Capitolo 11

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POV DI DIANA

Devo ammettere che si sta proprio bene tra le braccia di papà. Mi sento in pace e felice con me stessa e con il mondo. Nonostante alle volte non lo sopporto perché è troppo curioso e iperprotettivo gli voglio bene. Alle volte mi chiedo come sarebbe stata la mia vita se la mamma avesse detto a papà che era incinta.
La mia vita con mamma e papà, secondo me sarebbe stata bellissima, avrei avuto l'amore e le attenzioni di tutti e due, anche se verso l'adolescenza, sicuramente papà sarebbe diventato soffocante e la sua iperprotettività sarebbe salita alle stelle. Ma penso che oltre questo sarei stata bene con una mamma, un papà e se il mio gemello sarebbe sopravvissuto avrei avuto anche un fratello della mia stessa età con cui giocare e parlare. Ma purtroppo la vicenda non è andata così e ne sono consapevole.
Credo che dovrei dargli un'altra opportunità; infondo mi ha solo chiesto di andare a Seattle. Non c'è niente di male nell'andare un po' in America, mi svagherò anche, quindi cercherò di convincere mamma a farmi partire. Non credo che a lei quest'idea piacerà, anzi, sono sicura che non sarà per niente d'accordo.
Ma pazienza, infondo sono maggiorenne, e poi, anche se in questo anno ho provato tanto odio per mio padre quando l'ho rivisto ho capito che l'odio non porta da nessuna parte e che si deve sempre perdonare.

Per quanto questa situazione possa sembrare strana io quando sto con lui mi sento bene, non provo più quella sensazione di vuoto che ho ogni volta che lui è lontano da me.
Sono felice quando la famiglia è tutta riunita. È bello stare tutti insieme.

Lucrezia : Kate, andiamo sono arrivati ospiti

Mamma entrò in stanza e mi riportò alla realtà con voce fredda e mi osservo con sguardo duro. Aveva le braccia incrociate e nei suoi occhi si intravedeva la rabbia.

Perché è così tanto arrabbiata ? Dovrebbe essere felice, finalmente io e papà possiamo avere il rapporto che lei ha tanto sperato e adesso è così infuriata ? Non era un suo sogno ? Lei ha sempre voluto che avessi un rapporto di complicità, rispetto, amore e amicizia con lui, era il suo sogno.
Invece adesso che ci ha trovati abbracciati ci guarda con rabbia, non ha senso !

Lucrezia : ci sono Teodora e un membro del parlamento, vogliono entrambi parlare con te, vai

Io annuì e uscì fuori dalla stanza. Appena entrai nella sala da pranzo le persone mi assalirono.
Teodora, Leonardo, Nicholas, Sophia, Maria e Emil che fa parte del parlamento svedese.
Tutti iniziarono a parlare contemporaneamente e io non riuscivo a capire un bel niente, così decisi di intervenire.

Diana / Catherine: Emil, perché sei qui ?

Chiesi all'uomo vestito elegante che mi era difronte.
Emil è un uomo alto, abbastanza magro, capelli biondi e occhi verdi, è molto posato e sinceramente mi sorprende il modo in cui mi ha assalita prima, deve essere successo qualcosa di molto importante dato che ha avuto quel tipo di reazione nel vedermi.

Emil : perdonate la mia reazione principessa....ma vi devo parlare in privato, vi ruberò solo due minuti

Emil è un uomo molto colto, parla fluentemente quattro lingue: lo svedese, l'inglese, l'italiano e il norvegese, la sua famiglia è di origine aristocratica, credo sia imparentato con la famiglia reale ma non ne sono sicura.
È un tipo molto chiuso di carattere, la prima volta che lo incontrai fui costretta ad iniziare un discorso oppure non mi avrebbe parlato per tutta la serata, però, dopo avermi conosciuta, ha sempre iniziato lui il discorso e pian piano siamo diventati amici.

Io annuì e insieme ci allontanammo dalla stanza. Ci fermammo nel lungo corridoio e ci sedemmo sulle sedie che vi sono al lato sinistro.

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora