Dolore e Forza.

Capitolo 33

< Buongiorno .<

Sento la sua voce entrarmi nell'anima. Apro gli occhi e mi rendo conto che non sto sognando. Luca è qui, accanto a me. Ed io sono orrenda. Lo guardo incredula, e mi sorride. Dio, quanto vorrei svegliarmi sempre cosi. Ha in mano un cornetto e una spremuta d'arancia. < Come ti senti?<

Male!!!!!!! Tu mi fai sentire male!

< Meglio, grazie.. Cosa ci fai qui?<

Chiedo ancora con la testa che mi gira intorno.

< Mi sembrava mio dovere venire a vedere come stavi di persona, visto che ho ancora il tuo telefono. <

Mi aspettavo una risposta un po' più dolce. Poi però mi porge la colazione e mi rendo conto che infondo è stato dolcissimo e poteva anche portarmi il cellulare nel pomeriggio. Invece no. E' qui davanti a me.

< Grazie, e non solo per questo. Ma anche per ieri sera e per avermi sopportata..<

Mi sento un po' a disagio, non so perché ma è cosi.

< Francy, dobbiamo chiarire questa situazione. Non mi va che ti ubriachi per colpa mia. Non mi va che tu ti faccia del male da sola, sempre per colpa mia.<

Si sente in colpa per quello che io ho fatto. Perché?

< Non è colpa tua. Volevo solo fare qualche stronzata. Sai che sono astemia e volevo solo provare. Ho sbagliato lo so, ma in quel momento era l'unica cosa che mi andava di fare.<

Non è vero. Sono contenta di averlo fatto. Altrimenti non sarei qui, con lui.

< La situazione ci è sfuggita di mano. Quando mi hai chiamato a quell' ora ho temuto il peggio. Mi sono sentito male solo al pensiero che ti fosse successo qualcosa. E' stata una serata piena di avvenimenti che ti hanno ferita e tutto per colpa mia. È sempre colpa mia.<

Si alza dalla sedia e inizia a camminare per tutta la stanza. Si ferma e guarda la nostra foto che io ho stampato e messo in capo al letto. Io e lui abbracciati, la sua mano sulla mia spalla e i nostri sorrisi felici.

< Qui è quando siamo andati a fare il picnic , ricordo quella giornata come se fosse ieri.<

Sento nella sua voce un velo di tristezza, poi si gira verso di me e continua..

< La tua testa cocciuta aveva ragione. Mi dicevi che il tempo non era buono e continuavi a dirmi che sarebbe venuto a piovere. Ma io più testardo di te, non ti volevo credere. E' stata una giornata bellissima alla fine.<

Ora sorride. E' cosi lunatico.

< Si, mi ricordo. Per colpa tua siamo tornati a casa bagnati fracidi. Però ci siamo divertiti tantissimo..<

Per un momento mi assento pensando a quanto sono stata bene con lui in quei mesi che avevo accettato di fare l'amante. Mi aveva promesso che avrebbe lasciato Elena, ma non l'ha mai fatto. Un nodo mi stringe il petto. Lui si accorge del mio cambiamento di umore e si avvicina a me.

< Ho tutti ricordi bellissimi con te, non c'è stata una volta in cui non sono stato felice accanto a te. Io non voglio farti soffrire, e ti prometto che questa volta sarà tutto diverso.<

Cosa vuol dire?

< Sto dicendo che.. voglio stare solo con te, ma non prima di aver chiuso definitivamente con Elena. Non voglio tu faccia l'amante. Tu sei l'unica per me, e sarai l'unica.<

Mi accarezza la guancia ed io non credo a quello che ha detto. E' bravo con le parole ed io sono brava a caderci.

< Non farlo Luca. Non fare promesse che non puoi mantenere. Non aprire di nuovo la speranza di un noi in me. Non lo sopporterei di nuovo... Elena ha chiarito bene la situazione. Non ci lascerà mai in pace. Non ti lascerà mai..<

Il mal di testa si fa sempre più forte seguito anche dallo stomaco sotto sopra. All'improvviso mi sento vampare, mi alzo dal letto e corro in bagno. Vomito. Vomito parole mai dette, azioni mai compiute, amore mai ricambiato. Vomito l'anima. Il cuore. Però mi sento libera. Luca mi corre dietro ma io chiudo la porta in tempo. Non voglio che mi veda anche vomitare. Bussa alla porta ed io gli dico che sto bene. Mamma corre in mio soccorso e mi aiuta a ripulirmi. Esco e Luca è inerme accanto alla porta.

< Scusami, credo sia il post-sbornia.<

< Sicuramente<. Dice

< Grazie per il pensiero, ma adesso è meglio che tu vada.<

Non voglio questo, ma è la scelta giusta. Gli vorrei gridare di rimanere, di restare con me, di parlare, scherzare. Ma so che sarebbe l'ennesimo sbaglio.

< Va bene. < E' l'unica cosa che mi dice. Saluta mamma e se ne va.

" Ti amo." Grido dentro di me.