Capitolo 30

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Il mio cuore aveva smesso di battere, i miei polmoni avevano smesso di cercare ossigeno, il mio cervello si era spento.

Stavo vivendo una scena a rallentatore: gli occhi di Austin erano sui miei, e io riuscivo a vedere solo quello.

Tutto il resto era sfocato, quasi oscurato.

Buio.

Nell'oscurità vedevo solo quelle due pupille dilatate, gli occhi freddi, gelidi e di marmo.

Sembrò passare un'eternità, ma ricominciai a vivere appena distolse lo sguardo dal mio e continuò a camminare.

Il mio cuore ricominciò a pompare sangue, ricominciai a respirare e realizzai quello che era appena successo.

Non avevo mai avuto così tanta paura in tutta la mia vita.

"Che sollievo" pensai.

Guardai Dinah, che era a bocca aperta per il colpo al cuore che si era presa.

La sua faccia diceva tipo "cazzo, Mila, pensavo ti avessero beccata".

Non potevo essere più felice, ma dovevo lo stesso contenere il mio entusiasmo.

Non potevo sorridere, saltare di gioia e urlare come se niente fosse, se no Austin avrebbe iniziato a farsi qualche domanda e sarebbe entrato in modalità stalker anche con me.

Restai immobile, con uno sguardo neutro, mentre dentro di me ero carica di felicità.

Austin continuò ad andare in su e in giù, creando un clima di suspence decisamente troppo snervante.

<< La colpa non è solo della troietta presente in questa stanza... >> continuò lui << Ma anche del cliente, che ho rintracciato, catturato e che è legato e imbavagliato dietro quella porta >>

Indicò una porta di legno molto solida dietro di lui, sicuramente insonorizzata, dove davanti c'era un'altro dei suoi scagnozzi che faceva da guardia.

<< Ora si sta facendo una piccola ripassatina delle regole con Zed e Ty >>

Zed e Ty erano due uomini alti quasi due metri, con la carnagione abbastanza scura, con spalle larghissime e muscoli grandi quanto la testa di un uomo bianco di 20 anni.

Quel povero disgraziato stava ricevendo tante botte, perché Austin li usava solo massacrare di pugni i malcapitati.

<< Sapete perché non ho convocato solo la colpevole? >> domandò, fermandosi e ritornando al suo punto di partenza.

Nessuna di noi si azzardò a parlare.

<< Perché così vedrete cosa succede a chi non segue le regole del "dolce" e "tenero" Austin >> disse.

I suoi occhi presero fuoco, e sul suo volto si dipinse un leggero sorrisetto.

<< Ora vi faccio conoscere il mio caro amico >>

Si girò verso la guardia, che aprì la porta.

Dopo qualche secondo uscirono fuori tre uomini: due li conoscevo, erano Zed e Ty, con le mani sporche di sangue, e il terzo era un povero ragazzo, magrolino.

Avrà avuto poco più di 26 anni, aveva un sopracciglio spaccato, il naso sanguinante e il labbro diviso da diversi tagli.

Lo portarono fuori di peso, mettendolo in ginocchio davanti a Austin, con la faccia rivolta verso di noi, per farci ammirare quello che gli avevano fatto.

<< Vedete? >> chiese Austin << Chi lo riconosce? >>

Mi girai a destra e a sinistra, per riuscire a capire chi era la prostituta con cui aveva una relazione.

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora