Capitolo 4

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Mi siedo sulla sedia e vedo che lui sta cercando di controllarsi, fa dei grandi respiri e si viene a sedere nella poltrona accanto alla mia. Mi accarezza il dorso della mano con le sue dita, chiuse gli occhi come se questo gesto lo avesse scalfito sentimentalmente in qualche modo.
Christian : ho chiesto mille volte spiegazioni ad Andrea sulla tua fuga....ho pensato che fosse successo qualcosa, ma lei non mi ha mai detto niente. Diana, dimmi la verità, cosa è successo ?

Guardava accigliato il tappeto, poi però, riportò il suo sguardo su di me e mi disse
Christian: non riesco davvero a capire il motivo per il quale tu sei tornata all'Escala e poi hai fatto le valigie....infondo l'incontro d'affari è andato benissimo, la GEH ha acquistato una merce molto buona a un costo basso. Cosa è successo ?

Non penso che tu lo voglia sapere, molto probabilmente se fossi rimasta da sola con quel porco mi avrebbe violentata. Menomale che c'era Andrea, lei mi ha salvata da un maniaco sessuale. Penso che ti incazzerai se ti racconterò cosa è successo, ma alla fine che ci posso fare ? Lui mi ha chiesto cosa è successo

Diana / Catherine: io e lui non abbiamo parlato di affari

Lui si accigliò ancora di più.
Non capisci proprio eh ? Quel dannato troio ha cercato di portarmi a letto.

Christian : e allora cosa avete fatto ? Non capisco

Mi scrutò molto attentamente e poi si alzò dalla sedia, si avvicinò al tavolino in legno massello e prese una foto. O meglio la mia foto. Essa venne scattata a marzo da William con il suo cellulare.

Diana / Catherine: inizialmente ha detto che hai fatto bene a vendere l'azienda e che io sarei stata un'ottima sostituta, ma io gli ho detto che tu non avevi venduto l'azienda.

Si girò verso di me e fece marcia indietro, dal tavolino tornò seduto sulla sedia. Aveva ancora la mia foto in mano e continuava ad osservarla, poi si girò verso di me, mi guardò negli occhi, sembrava che voleva leggermi dentro. Distolse lo sguardo da me e osservò la foto. Sul suo viso spuntò un sorriso amaro, quel sorriso era strano, mi dava l'impressione che come mi guardò negli occhi aveva capito cosa fosse successo

Christian: non ti credo, c'è qualcos'altro, cosa mi nascondi Diana ?

Disse amaramente mentre continuava a guardare quella foto. La osservava con tristezza e dolore. Poi, con il dito medio iniziò a a toccare la foto, sembrava che la voleva accarezzare. Era dannatamente toccante quel momento. Dentro di me si riaccese di nuovo quel legame, un legame indissolubile, il legame di carne, il legame di sangue. Riuscivo a sentire il suo dolore, avevo la sensazione che lui avesse capito tutto solo guardandomi negli occhi. Quel dolore mi opprimeva il cuore e sapevo che questo sentimento negativo lo ha distrutto, so che ci sta soffrendo come una cane, e in questo momento dovrei esserne felice, ma non ci riesco. Mi dispiaceva tantissimo, mi sta piangendo il cuore a vederlo così, credo che tra un po' inizierò a piangere.

Christian : dimmi la verità Diana, ti ha toccata quel bastardo ?

Strinse gli occhi e rilasciò tre respiri rumorosi. Non mi guardava, ma osservava ancora quella foto. Con il dito medio, adesso ritraeva il contorno del mio viso, degli occhi, del naso, della bocca, dei capelli, del cappellino nero con il fiore, del collo e del vestito. Poi aprì la mano e accarezzò tutta la foto, sorrise e se la portò al petto e la strinse. Si girò e vidi che aveva le lacrime agli occhi, cercava di reprimere i singhiozzi. Che cattivo ! Così mi farà piangere anche a me, e poi la mia maschera di ferro che indosso verrà spezzata e addio freddezza e cattiveria.
Non l'ho mai visto piangere e mi dispiace. Se continua così anche io mi metterò a piangere come un'idiota. E non voglio piangere oppure la mia maschera da dura cadrebbe.

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora