Capitolo 6

50.3K 1.4K 150
                                    

Iniziai lo streap tease, ma mi fece cenno di andare verso di lui.

Non lo voleva, voleva andare dritto al sodo.

Mi fece sedere sopra di lui, e inizió a toccarmi, a palparmi il corpo.

Non mi piaceva come mi toccava, era rozzo e forte, ma dovevo dargli piacere, perció iniziai a gemere.

Fare finta che qualcosa mi piaceva era la mia specialità.

Il fumo della sigaretta, che aveva ancora in bocca, mi dava noia, e il piú delle volte mi andó negli occhi.

La sua barba ispida mi pungeva il collo e il seno.

Io sopportavo, semplicemente.

Sputó la sigaretta a terra, e mi guardó con un sorriso beffardo.

<< Che bella puttana ho quí... >> disse, con una voce roca, consumata dal fumo.

Il suo alito era un mix di vodka liscia, rum e tabacco.

Disgustoso.

Mi prese i fianchi, con le sue mani grosse, facendomi male.

Mugolai per il dolore.

<< Ti ho fatto male? >> domandó.

Annuii leggermente.

Lui si mise a ridere.

<< Non saró tanto gentile con te >> sussurró, stringendo piú forte.

Mi tiró su e mi buttó sul letto, con violenza, facendomi cadere di pancia.

Con una mossa repentina mi prese i polsi, e li scocció con un nastro adesivo nero, dietro la schiena.

Provai a divincolarmi, a liberarmi, a scappare... ma non ci riuscii.

<< No! Ti prego! Non farmi del male >> urlai con tutto il fiato che avevo in gola.

Lui rideva.

<< Mmh... >> mugoló, girandomi e guardandomi per bene << Sei cosí giovane... Quelle come te non ce l'hanno fatta a resistere, e ho avuto diversi problemi in seguito... saró piú gentile... >>

Stavo sudando freddo dalla paura.

<< ... peccato >> aggiunse, con un ghigno spaventoso.

Prese una bottiglia di birra, la aprí e inizió a berla, senza staccaro lo sguardo su di me.

Dopo averla finita, salí sul letto, e me la mise davanti alla faccia.

<< Lecca >> mi ordinó, strusciandomi il collo della bottiglia sulle labbra.

Lo feci, senza indugiare troppo, per paura che si potesse incazzare.

<< Brava troietta >>

Me lo mise tutto in bocca, prima di toglierlo con forza.

Mi strappó le calze, insieme alla mutande.

Alzó il suo sguardo perverso verso il mio terrorizzato, e ad un tratto sentii il collo freddo della bottiglia dentro di me.

Mi penetró con forza, facendomi tanto male.

<< AHIA >> urlai, con le lacrime agli occhi << Ti prego, mi fai male >>

Urlavo e piangevo disperatamente.

Lui era divertito, e continuava a profanarmi, entrando sempre piú forte.

Dopo un po', tiró fuori la bottiglia, e la buttó per terra.

Il rumore della bottiglia di vetro che si frantumava al suolo mi fece urlare.

<< Non urlare! >> gridó, prendendomi il collo.

Poi si abbassó e prese un pezzo di vetro.

Lo avvicinó ai miei occhi, facendomelo vedere attentamente, poi lo portó sulla mia pancia.

"Non voglio morire" gridavo dentro la mia testa.

Lo appoggió appena sotto l'ombelico, e lo fece scorrere verso la mia sinistra.

Dopo qualche centimetro, applicó un po' di forza, iniziandomi a tagliare.

Non riuscii ad urlare.

Aprii la bocca, ma non uscí nessun suono.

Non voleva farmi una ferita troppo profonda, voleva giocare ancora un po' con me.

Dopo aver completato l'opera, mi fece dei piccoli taglietti nell'interno coscia, come piccoli graffi, e buttó il vetro dietro di lui.

Si slacció i pantaloni, e tiró fuori il suo membro.

<< Ho quasi finito con te, puttana >> affermó, con il suo sorriso da schiaffi.

Sentirlo dentro di me fu la cosa piú brutta che potessi mai provare.

Entrava e usciva con forza, mentre il sangue della ferita scorreva sul mio fianco.

Mi sentivo malissimo, come se stessi morendo.

"Mi sta stuprando. Mi sta stuprando" continuavo a pensare.

Dopo essere venuto dentro di me, si riverstì, prese il portafoglio e tiró fuori 400$.

Li buttó sul letto, accanto a me.

In quel momento, avevo toccato il fondo.

<< Ecco la mancia, tesoro >>

Uscí con un'espressione soddisfatta dipinta sul viso, mentre io rimasi , a piangere, legata e sanguinante.

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora