Capitolo 37

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Lei era ferma, sopra di me e mi guardava negli occhi.

Vedevo il terrore più totale riempire le sue pupille.

Avevamo smesso di respirare tutte e due per la paura.

Spostai per un attimo lo sguardo verso la porta, ma avevo il braccio di Lauren che oscurava la mia vista.

Lauren prese coraggio e alzò lo sguardo verso la figura immobile sul ciglio della porta, lasciando la visuale libera anche a me.

Finalmente guardai in faccia la figura che era entrata nella stanza.

<< CAZZO >> urlai con tutta l'aria che avevo nei polmoni non appena riconobbi quella figura.

Lauren mise la faccia tra le mani, scuotendo la testa, e restò in silenzio per tutto il tempo.

<< Scusatemi! Oddio, scusa, scusa, scusa! >>

<< DINAH, PORCO *** >>

<< Scusatemi, scusatemi >> continuava a ripetere, coprendosi gli occhi.

<< PERCHÉ CAZZO HAI APERTO LA PORTA SENZA BUSSARE? E PERCHÉ LO HAI FATTO? >> le domandai, gridando.

<< Credevo che aveste finito di fare quello che dovevate fare >>

<< Abbiamo appena iniziato >> disse Lauren con tanta tranquillità, quasi innaturale.

<< Mi dispiace, davvero non lo sapevo, la prossima volta busserò... >>

Io ero ancora invasa dalla rabbia per l'infarto che mi aveva fatto prendere.

<< CAZZO, TUTTI BUSSANO PRIMA DI ENTRARE... CI HAI FATTO PRENDERE UN COLPO, PENSAVAMO FOSSE UNO DEGLI UOMINI DI AUSTIN >>

Dinah era visibilmente imbarazzata.

Mi stava parlando mentre Lauren era ancora seduta su di me, sopra la mia intimità, e tutte e due eravamo mezze nude.

<< Scusami Mila, ti prometto che non accadrà più >> mugolò con un tono cuccioloso.

Sbuffai, ancora un po' scossa.

<< Okay, ti perdoniamo, ora esci se non vuoi goderti lo spettacolo >> affermai.

Annuì, ci salutò e se ne andò via, richiudendo la porta.

Spostai lo sguardo sulla splendida ragazza che mi stava dominando.

<< Allora >> disse lei << Dov'eravamo rimaste?! >>

Scoppiai a ridere, e mi coprii gli occhi con le mani.

<< Dio, Lauren, mi dispiace tantissimo... >>

<< Beh, in effetti ho avuto davvero paura... Ma non per me... avevo paura di perderti >>

Quelle parole mi sciolsero come burro al sole.

<< Non me ne fregherebbe un cazzo se Austin mi uccidesse... ho paura per quello che potrebbe fare a te >>

La presi e la strinsi forte a me, in un caldo e forte abbraccio.

Non sapevo come risponderle, quelle parole mi avevano toccata.

<< Ti amo, Lo >>

<< Ti amo anch'io, Camz, da morire >> rispose lei.

Iniziai a posarle piccoli e caldi baci sul collo.

Lei ebbe un sussulto perché non se lo aspettava e le venne la pelle d'oca.

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora