Per molto tempo non controllai nella direzione di Dylan, era l'unico tavolo che ignorai dall'inizio della serata. Quello che vidi era magico e terrificante al tempo stesso, i suoi occhi erano freddi, un misto tra un dorato e un nero, indossava una camicia nera, molto aderente da risaltare i suoi muscoli possenti, da risultare al tempo stesso, letale e indistruttibile. Emanava così, la sua forza, la sua potenza. Sapeva che lo stavo osservando e in mezzo secondo i suoi occhi incontrarono i miei. Il suo volto sembrava ancora più crudele e impassibile.. forse dovuto anche per via della mia presenza.
Kevin mi tenne d'occhio tutta la sera, il suo sguardo vacillava dal suo padrone al mio. Sapevo che non voleva intimidirmi, ma per prendersi cura di me, come un amico. Non appena finì di sgomberare all'ultimo tavolo mi chiamò.
"Ally fai una pausa, laggiù c'è un piccolo balconcino" accettai anche se volevo continuare il mio lavoro per tornare prima a casa, ma avevo le gambe che mi tremavano e la stanchezza si fece sentire.
"Ok" dissi, confusa dallo strano sguardo che aveva negli occhi, come se fosse di colpo diventato un'altra persona. Forse ero solo paranoica. Rabbrividii quando l'aria gelida mi investì: fu come una doccia fredda dopo una nuotata in una piscina riscaldata. Per abitudine, chiusi gli occhi, una cosa che facevo sempre quando mi inoltravo in una notte come questa. Sentii le porte richiudersi alle mie spalle. Mi guardai intorno il balcone era enorme, alla mia sinistra vi erano delle scale che conducevano al piano inferiore, ma non in sala, ma all'esterno, mi precipitai laggiù, per la curiosità. Una volta scesa davanti a me c'era solo il buio, come una coperta nera che avvolgeva ogni cosa. La luna era invisibile, e se non fosse stato per le lampade alla parete non avrei visto nemmeno la mia mano. Un rumore mi fece sussultare, era quasi un lamento, accompagnato da un ringhio, mi avvicinai ancora di più verso quel rumore, due sagome, sembravano essere più chiare sotto al mio sguardo, e rimasi sbalordita. Un uomo alto e possente stringeva tra le braccia una ragazza minuta, la chioma era talmente familiare che quasi gridai: non era una coppia appartata, quell'uomo era sul collo della ragazza, lo sguardo vuoto di lei mi colpì nell'anima quando la vicinanza fra noi fu ridotta, riconobbi quel viso, riconobbi quella chioma rossa riflettere sotto la poca luce della luna; quella ragazza era Ava, e qualcuno si stava nutrendo di lei.
Non permisi alla paura di prendere il posto al mio coraggio, feci un respiro profondo, presi il pugnale e paletto, e mi avvicinai a quel vampiro succhia sangue. Si accorse della mia presenza, e quando si voltò il suo sguardo era qualcosa di tenebroso e malvagio. Gli occhi, come la bocca erano iniettati di sangue, lo sguardo mi cadde subito su Ava, le lacrime scendevano lungo il suo viso, il viso pallido, per quanto probabilmente fu prosciugata, le braccia cadenti lungo le gambe e la testa inclinata.
Mi avventai su di lui, girai su me stessa e gli tirai un calcio sul petto, fece per barcollare, ma la sua velocità non mi permise di stargli dietro, mi girai verso Ava, adesso era abbassata con le ginocchia per terra, continuava a piangere, si toccava il collo, vidi la sua espressione di orrore quando si accorse di aver toccato del sangue con le sue piccole mani.
"Ava" gridai, con le speranza di aver la sua attenzione, e fui fortunata, in quell'istante lei mi guardò impaurita.
"Ally.. ho paura" guardai nuovamente quell'essere mostruoso, mi osservava con curiosità, lo vidi leccarsi le labbra e mugugnare qualcosa sottovoce.
"Ava, sali su per quelle scale, scappa più veloce..." non feci in tempo a finire la frase che in nemico mi prese per il collo, alzandomi di peso, cercai di girare gli occhi sul suo viso, vidi la sua lingua farsi strada, occhi bianchi iniettati di sangue, si avvicinò al mio collo. Vidi i suoi canini, in evidenza per sprofondare contro la mia carne. Non riuscivo parlare, sentivo solo la sua voce blaterare:
"Ma chi ti credi di essere.."
"Ally" Ava gridò, "Qualcuno ci aiuti" ma la sua voce mi parve ormai lontana. Prima di avere ancora la forza di piegarmi, lui mi stava distruggendo, mi stava soffocando.
"Allyson..ricordati ciò che sei " Qualcosa in me scattò, senti quella voce familiare, il mio angelo custode,fu questo che mi spinse a guardare il mio avversario negli occhi. La sua voce mi entrò sotto pelle e finì dentro il mio cuore, come se quella voce fosse elettricità pura. Non riuscii a dir niente, solo a reagire, non so quanti secondi passarono, ma solo poco dopo mi resi conto di aver in mano un pugnale, non era un paletto di legno, ma un pugnale di acciaio, non l'avrei ucciso ma magari lo avrei rallentato. Aprì gli occhi, osservai attentamente il mio nemico..
"Adesso mi nutrirò di te, e poi ti ucciderò" disse quelle parole come un'accenno di vittoria.
"Non esserne così sicuro succhia sangue! " Con tutta la forza che mi rimase, gli infilai il pugnale dritto al cuore, gli occhi del vampiro mi guardarono con stupore, allentò la presa su di me, e si portò le mani al petto.
"cacciatrice.maledetta." si accasciò sul pavimento in pochi secondi sotto al mio sguardo, presi il paletto di legno e lo frantumai in polvere. Girai lo sguardo per cercare il volto di Ava, si avvicinò a me, non disse nulla, mi abbracciò solamente.
" ma cosa diavolo era?" i suoi singhiozzi mi bloccarono il respiro.
Abbassai gli occhi, le presi il viso tra le mani e la rassicurai. "Vieni con me, dobbiamo parlare"
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Bleeding Love (IN REVISIONE)
VampireAllison Trice è una cacciatrice di vampiri. E' stata addestrata dallo zio Tom, per sconfiggere questa forza del male che da milioni di anni, minacciano gli abitanti della Terra, molti umani vivono nel segreto, altri vivono per il loro nutrimento, al...