Chiamai Austin e Dinah, per dirgli quello che era successo.
Dinah ci rimase davvero malissimo, e si mise a piangere.
Austin si arrabbió tantissimo.
<< Vieni da me, Camila, subito >>
Mi incamminai, dove tutte le sere ci ritrovavamo per sapere i ruoli, e lí trovai Austin, con Dinah.
Lei mi saltó addosso e mi abbracció fortissimo.
<< Mila, oddio, non ci posso credere... Cosa ti ha fatto quello stronzo? >> disse tra un singhiozzo e l'altro.
Austin era dietro di lei, con gli occhi che sprizzavano rabbia.
Non l'avevo mai visto cosí... metteva davvero paura.
Si avvicinó a noi.
<< Vieni >>
Mi portó in una stanza, dove c'era un lettino.
<< Spogliati e sdraiati >> ordinó.
Io feci quello che disse.
Dinah rimase a distanza, dietro Austin, e guardava ogni nostra mossa, con lo sguardo preoccupato.
Mi tolsi prima i pantaloni, poi la felpa...
Quando tolsi la felpa, ebbi un sussulto per via della ferita.
<< Oddio, Mila >> mormoró Dinah scoppiando in lacrime.
Austin aveva lo sguardo serio.
<< Chi ti ha messo la garza? Non sembra da ospedale... >>
<< Non lo so >> risposi << Ero in strada, mi addormentai e mi svegliai con la garza e tutte le ferite disinfettate... >>
<< Mmh >> mugoló, facendomi stendere e togliendomela.
Sofrii in silenzio. Faceva davvero male.
Quando la scoprí, Dinah si coprí la bocca, con gli occhi lucidi.
Austin mi divaricó le gambe, e guardó l'interno coscia e tra le gambe.
Lo vidi ancora piú arrabbiato alla vista degli altri graffi.
<< Dio... figlio di puttana... >> mormoró, con le mascelle contratte << Me la farà pagare >>
<< Cosa pensi di fare? >> domandó Dinah.
<< Ora la disinfetto per bene e le cambio la garza... Poi penseró a quello stronzo >>
Lo guardai negli occhi.
Bruciava ira.
<< Cosa gli farai? >> gli chiesi.
<< Non conosce le mie regole... se un cliente ha una relazione o stupra una delle mie puttane... beh, lo rintraccio e saranno cazzi amari >>
Deglutii.
<< In che senso? >>
<< Lo ammazzo >> affermó.
Si giró, e andó a prendere garza e disinfettante.
Io rimasi lí, traumatizzata dalle sue parole.
<< Dinah, aiutami >>
Aiutó Austin a disinfettarmi tutte le ferite, e alla fine mi aiutarono ad alzarmi.
<< Allora, prenditi un paio di notti di riposo, il tempo di riprenderti dalle ferite interne. Io penso a quel bastardo... Ci vediamo tra tre giorni >>
Dinah mi accompagnó fino a casa, entró e mi imboccó le coperte.
<< Riposati, se ti serve qualcosa, qualsiasi cosa, chiamami. Faró anche la tua parte di lavoro queste notti, ti porteró la mattina seguente i soldi, caffè e una ciambella! >>
Accennó un po' di allegria, e mi fece sorridere.
<< Dai, non devi... tranne la parte del caffè e le ciambelle! >>
Scoppió a ridere.
<< Non dire cazzate, farò anche la parte del tuo lavoro. Ciambelle alla fragola, cioccolato o vaniglia? >>
<< Vaniglia >>
<< Lo sapevo... era ovvio! >> esclamó facendomi l'occhiolino.
Si alzó, e senza farlo apposta si appoggió sulla ferita sulla pancia.
<< Ah >>
<< Oddio! Scusa, scusa, scusa Mila >>
Mi diede un bacio sulla fronte.
<< Riposati >> sussurró prima di andarsene via.
Io rimasi lí, da sola, in preda ai miei pensieri.
"Cosa farà Austin a quel bastardo? Lo ucciderà davvero? Oddio, come?"
"Come continueró a lavorare senza avere la certezza che non succederà di nuovo? A me o a Dinah..."
"Chi è stato a salvarmi dal freddo della strada? Chi mi ha portato in quell'hotel? Chi mi ha disinfettato e ha messo la pillola del giorno dopo sul comodino?"
Perchè lo fece?
Chi era?
Fu la domanda che mi tormentó tutta la notte.
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H.O.P
FanfictionFF- Camren La giovane Camila Cabello guadagna soldi per mantenersi come le altre sue colleghe: facendo la prostituta. Va a letto con tutti i tipi di uomini, di tutte le età, rischiando ogni notte di essere maltrattata... ... Ma cosa succederà quando...