Capitolo 47

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Torno a casa e mi sento cosi bene! Stare con le mie amiche mi ha aiutata tantissimo e sono tornata a ridere e a scherzare come non facevo da troppo tempo ormai. Prendo il cellulare e mi accorgo di non aver letto un messaggio.
E' lui . Non ho il coraggio di leggere, ma allo stesso tempo sono anche curiosa di vedere cosa vuole.

" Ciao Francy, anche se mi hai chiesto di starti lontana, io non posso. Rivederti, averti di nuovo tra le mie braccia, sentire il tuo profumo.. Ha risvegliato in me quello che avevo messo da parte, nascosto nel mio cuore, un posto riservato solo a te. Mi dispiace davvero tanto per tutto quello che hai passato e che io ti ho fatto passare. Non smetterò mai di scusarmi . So che mi hai dato tantissime possibilità che io ho buttato al vento. Ma sono cresciuto, sono maturato e vorrei iniziare tutto daccapo con te. Ti prego non chiudermi la porta in faccia, proviamoci. Baci, Luca".

Ed eccolo di nuovo. Quel macigno nello stomaco che non provavo da anni, quello che lui mi ha sempre causato. Come posso spiegargli che io non credo più alle sue parole? E come posso spiegare a me stessa che nonostante il mio cervello è testardo nel dirgli di no, ho le gambe, le mani ed il cuore che mi tremano? Mi getto sul letto e affondo la testa nel cuscino. Non so cosa pensare, non so cosa fare. Per una parte devo ammettere che sono felice di questo messaggio, perché dopo Luca, c'è stato solo.. Luca. Unico e solo. Ma non posso permettermi di cadere di nuovo nella sua trappola. Ora sono una donna forte e posso prendere la decisione migliore per me anche se non so quale sia. Scrivo e riscrivo una risposta da dargli, ma nessuna mi sembra essere quella che voglio davvero. Cosi mi viene la brillante idea di prendere quel maledetto scatolone con tutte le nostre foto, con tutto quello che appartiene a lui, a noi. Prendo il cellulare ed inizio a scrivere..

" Hai sempre avuto un tempismo perfetto. Ogni volta che ero sicura di non volerti più, tornavi da me. E l'hai fatto anche adesso. Sei come un temporale estivo, inaspettato ma devastante e per quanto io abbia voglia di ballare sotto la pioggia, preferisco tenermi al riparo per non rischiare di cadere malata, di nuovo. Il sole d'inverno prima o poi uscirà più forte. Mi dispiace ma per me finisce tutto qui quello che non è mai nemmeno iniziato".

Senza rileggere, invio e basta.
Adesso si, che posso ammettere di essere FORTE. Ho lasciato andare la persona che ho sempre desiderato, ma ho anche capito che alla fine sta a noi se dare il potere gli altri di farci soffrire. Ed io ho smesso.

Dopo una lunga doccia rinfrescante, che purtroppo non ha lavato via anche i pensieri, guardo il cellulare ma Luca non ha più detto nulla dopo la mia risposta. Non sono pentita di quello che ho detto, anzi sono sempre più sicura della mia decisione. Decido di vedere un bel film e ammetto di essere alquanto masochista. " I passi dell'amore" , il primo film che ho visto con lui. Ricordo quel giorno come se fosse ieri. Io e lui sdraiati sul divano di casa sua, le sue braccia sulle mie.. Cancello quell'immagine dalla mia mente, perché non posso aggrapparmi a questi ricordi.

Mi sveglio più carica che mai, oggi ho un colloquio di lavoro, sperando che vada bene perché ho davvero bisogno di lavorare e poi dopo ho appuntamento dalla dietologa e poi dopo vado ad iscrivermi in palestra.
E no non sono buoni propositi per il nuovo anno.
Voglio riprendere la mia vita in mano e fare tutto ciò che posso se non di più.
Pantalone nero, camicetta, giacca e sono pronta ad affrontare questa nuova giornata.

