Capitolo 3

429 14 2
                                    

Tutti erano scioccati dalle presenze di questi due, ma a me non mi importa, continuo a ignorare tutti e per il nervoso che ho dentro mi metto a giocare con la collana.
Questi si avvicinarono e si inchinarono, poi, il comandante disse
Kalevi : Maestà, abbiamo trovato questi due individui che si aggiravano furtivamente e io ho avuto la premura di catturarli così voi e i vostri amici e parenti non correrete pericoli
Disse con la sua solita schiettezza e freddezza che lo caratterizza. I suoi lineamenti duri e chiari fanno intuire che è norvegese. Occhi celesti ghiaccio, capelli biondi chiarissimi e pelle chiara. Ma io l'ho sempre odiato perché è un grandissimo lecca culo, io odio i lecchini.
Diana / Catherine: Ass slickar
Pronunciai la parola "lecca culo " in svedese così ci capivamo solo noi della famiglia reale, le guardie e Isabelle, almeno non apparivo maleducata difronte alla dolce famigliola.
Daniel : inte svära Kate!
Mi richiamò Daniel mentre mi guardava storto. Madonna santa ! Lecca culo non è una parolaccia ! E poi ho detto una cosa vera.
Diana / Catherine: Kalevi, siccome non capisci molto bene né l'inglese né l'italiano te lo dico in svedese:
Omsorg ? Vilken oro? Du bara bar gjort ditt jobb. Och nu försvinner!
"Premura ? Quale premura ? Hai fatto solo il tuo lavoro. E ora sparisci !"
Dissi con calma meravigliando tutti. Di solito quando sono arrabbiata urlo e sono intrattabile, invece oggi ho reagito con la giusta calma, né troppa e né poca.
Lui mi guardò imbambolato e con la bocca aperta. A quanto pare nessuno ti aveva mai parlato in questo modo non è vero ? Bene, io sono la prima è ne vado fiera. Odio il leccaggio!

Kalevi : förlåt mig prinsessa Catherine
Disse con lo sguardo basso. Bene, così la prossima volta ti fai lo svelto !
Voi bodyguard credete che ci state facendo un favore, ma invece è il contrario! Io vi sto offrendo un lavoro e quindi dovete restare al vostro posto senza pavoneggiarvi .
Diana / Catherine: förlåtna. Nu sätter dessa två individer i cellen, jag kommer personligen efter äktenskapet
"Perdonato. Ora mettete questi due individui in cella, me ne occuperò io alla fine del matrimonio "
Loro annuirono e se ne andarono insieme a quei due.
Jack : me la pagherete, tutti!
Disse urlando mentre cercava di ribellarsi alle guardie che lo tenevano fermo e lo strascinavano dalle braccia.
Diana / Catherine: sempre se riuscirete ad uscire da quelle celle
Dissi sarcasticamente mentre un ghigno malvagio mi appese sul viso. Jack, Jack, Jack, nessuno è mai uscito da lì, neanche il più astuto dei delinquenti, e non ci riuscirai neanche tu. Loro uscirono dal grande portone e lo richiusero. Alleluia ! Se ne sono andati !
Diana / Catherine: bene, iniziamo questa messa
Mi avvicinai ai banchi e mi sedetti, mia sorella Estelle fece la stessa cosa e pian piano tutti ci seguirono.
Sentivo gli occhi di papà addosso e questa cosa mi stava dando una forte irritazione. Odio quando mi Cassano per troppo tempo. Non l'ho mai sopportato. Ma dovevo rimanere calma, già avevo dato troppo spettacolo anche se i famigliari di Isabelle non credo abbiano capito.

La funzione fu lenta e esauriente. La predica durò troppo per i miei gusti. L'arcivescovo entrò in argomenti troppo privati, come, per esempio il divorzio, disse che questa nuova "moda" che aveva colpito tutti era opera del demonio.
Ma io dico, saranno cazzi loro se non vanno più d'accordo? A te non deve interessare se due decidono di divorziare, e poi un prete non può neanche capirlo, non ha famiglia quindi che lasci perdere questi discorsi.
Infine, dopo un tempo lunghissimo questo pronunciò la frase che in quest'ora era diventata la mia preferita " potete andare in pace" . Alleluia !
Aspettammo che gli sposi uscirono dalla chiesa e scattarono un po' di foto e poi uscimmo anche noi.
Appena i giornalisti intravidero uscire sia me che mia sorella iniziarono a scattare fotografie, una dopo l'altra. Difronte a noi vi era una cascata di flash. Alcuni giornalisti urlavano : "Kronprinsessan Catherine, jag gifta Prinsessa William ? "
Altri dicevano " Kronprinsessan kommer att lämma intervjun på ditt liv ? " Altri ancora mi chiedevano " Kronprinsessan hon och prins William
bar du någosin haft sex ?" Le prime due dicevano " principessa ereditaria, lei è il principe William vi sposerete ? " e " Principessa ereditaria farete l'intervista ?" Mi ero praticamente scordata che dovevo fare un'intervista, vabbè ci penserò dopo, adesso godiamoci questo evento. Dopo che posso per alcune fotografie salì le scale che mi riportavano dentro alla casa reale e proprio lì che sentì alcuni giornalisti dire " principessa ereditaria, lei e il principe William avete mai fatto sesso ?". Questa domanda mi mandò in ebollizione. Già mi ero abbastanza innervosita, ma adesso ci mancava anche il giornalista curioso. Saranno cazzi miei se faccio o non faccio sesso ? Volevo strangolarlo e ci sarei riuscita se Daniel non mi avesse calmata
Daniel : entra dentro e lasciali stare, Lucrezia vai con lei
Mia mamma prese per mano me e mia sorella e ci trascinò dentro. Ci tenne per mano fino a quando arrivammo nella sala dove si sarebbe tenuto il banchetto per la benedizione per il matrimonio. Mi fece sedere sull'antica sedia che aveva decori color oro e il rivestimento verde e poi mi affiancò mia sorella. Diede a entrambe un bacio sulla guancia e poi tornò indietro.
Mio Dio che nervoso ! Odio quando i giornalisti fanno domande invadenti. Li odio ! Odio tutti i pettegolezzi che scrivono su quei maledetti giornali.
Ma alla fine quella merda di lavoro è stato inventato e io non posso assolutamente cancellarlo. Che peccato ! Mi piacerebbe tanto farlo.
Il mio umore sta praticamente degenerando ed è meglio che smetto di pensare alle cose irritanti.
Mi aggiusto i capelli, mi metto dritta con la schiena e accavallo le gambe. Il vestito e il soprabito si accorciano notevolmente e adesso chiunque punta lo sguardo su di me vedrà la maggior parte delle mie cosce.
Sinceramente la cosa non mi dispiace, amo essere osservata perché il mio corpo ed il mio viso non hanno difetti. Sono bellissima, e ne vado fiera, la bellezza l'ho ereditata dal caro Mr Grey che è il mio donatore di sperma. Devo dire che il suo amichetto ha fatto un bel lavoro con me; sono bellissima come lui.
E come dice il detto : " quando parli del diavolo spuntano le corna" ed ecco che arriva Grey con la sua famigliola felice. Alzo mentalmente gli occhi al cielo, e appoggio la schiena sullo schienale della sedia, e di conseguenza il vestito e il soprabito si alzarono di un altro po'. 
Ognuno dei famigliari di Isabelle strinse la mano ai componenti della famiglia reale, quando arrivò il mio turno mi alzai e la strinsi ad ognuno presentandomi solamente come "Catherine " ma quando arrivò il turno di mio padre decisi di girare il coltello nella piaga, sapevo che gli dava fastidio se qualcuno mi chiamava principessa oppure principessa Catherine di Svezia e mi sarei presentata proprio così
Diana / Catherine: io sono la principessa Catherine di Svezia
Gli tesi la mano con un sorriso fiero. Oh Grey, non hai idea di quanto ho sofferto a causa tua e se soffri un po' di certo non morirai, e poi mi piace vederti soffrire.
Appena sentì quella presentazione il suo sorriso svanì, sul suo viso comparve una smorfia di dolore che subito dopo scomparve e fece posto alla rabbia. Mi guardava di sottecchi e poi mi disse
Christian : Christian Grey
Mi lasciò la mano e si avvicinò al mio orecchio
Christian : continua a pavoneggiarti come una principessa, ma ricorda, che nelle tue vene scorre il mio sangue, per quanto tu lo detesti sono io tuo padre.
Disse freddo. I suoi occhi erano assottigliati al massimo, i pugni erano serrati e la vena del collo gli si era ingrossata.
Poverino ! Ti ho ferito ? Tu mi hai ferita migliaia di volte, meriti di soffrire.
Diana / Catherine: che peccato che per la legge io non ho niente a che fare con te ! Io per la legge sono la figlia di Lucrezia e Daniel, nipote di Silvia, Carlo Gustavo, Gabriella e Massimo, i miei zii sono Ludovica, suo marito Marco, Carlo Filippo e sua moglie Isabelle.
Nei suoi occhi intravidi mille emozioni; ma una più negativa dell'altra, tra esse spiccavano rabbia e dolore. Mi prese da un braccio e mi trascinò fuori da quella stanza sotto lo sguardo stranito dei presenti.
Christian : ora basta! Tu parlerai con me che tu lo voglia o no .
Disse urlando, la sua frustrazione era palpabile nell'aria e iniziò a fare avanti e indietro per tutto il salotto Azzurro, una delle sale che è affianco alla sala del banchetto di oggi.
Christian : ti devo raccontare alcune cose.....e mi ascolterai perché sono molto importanti .
E ora cosa mi vuole dire di così tanto importante ?

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora