50 sfumature di Diana Grey// Parte seconda

Capitolo 63

Christian: cos'hai trovato Welch ?
Chiese mio padre al suo interlocutore con voce autoritaria, e al tempo stesso, venata d'ansia.

Welch: niente di buono Mr Grey.
Disse con voce venata di profonda preoccupazione mentre un piccolo sbuffo uscì dalla sua bocca. Allora avevo ragione ad essere preoccupata.

Christian: che significa niente di buono?
Chiese mio padre con voce falsamente calma mentre osservava il cellulare con le sopracciglia aggrottate aspettando "pazientemente" una risposta, che ovviamente, non tardò ad arrivare. Mio Dio ! Io sinceramente non ce la faccio più ! Sono stufa di questa vita ! E che palle ! Ogni volta che sembra che qualcosa si riaggiusti se ne sfascia un'altra ! La mia vita è peggio di una telenovela !

Welch: aveva ragione signore. Mrs Grey aveva pienamente ragione. Le bambine sono state scambiate.
Rispose con voce gracchiante a causa dell'eccessivo fumo mentre papà si irrigidì di colpo. Mi acciglio. Non capisco. Scambiate ? Ma come diavolo ci hanno fatte a scambiare se io sono nata in Italia, più precisamente a Milano, e Victoria Grace Grey è nata a Seattle ? È umanamente impossibile scambiare velocemente due bambine quando si è in due paesi diversi, e soprattutto molto distanti tra loro !
E poi io sono più grande di qualche mese. Quindi la storia non sussiste !

Christian: hai scoperto chi è stato a scambiarle ?
Chiese mio padre con voce falsamente e ingannabilmente calma mentre il suo respiro iniziò a diventare pesante a causa della rabbia che cercava di nascondere e di domare, ma che purtroppo, in un modo o nell'altro riusciva sempre a riuscire fuori e a manifestarsi chiaramente. Fantastico! Non mi bastavano solo: Hyde, Lincoln, Mr Dawson, Daniel e Giselle Bernadotte. No ! Ovviamente loro erano troppo pochi ! Adesso ci mancava anche questa persona che si aggiunge al lungo elenco. Ma perché tutti ce l'hanno con la mia famiglia, e di conseguenza, con me ? Perché ?

Welch: è stata l'infermiera Melanie Doucret, sospetto che sia stata commissionata da Lucrezia, signore.
Rispose con voce intimorita mentre il respiro di papà divenne ancora più irregolare di quanto già non fosse. I suoi occhi si ridussero, improvvisamente, in due strette e scure fessure, e strinse, a causa dell'eccessiva rabbia, della frustrazione, e dell'impotenza, compulsivamente le mani a pugno. Oh oh ! Guai in vista Diana. No. Catherine. No. Kate. No. Victoria. Che disastro ! Non so neanche come mi chiamo ! Oh ! Vabbè ! Non importa ! Basta solamente che ti prepari a ciò che potrebbe succedere. Per il resto, chiamati come ti pare !

Diana/Catherine: papà, non crederai mica che mia madre abbia fatto questo !
Esclamai con voce piuttosto scioccata, stizzita e abbastanza irritata per il modo in cui mio padre e mia madre Anastasia demonizzino la donna che mi ha cresciuto. Capisco che la critichino per non aver ricoperto il ruolo di genitore come Dio comanda, e sinceramente non posso dargli torto, perché infondo, loro hanno ragione al cento per cento, ma secondo me, ultimamente stanno davvero esagerando con le critiche e questo non lo accetto.

Welch: non ne ho la certezza Miss Grey, ma lo sospetto fortemente.
Mi risponde lui al posto di mio padre con voce calma e gracchiante mentre papà mi lancia un occhiataccia fredda e arrabbiata. No ! Mia mamma non sarebbe in grado di fare una cosa del genere. Io..io mi rifiuto di crederlo!

Christian: va bene Welch, approfondisci l'argomento "mandante", e poi richiamami.
Ordina con voce autoritaria e fredda mentre riattacca e rimette nella tasca della sua costosa ed elegante giacca, il cellulare. Poi incrocia

Diana/Catherine: non penserai che ciò che ti ha detto Welch sia vero!
Esclamai con voce contrita di rabbia a causa della sua perseveranza nel continuare a credere che mia madre sia il mostro più cattivo e più pericoloso della Terra. Lei non è così. Io che la conosco bene so per certo che lei non è così. Quello che lei mostra è solo una specie di protezione che mostra agli estranei per non affezionarsi a loro. Ma lei non è così. Se la sai prendere è davvero un pezzo di pane.