L'ufficio è molto semplice, ci sono divanetti e riviste sparse ovunque, ma alla fine è un posto accogliente. Si tratta di una piccola azienda di trasporti e serve una segretaria. Non è quello che vorrei fare nella vita ma comunque è un inizio. Prima di me ci sono altre due ragazze e più passa il tempo e più aumenta l'ansia. Forse è lei la mia anima gemella.

Dopo circa un'ora è il mio turno, mi alzo e prego Papà di aiutarmi. Mi chiedono se ho esperienza, cosa vorrei fare nella vita, quali sono i miei obiettivi. Dalle loro espressioni intuisco che le mie risposte sono piaciute. Come sempre ti salutano con un " ti faremo sapere" e chi lo sa se questa volta sarà l'eccezione che fa la regola. Non ho voluto continuare con gli studi perché ero pigra. Al sol pensiero di studiare giorno dopo giorno mi mancava l'aria. Ma mi sa che sto cambiando idea. Infondo non è mai troppo tardi.

Mentre il mio cervello naviga tra i sogni, vengo leggermente sbattuta alla porta d'entrata della aziea. Alzo gli occhi e vedo un ragazzo, alto, moro, con la barba, che continua a chiedermi scusa.

< Scusa, scusa, non ti avevo vista.<

Lo guardo attentamente perché al dire il vero è proprio un bel ragazzo.

< Non preoccuparti, anche io ero distratta, tranquillo. < E gli sorrido.

< Piacere Jack. < Mi da la mano e solo dopo aver sentito il nome capisco che in effetti non ha l'accento italiano.

< Piacere Francy. <

<Sei venuta per i colloqui? <

< Si, ma mi sa che è stato un buco nell'acqua. Tu invece? Lavori già qui o devi fare anche tu il colloquio? < Domando incerta.

< Lavoro qui, mi occupo della contabilità e sono leggermente in ritardo.<

< Allora vai, non ti trattengo oltre, è stato un piacere.< E solo adesso mi accorgo che le nostri mani sono ancora intrecciate.

< E' stato un piacere anche per me Francy e spero di vederti di nuovo qui. <

Mi sorride e non so perché ma sorrido di mia spontanea volontà e penso che forse la giornata sta prendendo davvero una bella piega.

Dopo essere andata dalla dietologa ed essermi scritta in palestra, vado a comprare la tuta, le scarpette, e mi sento davvero felice. Ho pensato davvero poco a Luca e sono fiera di me. Mentre sto tornando a casa sento il telefono squillare, non conosco il numero ma decido di rispondere.

< Signorina Livo? <

Conosco questa voce, quest'accento. E' Jack. Resto un attimo in silenzio poi rispondo.

< Si? < Faccio finta di non averlo conosciuto.

< Ciao Francy, sono Jack, quello che stamattina ti ha praticamente scaraventata nella porta d'ingresso.<

So benissimo chi sei Jack.

< Volevo solo dirti che da domani puoi iniziare a lavorare qui con noi, non essendoci ancora la segretaria hanno affidato a me questo compito e solo dopo aver sentito quel minuscolo si? , ho capito che Francesca in realtà è la Francy di stamattina, quindi.. Domani alle 8.30 ti aspettiamo qui. <

Non ci posso credere. Sono stata assunta!

Non ci posso credere, non ci credo.

< Jack dici sul serio? <

Non riesco a non esprimere la mia gioia.

< Assolutamente si, ce l'hai fatta alla grade, quindi ora vai a riposare che domani si comincia! Ed io non vedo l'ora di affiancarti. <

Sto andando nel panico più totale.

< Sarò puntualissima! A domani Jack e grazie! <

Stacchiamo la telefonata e corro a dirlo a mamma che sicuramente sarà felicissima e poi manderò un messaggio alle mie amiche per raccontare questa meravigliosa giornata.

Non mi sono mai sentita cosi elettrizzata in vita mia e l'unica cosa che mi viene da dire è " Grazie Papà."






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