"Stavo pensando una cosa" mi dice passandomi un dito sul braccio. Ho la pelle d'oca.
"Cosa?" Gli chiedo io mentre lo guardo osservare la mia pelle.
"Non ci hai messo molto a far imbucare Cameron e Hayes, invece per James non ci hai nemmeno provato, dovrei intuire qualcosa?" Mi guarda con un sorrisetto. Io abbasso lo sguardo e poi rido leggermente.
"Vicky" mi richiama lui e lo guardo.
"Sì?"
"Sai che mi piaci vero?" Lo dice così dal nulla, continuando a sfiorarmi la spalla nuda con un dito.
"Sì, anche io provo lo stesso per te" gli confesso tornando seria "e non va bene" aggiungo.
"Perché? Non stai bene con me?" Mi chiede ancora.
"Certo che si, ma..." mi mordo un labbro perché non voglio di nuovo uscire il discorso, per una volta che stavo bene.
"Ma hai James" lui si alza dal letto e si avvicina alla scrivania della sua camera giocherellando con qualcosa che non vedo bene visto che l'unica e leggera fonte di luce è lampada alle sue spalle.
"Ne abbiamo già parlato Michael" lui rimane in silenzio con la testa bassa.
"Non so più che fare, giuro Vic" allarga le mani e poi si riavvicina a me che ero ormai seduta al bordo del letto.
"Per adesso posso solo dirti che puoi avermi. Stanotte." Lo guardo dritto negli occhi. È rimasto un po' sorpreso dalle mie parole, ha la bocca aperta e mi guarda incredulo.
Poi sorride e si avvicina a me lentamente e mi bacia posando le mani sul mio viso. Delicatamente cadiamo all'indietro sul materasso e continuiamo a baciarci. Ho una voglia di lui matta, non lo tocco da giorni, il bacio rubato di prima non mi basta.
Mi metto sopra di lui e mi sbottono di un paio di bottoni la camicia perché è troppo stretta, ho caldo, e torno a baciarlo. Lui non contento continua a sbottonare la camicetta liberando il mio seno che stringe con le mani e mi scappa un gemito nel bacio. Lui sorride consapevole dell'effetto che mi fa.
Dopo poco mi libero anche della gonna rimanendo in intimo. Lui si toglie la giacca di pelle e la maglietta. Torniamo uno sopra l'altro e gli bacio il collo bianchissimo su cui rimangono dei segni che sembra gradire dai suoni che escono dalla bocca e dal modo ossessivo con cui mi stringe il sedere. Resteranno dei segni anche a me...
In un niente ci ritroviamo nudi sotto le lenzuola che ci tocchiamo dappertutto. Più scorre le mani sul mio corpo e più io sono bagnata, se non mi soddisfa fra poco impazzirò!
Così decido di accelerare le cose e lo faccio stendere sotto di me.
"Stai fermo" gli dico spingendolo giù dal petto.
Gli sorrido maliziosamente e lo vedo quasi esplodere nei boxer. Prendo il lenzuolo azzurro e mi copro lasciando però la parte superiore del suo busto fuori.
"Vicky ma che st- oooh" non riesce a finire perché calo i suoi boxer sfogando la sua erezione.
Comincio a pomparla con una mano e lo sento al di fuori del lenzuolo che si perde di fiato.
"Oh cazzo!" Prende a imprecare quando vado più veloce.
Poi non contenta di questo decido di prendere il suo intero membro in bocca. Michael mette le mani sotto il lenzuolo ma io le caccio via, tolgo piano le labbra da lui e piagnucola.
"Ok, ho capito, ti lascio fare" ridacchia e io torno a fare probabilmente il migliore pompino che avrà nella sua vita.
Alla mia bocca aggiungo anche una mano per dargli piacere e sento le sue mani tirare le lenzuola quasi fino a strapparle. Mi stacco prima che possa venire.
"Mi lasci così?" Riesce a dire dopo aver ripreso fiato.
"Cosa? Abbiamo appena iniziato..." dico mordendo un labbro uscendo da sotto le lenzuola.
"Allora sono brava?" gli chiedo davanti alle sue labbra.
"Molto" si avvicina e mi bacia con foga. Questo ragazzo è il sesso.
"Vieni" mi tira sotto di lui.
"Doppi sensi a gogò Clifford?" Lui ride.
Ci baciamo di nuovo, fa come prima e accarezza tutto il mio corpo dalla spalla alla gamba.
"Michael" sospiro piano. Lo supplico con poca voce.
"Ecco brava, devi dire il mio nome" mi dice guardandomi con una certe scintilla negli occhi. Io mi mordo un labbro.
Michael scende sulle mie cosce con le mani e si ferma alle ginocchia; mi apre delicatamente le gambe e passa piano le punte delle dita nell'interno coscia come per fare il solletico ma l'unica cosa che fa è eccitarmi. Sfiora con un paio di dita il clitoride e io gemo. Poi passa la lingua dannata su tutta la mia apertura, tutto senza mai distogliere lo sguardo dal mio, e io sono lì per imprecare malamente. Sono più che bagnata adesso.
"Dai Michael" lo tiro dalla nuca verso la mia bocca e lo bacio così violentemente che si struscia automaticamente contro di me.
"Ok ragazzina" dice poi staccandosi.
Mi passa un preservativo e lascia che glielo infili in quello che sembra lo strumento del piacere più grosso che abbia mai visto.
"Stenditi" mi dice e io faccio come dice.
Guardo ogni suo piccolo movimento, lui mi dà un bacio a stampo e nel mentre mi penetra e io per la sorpresa faccio uno strano verso con la bocca che poi vado a coprire con la mano.
"Oh cazzo" stringo il lenzuolo con una mano "Michael fai piano" gli dico.
"Scusa Vic" mi sussurra all'orecchio e poi mi bacia il collo senza fermare i suoi movimenti profondi.
Più spinge e più va veloce, non riesco a respirare regolarmente quindi verrò davvero presto. Michael sta ansimando vicino al mio orecchio senza pudore, il che è musica per le mie orecchie e io mi aggrappo alla sua spalla la cui pelle è resa bollente dal mio respiro affannoso.
Lui si allontana leggermente per meglio guardarmi e velocizza i movimenti del bacino.
"Vicky guardami" mi dice con quegli occhi verdi accesi di passione e le labbra piene di lussuria.
"Michael fammi venire!" quasi supplico mettendo possessivamente una mano sul suo sedere per avvicinarlo di più a me e un'altra sul mio seno sinistro.
A quelle parole e al mio gesto entrambi scoppiamo nell'orgasmo quasi sincronizzato.
Michael si butta sfinito affianco a me ancora in preda al piacere e poi lo abbraccio poggiando la testa sul suo petto."Dovremmo farli più spesso questi after party" dice poi con un sorriso e io mi metto a ridere.
"Direi di si" annuisco e lo bacio.
James non mi aveva mai portata ad un organo del genere.
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You Need Love || Michael Clifford
FanficVicky aveva una vita perfetta anche se leggermente piatta, non le dispiaceva. Aveva le sue amiche, un ragazzo, era una popolare cheerleader e nessuno poteva minimamente disturbarla. Fino a quando Michael Clifford mise piede nella sua scuola con i s...