William & Catherine: il Te Deum di ringraziamento in onore dei bambini

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Un intenso odore di fiori di campo e di tè caldo invadono i miei sensi, risvegliandomi nel migliore dei modi. Apro gli occhi, sorridendo come un'ebete mentre osservo la mia nuova camera nel palazzo di Kensigton. I colori predominanti sono: il bianco, il panna e l'oro, quest'ultimo usato per le rifiniture e per le bordature. La carta da parati ha un candido e rilassante sfondo bianco decorato da delle piccole foglioline panna. I mobili sono in stile ottocento di legno bianco, molto semplici. Invece, la testiera quadrata del letto è bordata e decorata da dei minuscoli fiorellini intrecciati a dei lunghi rami e rivestita da un morbida trapunta in satin. Le sedie hanno lo stesso motivo decorativo della testiera del letto e sono rivestite e imbottite con una candida stoffa bianca. Il tavolino in cristallo e lo specchio, hanno anch'essi lo stesso motivo della testiera, mentre le tende sono panna. Sul mobile posto sotto una gigantografia dei miei tre bambini: George, Leonore e Charlotte c'è un gigantesco vaso stracolmo di dozzine e dozzine di fiori di campo colorati. Sorrido inspirando il loro dolce profumo mentre prendo dal vassoio la tazzina con il tè.

Un lieve bussare, però, mi distrae dalla mia fumante tazza di tè Twinings English Breakfast; sbuffo alzando gli occhi al cielo. Possibile che in questo palazzo non si ha neanche un'attimo di pace? Rispondo un frettoloso avanti e mia madre Anastasia e mio padre Christian fanno capolino nella stanza. Oh! Oh! Sento puzza di guai e litigi.

<<Buongiorno.>> dice calorosamente mia madre mentre mi si avvicina sorridente e poi mi abbraccia.

<<Ciao, mamma.>> le rispondo, abbracciandola saldamente, come lei ha fatto con me.

<<Ciao, papà.>> dico dolcemente mentre allungo una mano verso di lui per cercare di farlo integrare nell'abbraccio, ma lui rimane immobile e imbronciato affianco allo stipite della porta.

<<Anastasia.>> la richiama, papà con voce autoritaria mentre incrocia le braccia al petto. Alzo gli occhi al cielo allontanandomi di malavoglia dall'abbraccio confortevole della mamma.

<<Non alzare mai più gli occhi al cielo con me, hai capito signorina?>> mi rimprovera, papà con voce dura e fredda. Digrigno i denti borbottando controvoglia un semplice "scusa" mentre lui sbuffa.

<<Ana, diglielo!>> borbotta incitando a brutto muso la mia povera mamma che lo guarda con esasperazione. Mi acciglio. Che cosa mi devono dire di così tanto importante?

<<Tuo padre...vuole...vuole...>> mormora con incertezza.

<<Vuole?>> la incito.

<<Vuole negoziare. Se non vuoi che paghi l'importo intero dei battesimi, si accontenterà di pagarne metà, sempre di entrambi, però.>> Spalanco la bocca. Ancora con questa storia? Che uomo impossibile e testardo!

<<No.>> dico scandendo bene le sillabe, sperando, che questa volta, capisca il messaggio, anche se ho i miei dubbi che lasci cadere quest argomento con così poca facilità.

<<Kate, ti prego!>> mi supplica mia madre con voce esasperata. Dio mio! No! Adesso anche lei ci si mette? Non era già abbastanza che nonna Grace e nonno Carrick sono venuti a parlarmi? A quanto pare no! Dio mio! Che nervi!

<<Papà, sei stato già esageratamente generoso comprando il mio completo e quelli dei bambini per il battesimo. E... Io credo che questo sia più che abbastanza, non trovi?>> chiedo con voce più dolce, cercando di far ragionare la sua maledetta testaccia dura che non me vuole proprio sapere di ascoltare, e poi, il bello che per questo difetto critica me! Ma chissà da chi avrò ripreso!

<<No. Non abbastanza.>> ribatte papà con una voce maledettamente strana per lui...mmh...mi sa proprio che ho ferito i suoi sentimenti. Dio no! Non era di certo questo che volevo. Maledizione!

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora