Capitolo 62

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Oh cazzo ! Quella voce appartiene a papà. Merda ! Ora sono davvero nei guai ! Cazzo ! Già sono abbastanza nei guai per averlo salvato dal proiettile e per avergli ridato l'azienda, figuriamoci adesso che ho completamente ignorato uno dei suoi ordini principali che aveva "emanato" per la mia sicurezza ! Mi ucciderà !

Christian: non dovevi andare in bagno ?
Mi chiese con voce fredda e arrabbiata mentre puntò i suoi ghiacciai grigi mercurio, nei miei del medesimo, colore gelandomi all'istante. Cristo santo ! Non è arrabbiato ! È arrabbiatissimo ! Merda ! Cazzo ! Ha capito qualcosa ? Allora se l'ha capito, devo assolutamente inventare una scusa. Una buona scusa che lo tranquillizzi e che non lo faccia arrabbiare.

Diana/ Catherine: sì papà, ci dovevo andare...ma poi mi sono persa.
Gli rispondo con voce calma e stridula mentre lo osservo con fare dispiaciuto e con gli occhi vagamente lucidi per cercare di farlo ammorbidire. E ci riesco ! Lui, infatti, rimane vagamente interdetto, e la sua rabbia che poco prima risplendeva nei suoi occhi, si affievolisce lentamente. Ma non sparisce del tutto. Mhhh..è ancora troppo titubante. Devo assolutamente fare qualcosa oppure mi sarà ostile per tutta la settimana.

Diana/ Catherine: prima c'era un bagno qui, ma non credo che adesso ci sia ancora dato che si sentono le voci di alcune persone che parlottano tra loro...molto probabilmente Daniel avrà apportato dei cambiamenti qui a palazzo mentre io ero in coma.
Aggiungo con voce malinconica mentre indico con un vago gesto della mano, a papà, la porta bianca contornata da piccole strisce color oro che si erge difronte a noi. Lui subito si incupisce e si irrigidisce quando sente la parola coma. Il suo umore cala nuovamente e immediatamente a picco. No ! Cazzo ! Non adesso che lo avevo appena tranquillizzato e che gli ho strappato anche un mezzo sorriso ! Uffa ! Maledetta la mia linguaccia che parla troppo !

Christian: li avevo quasi uccisi...mi mancavo poco, pochissimo per finirli, ma mi hanno fermato.
Disse con voce calma, troppo calma per i miei gusti, mentre una scintilla sadica, cattiva e cinica iniziò a brillare nei suoi splendidi occhi grigi, facendomi rabbrividire di paura. Dio santo ! Ma chi è quest' uomo che mi sta difronte ? Fatico a riconoscere mio padre in lui. Questo non è il Christian Grey che conosco !

Christian: non era mia intenzione spaventarti Victoria.
Mi disse con voce colpevole mentre mi osservava con uno sguardo dispiaciuto, rammaricato e alquanto sofferente. Oh papà ! Non era di certo mia intenzione essere la responsabile di quello sguardo perso e sofferente, ma purtroppo quando mi hai guardato con quegli occhi così belli e ammalianti, e allo stesso tempo così sadici e così cattivi mi hai completamente gelata e sconvolta. Sinceramente mi hai spaventata tanto, tantissimo, ma preferisco non confessartelo perché non mi piace essere la responsabile di quello sguardo.

Diana/ Catherine: no papà, non mi hai spaventata...mi hai solamente sorpresa, tutto qua.
Gli rispondo con voce calda e tranquilla mentre gli accarezzo dolcemente la guancia. Lui si gusta a pieno questo momento chiudendo gli occhi e respirando lentamente. Subito dopo, però, li riapre di scatto puntando improvvisamente i suoi occhi grigi mercurio nei miei. Essi, adesso brillano di una nuova luce. Una luce piena di tristezza e sofferenza. Stracolma di dolore. E ora cosa gli succede ? Non sono riuscita a tranquillizzarlo ?

Christian: Victoria, bambina mia, ti prego, giurami che non farai mai più quello che hai fatto....ti prego figlia mia, giuramelo, io ho bisogno di saperlo ma anche per riacquistare la mia pace mentale...in questi quattro mesi sono morto un miliardo di volte...credevo che non ti avrei mai più rivista viva...
Disse con voce instabile, roca e incrinata mentre i suoi occhi grigi iniziarono a diventare lucidi e stracolmi di lacrime. Oh papà ! No ! No ! No ! Non piangere ! Ti prego ! Non farmi sentire in colpa più di quanto non mi senta ! Già per me è abbastanza pesante sapere che vi ho fatto soffrire, figuriamoci come mi sentirò, adesso che so di averti fatto piangere.

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora