Capitolo 11

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Passarono diversi giorni, ovviamente solita routine:

Appena mi svegliavo andavo al lavoro al bar, rubavo e mangiavo qualcosa lí, e poi andavo da Austin, che ovviamente mi mandava al solito posto per strada.

In quelle notti Dinah fu molto richiesta nelle prenotazioni, perció io ero da sola.

Io non guadagnai niente.

Nessuna macchina passava, e a me continuavano a servire soldi... non ero piú al pari della mia amica.

Se ne sarebbe andata via lei per prima, mentre io sarei rimasta .

  a fare la prostituta, lí  a scopare con sconosciuti di tutte le età...

Una sera, quando arrivai da Austin, mi corse in contro.

<< Eccola, la mia puttanella dalle uova d'oro! >>

Era gioioso... e questo mi spaventava.

<< Sei stata prenotata! Per una notte intera! >>

Rimasi senza parole.

"Cosa?"

<< Allora, ti devi presentare lí a mezzanotte e ci starai fino alle 5:30, fino a che non sorgerà il sole >>

Chi cazzo poteva avermi prenotata per cosí tanto tempo?

<< Quanti soldi ha speso questo? >>

Austin mi sorrise, ma non era un sorriso amichevole...

Era una specie di ghigno, perverso.

<< A te andranno $3.050, in tutto ha pagato $4.000... e comunque è una "questa" >>

Sgranai gli occhi.

"Cosa? Una donna?"

<< Spero tu sappia come far godere una lesbica >> disse, prima di andarsene.

Non ero mai stata con una donna, non sapevo cosa fare, perció chiamai Dinah.

Al secondo squillo rispose.

<< Mila, sto arrivando all'h.o.p, te dove sei? >>

<< Da Austin, vieni subito, mi ha prenotata una donna >>

<< Corro >>

Fu l'ultima cosa che disse, prima di riattaccarmi.

Dopo dieci minuti arrivó.

<< Allora... cos'è questa storia? >>

<< Mi ha prenotata una donna... e io non so niente di come comportarmi e di cosa fare >>

<< Mmh >> mugoló << Ho sentito che Jessica ha avuto diverse clienti donna... chiedi a lei, ora era all'h.o.p >>

Non ci pensai due volte e mi feci portare da Dinah da questa prostituta.

Era a fumarsi una sigaretta quando arrivammo, da sola.

<< Jessica? >>

<< Dinah! >> esclamó.

<< Ehi, alla mia amica serve aiuto >> spiegó Dinah, indicandomi << Zero esperienza con le donne >>

<< Uuh >> disse, buttando a terra la sigaretta << Prenotazione? >>

Annuii.

<< Allora, per lo streap è uguale a quello per gli uomini... il sesso è una cosa diversa. Devi ricordarti che sei te la puttana che deve farla godere, tu non riceverai niente in cambio >>

In un ora mi spiegó come dovevo comportarmi con la cliente, come dovevo agire e come avrei dovuto concludere.

Mi diede l'indirizzo di un paio di siti porno lesbo, per farmi un'idea di quello che avrei dovuto fare.

Ne guardai un paio... al terzo ero sicura che ce l'avrei fatta.

Erano le 23:50 quando arrivai davanti a quella casa dell'orrore.

I brutti ricordi si fecero avanti, ma riuscii con tutta la mia forza a sopprimerli.

Entrai, e salii le scale con una lentezza quasi snervante.

Dopo la rampa di scale arrivai al corridoio, e mi avvicinai alla camera.

La stessa camera dove neanche una settimana prima mi avevano maltrattata e stuprata.

Mi fermai qualche minuto davanti alla porta, e respirai profondamente.

Pregai con tutto il cuore che al di là di quella porta non ci fosse una maniaca sessuale stupratrice.

Non avrei potuto sopportare una seconda volta cosí...

Alla fine mi feci coraggio e aprii la porta.

Entrai a testa bassa, facendo finta di non aver notato una figura femminile seduta sul letto.

Buttai la borsetta a terra, e finalmente alzai lo sguardo.

La guardai negli occhi.

"Cazzo"

H.O.PDove le storie prendono vita. Scoprilo ora