Capitolo 45

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POV DI DIANA

Ma chi ti credi di essere Arvid ? Nessuno ! Tu non sei assolutamente nessuno per suggerirmi, o meglio, per ordinarmi ciò che posso o non posso fare, inoltre tu non sei neanche il padre di mia figlia che caso mai mi può consigliare cosa fare con questa gravidanza che per voi medici è "rischiosa e pericolosa" però, per me essa non è mai stata nulla di tutto ciò, e di conseguenza io mi rifiuto di uccidere la mia bambina ! Lei deve rimanere nel mio ventre fino al termine della gravidanza ! E ci rimarrà quanto è vero che mi chiamo Catherine Elizabeth Diana Fontana Grey Bernadotte in Mountbatten-Windsor. Lei è mia. L'ho fatta insieme a William, e di conseguenza qui gli unici in grado di prendere decisioni che la riguardano siamo solo io e lui, perché noi due siamo i suoi genitori.

Diana/ Catherine: quanto ci scommetti Arvid che uscirò di qui senza aver interrotto la gravidanza ?
Sbottai con disprezzo mentre lo osservai con uno sguardo freddo e senza il minimo sentimento e senza la minima pietà che dovrei provare per lui, un uomo che da bambino veniva sballottato tra diversi orfanotrofi e famiglie affidatarie. Un bambino che non aveva una guida fissa che lo amava e che lo accudiva giorno per giorno. Un bambino bisognoso d'affetto proprio come ne aveva bisogno papà da piccolo, ma lui fortunatamente ha trovato i Grey......invece Arvid siccome era un bambino un po' troppo irrequieto veniva sempre scacciato da tutti. Lui era sempre solo. Nessuno gli dimostrava il minimo affetto oppure la minima pietà, o meglio quasi nessuno, perché un giorno conobbe una ragazza di nome Annica. Loro si innamorarono perdutamente ed erano ad un passo dal matrimonio quando quella stronza di Ella tornò, e manipolò tutta la situazione, sfruttandola a suo piacimento per farli separare e per togliere quella donna di mezzo. E ci riuscì con molto successo dato che adesso il figlio è diventato il suo schiavo prediletto dato che può manipolarlo come vuole. E se mi voglio salvare e se voglio salvare mia figlia devo fare il suo stesso gioco. Ed è ciò che farò.

Diana/ Catherine: Arvid, tu molto probabilmente non sai cosa significa avere una figlia da proteggere, perché tu non sei un genitore, o meglio, tu sei un genitore ma non sai di esserlo .
Dissi con voce un po' più dolce e un po' più calma di quella che usai per farlo spostare dalla porta, ma nonostante questo piccolo cambiamento, lui continuava a starsene impalato difronte alla porta della stanza mentre mi guardava con la bocca aperta e gli occhi sgranati a causa della piccola sorpresa che gli ho appena fatto.
Dio mio ! Questo gioco mi diverte !

Arvid: che cosa volete dire principessa ?
Chiese un tono di voce abbastanza scontroso mentre si accigliò visibilmente a causa del discorso che gli avevo appena fatto sul diventare genitore, che sicuramente, non avrà capito il motivo per cui ho fatto questo discorso. Ma appena tutto gli verrà spiegato capirà chi è sua madre e di conseguenza anche papà capirà che in realtà la donna che da piccolo lo ha fatto soffrire non merita il suo perdono, perché costei non si fermerà mai di fare del male.

Diana/ Catherine: Annica ti lasciò perché era incinta.
Dissi con voce alquanto scocciata a causa della sua scarsa intuizione di ciò che sia accaduto. Mio dio ! Quest'uomo dev' essere imboccato col cucchiaino! Ma che in razza di mondo vive ? E che cazzo ! Non è riuscito neanche a capire che la sua fidanzata era incinta. Madonna santa ! E menomale che l'ha vista vomitare, l'ha vista avere le nausee e cosa più importante, lei gli ha detto che era da un po' di tempo che non aveva più il ciclo. Ma cos'altro ti serviva per capire che era incinta ? Un cartellone ?

"Kate, non criticarlo troppo perché se ti ricordi, neanche tu te ne sei accorta nonostante hai avuto cinque mesi di ritardi mestruali, più qualche nausea e qualche giramento di testa, e nonostante questi chiari messaggi mandati dal tuo corpo non te ne sei accorta. Quindi cerca di stare zitta! "

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora