Capitolo 52

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Le sue parole mi diedero una scarica piacevole nel basso ventre.

Deglutii rumorosamente.

<< Ti sbagli, Shawn è molto meglio di te >> affermai decisamente poco convinta.

Lei scoppiò in una grossa e grassa risata.

<< Il tuo corpo dice il contrario, a me basta parlare che ti ecciti >> mormorò.

Deglutii ancora.

<< Vedi? Il tuo respiro è già accelerato, e hai stretto le gambe involontariamente, Camila, conosco bene il tuo corpo. Non credo faccia così anche con Shawn, il tuo corpo risponde solo a me >>

Non mi ero accorta di aver stretto le cosce.

Le separai all'istante, cercando di non sembrare troppo imbarazzata.

<< N-non è vero. Anche con Shawn è così >> provai a difendermi.

<< Mmh >> borbottò << Se lo dici te >>

Si alzò dalla poltrona e venne verso di me.

Sentii il terrore crescere dentro di me.

Il suo sguardo era fermo, neutro, serio.

<< Quindi >> disse Lauren mettendosi in ginocchio davanti alle mie gambe << Se lui fa solo così ti ecciti? >>

Detto questo appoggiò solo una delle sue mani calde sul mio ginocchio.

Quel calore mi fece battere il cuore più veloce.

<< Sì >> risposi.

Annuì.

<< Anche quando fa così? >> sussurrò mettendo anche l'altra mano sul ginocchio e divaricandomi le gambe.

Istintivamente mi morsi il labbro inferiore socchiudendo gli occhi.

<< S-sì >> deglutii.

<< E così? >> dalle ginocchia spostò lentamente le mani sulle mie cosce, stringendole dolcemente.

A quei punto mi lasciai sfuggire un gemito di piacere.

Sentii i brividi salire per tutta la schiena.

<< Oh Cristo >> sussurrai.

Lauren sorrise e si alzò sulle ginocchia fino ad arrivare al mio orecchio.

<< Ammettilo >> sussurrò << Solo io so come farti godere, solo io ti eccito >>

Le sue labbra si posarono sul mio collo.

Mugolai cercando di trattenere i gemiti.

Non ce la potevo fare.

<< Basta Lauren >> dissi provando a fermarla.

<< So che mi vuoi. Vuoi davvero rinunciare a me per quel bambino di Shawn? >>

Io la volevo, e cazzo, come la volevo.

Però dovevo resisterle.

<< No >> affermai convinta << Non ti voglio >>

<< E perché? >>

<< Perché tu non mi vuoi >> dissi quasi urlando.

Lei si staccò dal mio collo, prese le distanze, e mi guardò seria.

Rimase un attimo in silenzio, per poi alzarsi di fronte a me.

Mi sentii debole e impotente.

Poi mi tese la mano e mi aiutò ad alzarmi per portarmi al suo livello, anche se ero lo stesso più bassa di lei di qualche centimetro.

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora