Epilogo

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Piccolo consiglio: dopo aver letto il capitolo ascoltate questa canzone immaginando la situazione.

Il panorama che mi si apre davanti -questa mattina- è fantastico. Non me lo ricordavo così affascinante e meraviglioso...eppure, quest'oggi, è molto di più di un semplice straordinario. Le doppie striature rossastre del cielo hanno colorato di fuoco il mare e hanno regalato un pallido, ma caldo accenno di colore alla nostra lussuosa villa dipinta completamente di bianco. Soddisfatta della stupefacente vista, mi giro verso papà. La luce color del fuoco gli regala dei luminosi riflessi rossastri e la sua abbronzatura estiva le riflette.

<<È davvero bello qui.>> Ammette soprappensiero mentre la brezza del mattino gli accarezza il viso e gli disfa i capelli ribelli.

<<La tua villa qui a Göteborg è favolosa Di, ne devi essere assolutamente fiera.>> I suoi occhi grigi intensi trasmettano una strana e pacifica tranquillità mentre lo vedo rilassarsi e sciogliersi sotto la fredda luce rossastra.

<<Lo sono, papà.>> Ammetto trasognante. In realtà, l'unico motivo ragionevole per cui l'ho comprata era proprio per il panorama. Avevo proprio  una sfrenata voglia di gustarmi questa vista meravigliosa. Fin da bambina, la natura mi è sempre piaciuta. Ho sempre sognato di possedere un piccolo angolo verde lontano dalle caotiche città e dai rumori urbani. La natura e le sue bellezza mi hanno sempre aiutata a tranquillizzarmi e a concentrarmi. Ricordo che quando ero ancora una principessa novellina, me ne scappavo qui per sbollire la rabbia e la frustrazione...funzionava sempre.

<<Io, invece, sono molto orgoglioso di te, Diana. Hai fatto delle cose straordinarie...ci hai fatto riunire. È un dono straordinario quello che mi hai fatto.>> Un sorriso amaro gli incornicia le labbra scolpite ed io abbasso di scatto lo sguardo verso le mie gambe. Non voglio assistere, per giunta, di nuovo, al lungo e a parer mio, sofferente e fin troppo emozionante ringraziamento che mi farà. Odio quando mi costringe a sorbirmi il suo monologo di ringraziamento perché, come parla dei miei problemi passati, il vivido ricordo riemerge rifacendomi riassaggiare tutta la grande sofferenza che ho sopportato e io vorrei proprio evitarla...ma lui a quanto pare non è d'accordo.

<<Vorrei tanto cancellare completamente dai tuoi bellissimi e raggianti occhi tutto il dolore che hai provato e che, tramite il ricordo, continui a provare...ma non so come fare.>> Chiudo gli occhi amaramente mentre apro la bocca per proferire parola. Vorrei dirgli di smetterla di costringermi a ricordare una bella fetta del mio passato che vorrei sinceramente dimenticare, ma lui alza una mano per zittirmi.

<<Sono stato una persona gravemente ingiusta con te mia dolce Diana. Ti ho inflitto dolore su dolore...tu non avresti dovuto perdonarmi, anzi mi avresti dovuto odiare. Ma non l'hai fatto. Perché? Sono anni che questa domanda mi assilla...e io ho bisogno di una risposta>> Il dolore nella sua voce è palpabile e questo non fa altro che continuare a riportarmi nel bivio. Mi sento di nuovo in bilico tra l'infinito buco nero della sofferenza e la felicità. Mi sento di nuovo crollare...sento ancora le forti emozioni devastanti dell'epoca. Questa volta però non le riesco a controllare. Non riesco ad impedire alle lacrime di sgorgare liberatorie dai miei occhi e di invadere, come un fiume in piena, tutto il mio viso facendomi sentire provata. Perché? Perché mi assilla? Perché lo vuole sapere? Non gli basta semplicemente la certezza che l'ho perdonato?

<<Credo che la mia forte voglia di perdonarti e renderti partecipe della mia vita sia stato dovuto da una delle mie più importanti necessità: te. Avevo bisogno, fin dalla più tenera età, di una figura paterna stabile ed autoritaria che mi riuscisse a guidare...quindi...>>

50 sfumature di Diana Grey// Parte secondaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora