Capitolo 28

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Lauren mi accarezzava i capelli.

<< Sei bellissima >> disse con le lacrime agli occhi << Smettila di fare la prostituta >>

Scossi la testa, abbassando lo sguardo sul suo corpo nudo.

<< Non posso. Ho bisogno dei soldi che guadagno. E poi non posso smettere e lasciare qui Dinah da sola... >>

<< Non sopporto saperti in mano ad altri uomini... Nei loro luridi letti... Non potrò fare sempre questo giochetto per tenerti per me >>

A quelle parole arrossii.

<< Smetti di lavorare per Austin. Trovati un altro secondo lavoro >>

<< Non posso, Lauren. Guadagno più velocemente e molto di più >>

<< Ma non puoi farti mantenere da qualche tuo familiare? Magare più ricco? >>

La guardai malissimo.

<< No >> esclamai quasi urlando << Preferirei fare la puttana a vita che essere mantenuta da qualche merdoso riccone >>

Non sopportavo i ricchi.

<< Non voglio essere mantenuta da qualcuno che i soldi li guadagna facendo lavorare altri al posto suo. Quello che voglio lo voglio ottenere sudando per avere più soddisfazione >>

Vidi Lauren sbiancare, poi deglutì.

<< Non vuoi proprio avere a che fare con i ricchi, eh? >> borbottò lei.

<< Sì. Li odio con tutta me stessa >>

"Perché me lo chiede con quella faccia?" pensai.

In quel momento iniziò a venirmi qualche dubbio.

Come faceva Lauren a permettersi tutto quello che aveva?

<< Lauren, come fai ad avere quella casa, quella macchina... pagarmi tutte le notti per 6 ore...? >>

Mi guardava negli occhi, con il suo solito sguardo neutro.

<< Il mio fratellastro, Taylor, mi ha dato il compito di badare alla sua casa e alla sua macchina per un paio di anni, mentre lui è in India a lavorare >>

Era una storia convincente, e le credetti.

<< Okay... >> mugolai insicura << E tutti questi soldi che spendi per prenotarmi? Ogni notte, tutta la notte? >>

L'avevo messa alle strette.

<< Alcuni soldi che spendo sono quelli che ho messo da parte fino ai miei diciotto anni, altri sono di Micheal, che mi aiuta a ingannare il tuo pappone >>

<< Va bene >>

Mi aveva convinta. Credevo davvero a quello che aveva detto.

Non mi misi a indagare per vedere se era vero, se no avrei creato sicuramente dei problemi.

Avrei fatto insospettire Austin, e non volevo che scoprisse che gli uomini diversi che mi prenotavano ogni notte, in realtà era una donna di cui mi ero innamorata.

Mi immaginai la sua reazione:
Lui incazzato come una iena, che urla e sbraita. Esce di casa sbattendo la porta per poi rintracciare Lauren e le fa fare una brutta fine...

<< Ho paura >> mi lasciai sfuggire.

<< Per cosa? >>

<< Per te >>

Mi guardò con uno sguardo interrogativo.

<< Se Austin scopre quello che fai con me... vedi... >>

Mi prese, e mi mise sopra di lei.

<< Camila. Guardami negli occhi >> disse afferrandomi il mento << Non me ne frega un cazzo delle regole di questo Austin. Voglio stare con te, anche mettendo a rischio della mia stessa vita >>

Solo tre parole risuonavano nella mia testa di quello che aveva detto.

"Stare con te. Stare con te. Stare con te"

Sembrò leggermi nel pensiero, perché poco dopo appoggiò le mani sui miei fianchi, e mi fece la fatidica domanda.

<< Camila, sei tutto per me. Voglio che tu sia solo mia, e io solo tua. So che forse sto correndo un po' troppo. Tu non sai niente di me, quando io so già molto di te... Ma non posso vivere senza provare chiedertelo: vuoi essere la mia ragazza? >>

Rimasi spaesata per qualche secondo.

Senza fiato, senza parole, senza pensieri nella testa.

Quando alla fine realizzai quello che mi aveva detto, mi fiondai sulle sue labbra.

<< Sì >> dicevo tra un bacio e l'altro << Sì. Sì. Sì >>

Un grandissimo sorriso si dipinse sul suo volto.

Mi abbracciò, e mi strinse forte al suo petto.

In quel momento provai tutte le emozioni possibili e immaginabili.

Ero felicissima, avevo paura, ero triste...

Stavo impazzendo.

Ma, essendo con l'orecchio appoggiato sul suo petto, ascoltai con molta attenzione il battito del cuore di Lauren.

Mi rilassò e mi tranquillizzò, facendomi dimenticare tutti i pensieri che mi stavano attraversando la testa.

<< Lauren >> mormorai a bassa voce, stanca.

<< Dormi, Camz >>

Mi chiuse gli occhi, e mi accarezzò la schiena dolcemente.

Con il suo battito, che risuonava nelle mie orecchie, mi addormentai velocemente, mentre con le sue mani caldi mi massaggiava.



Mi svegliai accanto a lei, nuda sotto le lenzuola, con la gamba destra che usciva leggermente, scoprendo la coscia.

Non l'avevo mai vista dormire, e non avevo mai dormito con lei dopo il sesso.

Era dannatamente sexy.

I suoi capelli scompigliati, la sua pelle, il suo viso illuminato dal sole mattutino...

La perfezione in persona.

Mi alzai, mi rivestii in fretta e andai a lavoro.

Ero davvero in ritardo.

Avevo dormito più del solito... forse perché avevo dormito con lei.

Appena uscii fuori, mi ritrovai Dinah davanti.

<< Cos-? >>

<< Finalmente! >> esclamò Dinah << Ti aspetto da un bel po' >>

Mi misi a ridere.

<< Allora, Mila, è stata dura con i due di stanotte? >> domandò << Per me è stata una vera nottataccia >>

Arrossii, e abbassai lo sguardo.

Dinah mi stava guardando, e notò la mia reazione.

<< Karla Camila Cabello >> urlettò << Cosa cazzo hai combinato stanotte? >>

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora