo ci pensó per un po', ma rifiutó l'offerta, e se ne andó.

Io rimasi al freddo.

Stavo congelando, e Dinah se ne accorse.

<< Ehi, Mila, tutto okay? >> chiese, avvicinandosi a me.

Dinah non sembrava una 18enne, eppure lo era.

Per la sua corporatura, molti la scambiavano per una donna di 25 anni

<< Fa troppo freddo, cazzo >> balbettai.

<< Lo so, tesoro... Anch'io ho tanto freddo. Non pensavo fosse cosí stasera. Non vedo l'ora che arrivi qualcuno per portarmi a casa >>

Mi misi a ridere.

<< Stavo pensando la stessa cosa! >>

Si mise a ridere anche lei.

"Forse stanno pensando la stessa cosa tutte le puttane in giro per le strade in questo momento" pensai.

In quell'istante, dietro di noi, passó un gruppetto formato da tre ragazzi e una ragazza.

Avranno avutó poco piú di noi.

Si fermarono a guardarci.

Li sentii borbottare qualcosa, poi due di loro corsero da noi.

<< Ehi, bellezze! >> disse uno dei due ragazzi, prima che arrivarono anche la ragazza e il suo amico.

<< Lavorate stanotte? >> domandó l'altro, come per avere una conferma che eravamo prostitute.

<< Sí >> rispose dolcemente Dinah.

Io li scrutai uno ad uno.

Quando posai lo sguardo sulla ragazza, vidi che mi stava guardando negli occhi.

Dio, i suoi occhi verdi erano la perfezione.

Troppo belli per essere veri, troppo veri per essere cosí belli.

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora