Capitolo 65

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POV DI ANASTASIA

La voce imperiosa e fredda di Lucrezia risuona fortemente nel lungo corridoio. Il ticchettio fastidioso dei suoi tacchi vertiginosamente alti, rimbomba tra le sottili pareti che lo dividono dalle sale mentre lei urla a gran voce il nome di mia figlia Victoria. Mi giro verso il punto da cui proviene la sua insopportabile voce da gallina inacidita e la vedo, in tutta la sua eleganza da regina, che si avvicina sempre di più verso le scale che portano al piano di sopra. Il suo viso è livido di rabbia. I suoi occhi marroni sono spalancati. Le sue sopracciglia sono contratte e le sue mani sono strette a pugno. Le lancio uno sguardo di fuoco. E ora cosa vuole quella stronza da mia figlia? Già le ha fatto abbastanza male con la sua distanza, con la sua freddezza e con le sue decisioni poco ortodosse quando era indifesa e sola, ma adesso penso che sia arrivata l'ora di pareggiare i conti, stronza! Mi alzo con tutta là grazie e l'eleganza che ho in corpo e mi avvicino a lei.

Anastasia: Lucrezia, possiamo parlare?
Le chiedo con il tono più falso e gentile che le riesco a fare mentre stringo dolcemente la manina della mia nipotina Leonore. Dio mio! Mi suona ancora strano chiamarla "nipotina" e mi suonerà ancora più strano ma allo stesso tempo dannatamemte emozionante quando mi chiameranno "nonna".

Lucrezia: ma certo.
Mi risponde la stronza con tono gentile mentre osserva con un sopracciglio alzato Leonore che mi stringendo con la sua piccola e paffuta manina libera, il soprabito azzurro. Le sorrido e poi riporto lo sguardo sulla stronza puttana che ho difronte a me. Le lancio uno sguardo di fuoco mentre prendo un lungo e profondo respiro. A noi due stronza!

Anastasia: voglio che tu smetta all'istante di fare del male a Kate, a William, a George, a Leonore, a Charlotte e a Christian. Hai capito?
La mia voce suona più minacciosa e arrabbiata di quanto non doveva essere, ma sinceramente, me ne infischio. Anzi, sono persino orgogliosa di me stessa per essermi rivelata una donna dura e coraggiosa! Ora, però, devo solo cercare di non distogliere lo sguardo, osservandola in modo impassibile, così avrò la vittoria in pugno, e quando vorrà fare la stronza con mia figlia, con i miei nipoti e con mio genero ci ripenserà un po' su prima di parlare a vanvera ferendoli in modo ineguagliabile.

Lucrezia: non immischiarti, Anastasia! Ricorda che Kate è mia figlia. Non tua!
Urla a gran voce come un'isterica mestruata facendo spaventare, di conseguenza, la piccola Leonore che, a causa della paura e dello spavento, rafforza la stretta sul mio soprabito. Le accarezzo la testolina. Oh povera piccola! Trema come una foglia. Mhm. Molto probabilmente non è la prima volta che qualcuno le urla contro, oppure sente qualcuno che urla come se non ci fosse un domani. Forse Daniel, oppure qualcuno dei suoi amici bastardi. Che canaglie! Se sono stati così tanto insensibili con lei, che è una dolce e innocente bambina, ma è anche una stretta parente della figlia Estelle, figuriamoci come sono nella realtà con le persone che non conoscono e che soprattutto non sopportano. Degli esseri immondi. Leonore trema ancora nonostante le mie carezze. Il sangue insieme alla rabbia mia vanno alla testa. Sto per esplodere.

Anastasia: senti Lucrezia, ultimamente non so davvero che ti stia succedendo oppure che cosa ti stia passando per la testa, e sinceramente non mi interessa neanche, ma qualsiasi problema tu abbia è meglio che lo risolvi con il diretto interessato e non che te la sconti con delle persone innocenti!
Sbraito contro la donna che nel frattempo ha incrociato le braccia al petto e che mi sta guardando con aria disinteressata e al tempo stesso infastidita. Inarco un sopracciglio con aria indignata. Ma possibile che questa donna non abbia un briciolo di sensibilità ? È così fredda e così distante, certe volte, nei confronti della bambina che ha cresciuto, che rimango sempre molto basita e altrettanto impietrita dalla sua persona e del suo comportamento poco amorevole sia nei confronti di mia figlia Kate, sia in quelli della povera Estelle. Mio Dio, ma perché hai permesso a questa megera di crescere la mia bambina? Io e suo padre l'avremmo potuta crescere con molto più amore di quello che le ha potuto donare lei. Mia figlia, con me, sarebbe stata più felice e di certo, se non sicuramente, non sarebbe mai stata picchiata dalla prima megera che avrebbe incontrato nel suo cammino. L'avrei potuta rendere felice...se solo me ne avessero dato l'opportunità.

Lucrezia: senti Anastasia, pensi che io provi piacere nello sgridare o nel litigare con la bambina che ho cresciuto? No! Io le voglio bene. La amo più di qualsiasi cosa al mondo. La amo più di quanto la amiate tu e Christian messi insieme; ma nonostante ciò, quando mia figlia sbaglia, il che succede spesso, sono costretta a richiamarla, e se necessario anche a litigare oppure a punirla seriamente. E sai perché lo faccio, Anastasia? Perché io ci tengo a lei. Perché io voglio proteggerla. Perché una buona madre è questo che fa: corregge i propri figli quando sbagliano per amore e non per sadismo.
Dice con voce piccata e arrabbiata mentre si avvicina a Leonore. Mi acciglio. "E ora cosa vuole fare?" La bambina, appena capisce che la donna la vuole prendere in braccio sgrana i suoi grandi occhi celesti e si allontana mettendosi dietro di me. "Ma perché ha così tanta paura della sua nonna adottiva? Forse l'ha picchiata?" Mi ritornano improvvisamente in mente le parole canzonatorie di Christian. "Lucrezia non è il mostro che pensi, Anastasia. Non demonizzarla. Io la conosco. In fondo è una brava persona e soprattutto un'ottima madre. E inoltre ha cresciuto nostra figlia con dei sani e buoni principi." Mhm...infondo ha ragione. Kate è stata cresciuta con i medesimi principi e con la medesima educazione che le avremmo impartito io e mio marito...ma non sono d'accordo sul fatto che sia una buona madre e neanche una brava persona. Christian si sta sbagliando sul suo conto, proprio come all'epoca si sbagliava sul conto di Elena. E sarà mio dovere farglielo capire. Anzi, questa sarà la mia missione.

Lucrezia: sono anni che cerco di proteggere mia figlia dai vostri dannati nemici. Sono anni che la tratto male per cercare di eliminare per sempre le sue intromissioni nei vostri affari e per estirpare la sua voglia di aiutarvi, ma non ci riesco! Lei nonostante tutto il male che le avete fatto vi vuole bene! Vi vuole dannatamente bene! E io questo non lo accetto perché per colpa vostra sta mettendo a repentaglio non solo la sua vita ma anche quella dei suoi bambini, Anastasia. Quindi, ora, se tu e tuo marito le volete bene come dite, vi consiglio di lasciarla. Abbandonatela. Lasciatela alle cure della persona che la conosce e che l'ha cresciuta e vivete la vostra vita con gli altri figli che avete. Non vi preoccupate per lei. Io e Daniel, che in questo momento è occupato insieme a Giselle a far funzionare il piano che dovrebbe toglierci finalmente dai piedi quei bastardi che vi odiano tanto, la ameremo e la proteggeremo da qualsiasi persona che le voglia fare del male. Quindi, Anastasia, ti prego, se la ami così tanto come la amo io, comprendi la mia richiesta e fa quello che è più giusto per lei anche se ti costerà molto.
Dice con voce calma e tranquilla mentre si china e prende in braccio Leonore che questa volta non oppone resistenza ad andarsene con la nonna adottiva.

Lucrezia: grazie.
Dice mentre si allontana dal punto in cui abbiamo parlato poco prima sull'argomento "Kate" e se ne torna velocemente nel salone in cui si stanno tenendo i festeggiamenti del matrimonio. Sbuffo sconsolata mentre mi lascio cadere sulla sedia a peso morto. E se avesse ragione? Se noi fossimo le persone che la stanno mettendo in pericolo a causa del loro egoismo? Mi passò più volte le mani ai capelli. Mi si spezza il cuore solo all'idea di un eventuale addio, figuriamoci come mi sentirei, come si sentirebbe Christian e come si sentirebbe il resto della famiglia quando saprà che noi siamo il motivo per cui Kate ha rischiato e rischia tutt'ora la vita. Calde lacrime iniziano ad inumidirmi gli occhi mentre la mia mente ed il mio cuore iniziano a prendere seriamente l'ipotesi fornitami da Lucrezia.

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora