Capitolo 6

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Lui mi guardò interrogativo e poi aggrottò le sopracciglia, mi scrutò per un po' di tempo e poi mise un broncio sulle labbra davvero molto simpatico.

Christian : mi stai ricattando ?

Chiese con un sopracciglio alzato, ma mantenne la sua solita aria autoritaria e intransigente.
Certe volte lo vorrei strozzare perché odio i suoi sbalzi d'umore eppure altre volte lo vorrei abbracciare e dirgli che gli voglio tanto bene.

Diana / Catherine: no, non ti sto ricattando, stavo solo dicendo che se mi confessi la tua gelosia io sarei disposta a venirti incontro.........ehm.......nel senso che siccome sono molto, ma molto buona, ti onorerò della mia presenza in quel giorno speciale, perché non è da tutti vincere un premio Nobel!

Dissi con enfasi, ma a lui la cosa non è andata a genio perché mi ha mandato un occhiataccia! Sembra una di quelle che mi manda quando sono in compagnia della famiglia reale. E questo fatto mi diverte molto.

Lui non mi rispose, ma storse il naso e mi lanciò un' altra occhiataccia, poi scosse ripetutamente la testa e si massaggiò le tempie, sbuffò e poi accavallò le gambe con gran classe.
Però! Certe volte ha la delicatezza di un membro della famiglia reale!

Christian : io non sono affatto geloso!E inoltre, trovo alquanto irrispettoso ricattarmi!

Si alzò di scatto dalla sedia e si allontanò dal letto avvicinandosi alle grandi finestre, spostò la tenda bianca e scrutò i giardini, li osservò con attenzione, aveva entrambe le sopracciglia aggrottate e improvvisamente iniziò a stringere il tessuto della tenda, sembrava come se la volesse strappare.
Mi sa tanto che qui va a finire male e se non lo faccio rilassare sveglierò anche mia sorella! Mi alzai svogliatamente dal letto e presi la vestaglia verde acqua di seta che vi era sulla sedia accanto al letto. La indossai e poi misi le mie pantofole, sempre in seta ovviamente. Mi avvicinai a lui e gli appoggiai entrambe le mani sulle spalle, lui sospirò, e poi, con estrema lentezza lasciò stare la tenda e si girò verso di me.  Con gli occhi chiusi, mi strinse la mano che avevo poco distante, assaporò questo momento, infatti rimanemmo mano nella mano per parecchi minuti, poi sospirò per la seconda volta e riaprì gli occhi .

Christian : ti prego....promettimi che verrai

Riavvicinò la mia mano alla sua e la strinse, la avvicinò alle sue labbra, la baciò e poi la avvicinò al suo petto. La posò proprio sul cuore e poi appoggiò sopra la mia, anche la sua di mano.

Christian : lo senti ? Senti come batte forte ? E sai perché in questo momento il mio cuore sta battendo così forte ?

Il suo sguardo persisteva sui miei occhi, esso non accennava a svanire. In quel momento mi sentivo esposta, mi sentivo bloccata, non ero più padrona di me stessa, e mi stavo innervosendo. Perché mi fa questo dannato effetto ?

Christian : lui ha paura di perderti, ha paura di non rivederti più, ha paura di qualsiasi cosa anche se essa non è una minaccia

È bellissimo sentirsi dire certe cose dalla persona che ti ha fatta. Sono davvero al settimo cielo, una dichiarazione del genere non è da tutti i giorni, ma poi, figurati se è tuo padre a dirti delle bellissime parole come queste! Il cuore ti si gonfia di gioia, felicità, amore, speranza, e ciò, ve lo posso dire perché io non me le sono mai sentite dire da mio padre.

In questo momento sto provando centinaia, se non migliaia di bellissime emozioni, mi sento di nuovo felice come non mi ci sentivo da tempo!
Mi sento rinata ! Mi sento di nuovo me stessa!

Christian : ti prego bambina, non far provare di nuovo quegli orribili sentimenti a questo cuore malandato, ne soffrirebbe tantissimo

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora