Capitolo 43

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Tiro un sospiro profondo e mi stacco da Luca. Non riesco ad alzare lo sguardo, poi sento la sua mano che asciuga una lacrima che scorre sul mio viso e lo guardo. Dentro di me si scatena qualcosa che non so descrivere. Gli è cresciuta un pò di barba e ha i lineamenti un pò più da grande rispetto all'ultima volta che l'ho visto. In questi anni molte volte sono passata fuori casa sua sperando di vederlo, ma il destino, o almeno credo, non è mai stato dalla mia parte. E' più alto e un pò più muscoloso, ma ha sempre quel sorrisetto da idiota, che io amavo, stampato in faccia. Non dice una parola, si limita solo a guardarmi. 

< E' stato bello rivederti.< Dico con voce bassa e non so nemmeno se mi abbia sentita. Il mio cervello mi suggerisce di scappare ma le mie gambe non riescono a muoversi. Sono atrofizzata, ho freddo e tremo. Luca continua a non parlare e l'ansia ormai ha preso il sopravvento. Mi prende le mani e finalmente dice qualcosa.

<   Scusami, se non ci sono mai stato. Scusami se ti ho fatto soffrire. Scusami se ero un imbecille e non ho mandato tutto al diavolo per te. Scusami<. Ripete quello che mi ha detto appena mi ha abbracciata e mi sembra un disco rotto. Il suo sguardo è rotto. Lo guardo con aria perplessa aspettando che aggiunga qualcosa. Guarda le nostre mani che si intrecciano e poi prende la mia, la sua, la nostra collana tra le dita.

< Ce l'hai ancora. <  La sua è un'affermazione e poi sorride.  Tocco anche io il bracciale che stranamente porta ancora, quello che gli regalai io, quando eravamo due ragazzini innamorati.

< Ce l'hai ancora.< Ripeto le sue stesse parole e ci sorridiamo a vicenda.

< Non l'ho mai tolto<. Ammette.

Non so cosa pensare. Non so se sia ancora fidanzato, se stia ancora con Elena. Non so nulla. 

< Come mai sei qui?< Le parole mi escono come se nulla fosse. 

< Sono venuto quasi tutti  i giorni a tutte le ore sperando di incontrarti, ma non sono stato fortunato fino ad oggi.<  

Ci devo credere? Veramente è venuto tutti i giorni qui? Perché? Poteva chiamarmi. Poteva venire sotto casa. 

< Perché? < Non sono sicura di voler sentire la risposta. 

< Sono stato un coglione. In tutto questo tempo non ho fatto altro che pensare a te e quando ho saputo il fatto di tuo padre, volevo starti vicino, volevo consolarti, abbracciarti...< 

Esita a continuare.

< Ma non l'hai fatto. Non c'eri. Mi hai abbandonata proprio come ha fatto lui. Mi avete lasciata sola in mezzo a tutto questo schifo. <  

Sono arrabbiata ed amareggiata. Sono stanca di sentire solo belle parole. Sono cresciuta e maturata. Ho bisogno di cose concrete, merito la presenza di persone importanti costantemente e non all'improvviso.

Stacco le mie mani dalle sue e getto via le lacrime che mi stanno segnando il viso ancora una volta.

< Mi dispiace Francy, mi dispiace davvero e so che adesso non mi credi ma lascia che ti dimostra che per me nulla è cambiato.<

Cosa non è cambiato? 

< Cosa intendi Luca?< 

< Io ci tengo ancora a te, non ho mai spesso di pensarti. Sono pronto a fare di tutto per riconquistarti.<

Proprio in quel momento un tuono mette fine al mio silenzio, rispondendo al posto mio. Non so se sono pronta a tutto questo. Non so se credergli. Non so cosa voglio Io. 

< Non so cosa dirti, il tempo e le cose che sono successe mi hanno cambiata e non so se sono disposta a tornare nel passato..<

La mia paura più grande è proprio quella. Tutti mi dicono che devo andare avanti e poi all'improvviso il passato piomba davanti ai miei occhi, dicendo che vuole far parte del mio presente e del mio futuro. 

Si può congelare il tempo?



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