Capitolo 2

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Un'anno dopo

Io e papà non ci vediamo da un 'anno. Ho cercato di chiamarlo e chiedergli scusa ma lui ha sempre dirottato tutte le mie chiamate e i miei messaggi. Ormai sono tre mesi che non lo chiamo più perché una sera di marzo, più precisamente il 18 marzo, lui mi ha mandato un SMS che diceva codeste parole

" Io e te non siamo fatti per stare insieme come padre e figlia. Lasciami in pace. Abbiamo provato a legare sentimentalmente ma finalmente, mi sono accorto che io amerò sempre di più Ana e gli altri miei figli. Perdonami "

Da quella sera io lasciai perdere. Volevo solo chiedergli perdono per ciò che gli avevo detto, ma lui non mi voleva sentire. Ci rimasi un po' male, o meglio, ci rimasi malissimo perché io l'ho perdonato migliaia di volte e lui non ci ha neanche provato a perdonarmi. Ho pianto tanto per questo suo comportamento. William in questo anno è stato la mia roccia perché mi ha aiutata a superare questo dolore causato da mio padre, e io l'ho aiutato con la questione delle separazione dei suoi genitori. In questo anno abbiamo legato più che mai, e quattro mesi fa lui mi ha chiesto di essere la sua fidanzata, e io ovviamente ho detto di sì. Ricordo quel giorno come se fosse ieri.

Flashback

Io e William eravamo in vacanza a New York. Stavamo camminando per la spiaggia. La spiaggia era libera, c'eravamo solo noi.
Tirava una brezza fresca che ci scompigliava i capelli e nel mio caso, anche il vestito lungo di seta verde chiaro che indossavo quella sera. William mi sorrideva e mi teneva dolcemente per mano, ma ad un certo punto,  si fermò e mi tirò a sé, mi abbracciò fortissimo e poi mi diede un bacio.
William : Kate, rimettiti i sandali
Il suo sorriso divenne ancora più bello e con la mano libera mi accarezzò la guancia.
Inizialmente rimasi stranita dalla sua richiesta, ero stata costretta a togliermi i sandali perché il tacco affondava nella sabbia e non mi permetteva di camminare decentemente, anzi, fu proprio lui che una decina di minuti fa mi disse " Kate, amore, togliti quelle scarpe perché cammini come un pinguino, e sembri anche un po' goffa, ma non ti preoccupare, ti amo ancora di più quando sei goffa e diventi tutta rossa per l'imbarazzo " .
E adesso mi dice rimettiti i sandali. Vabbè. Mi abbasso e mi infilo entrambi i sandali.
Lui mi riprende la mano e mi porta verso una specie di passerella ricoperta di petali rossi. Nonostante faccio fatica a camminare sulla sabbia perché il tacco con tutto il piede affonda sotto di essa, cerco di non far vedere la mia difficoltà. Ma Will, siccome mi conosce troppo bene mi prende in braccio a mo di sposa e mi fa scendere solo quando siamo arrivati su questa passerella ricoperta di petali rossi. Ai contorni di questo tappeto di rose ci sono delle candele bianche profumate.
È davvero un bel gesto ma non capisco il motivo per il quale ha preparato tutto ciò, ma per non turbarlo rimango in silenzio.
Camminiamo a passo lento mentre la brezza ci continua a tormentare vestiti e capelli. Sinceramente questo venticello mi sta dando sui nervi, mi ha scomposto tutti i capelli che avevo acconciato con tanta cura in delicati boccoli, e ora la maggior parte di essi sono in aria e sulla mia faccia. A William diverte la mia irritazione contro il vento, infatti sta cercando di reprimere una risata. Nel momento in cui sbuffo Will scoppia a ridere, tra un po' si piega in due per le troppe risate, e anche se la cosa non mi diverte più di tanto mi metto a ridere anche io perché amo vedere il suo sorriso. Per le troppe risate ci escono perfino delle lacrime. Ci baciamo per la seconda volta, ci ricomponiamo e poi continuiamo la nostra passeggiata.
Alla fine di questa lunga passerella c'è una gazebo tutto in legno bianco, sulle sue colonne ci sono delle luci bianche, simili a quelle che si mettono sull'albero di Natale.
Io e Will saliamo i tre piccoli scalini e poi noto un particolare che non avevo notato. Sul pavimento c'era un cuore fatto di petali rossi su cui dentro c'era scritto " Kate, vuoi essere la mia fidanzata ?"
Ci rimasi di stucco, non posso crederci che me lo ha chiesto, sono felice, felicissima. Aspettavo che me lo proponesse, ma non immaginavo che accadesse così presto. Ero emozionata.
Con un sorriso da orecchio a orecchio mi girai verso di lui, lo trovai in ginocchio con una scatolina di velluto rosso aperta e dentro vi era un anello di diamanti. Esso aveva un diamante quadrato al centro e vi erano altri più piccoli che lo circondavano.
Finalmente dopo anni, la mia vita riprendeva una piega positiva. Un fidanzato che mi ama e che mi vizia e il riavvicinamento affettivo con la mamma.
Gli sorrisi e poi gli dissi
Diana / Catherine: sì Will, voglio essere la tua fidanzata

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora