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Quella notte feci sogni strani, difficili da interpretare. Ero di nuovo nella foresta, ma in preda al panico perchè mi ero persa. Si era scatenato un acquazzone improvviso e il gelo mordeva la mia pelle bagnata. Continuavo a scivolare sul terreno fangoso; rami e arbusti mi strattonavano come volessero imprigionarmi, mi laceravano i vestiti di dosso. Ascoltavo con terrore le creature della notte e quando un suono, meglio dire un ruggito si impose sul fragore della tempesta mi sentii raggelare. Istintivamente mi buttai a terra proteggendomi con le braccia, cercavo con tutte le forze di reagire ma il mio corpo non reagiva, mi bloccava a terra, perchè quel ruggito era sopra di me. Avevo le guance bagnate di pioggia e di lacrime. Con le lacrime tremanti mormorai: "C'è la farò".

Alzando lo sguardo scorsi un bagliore intenso, all'interno vi era la sagoma di una persona, non riuscivo a capire chi fosse, il ruggito era quello di un vampiro, potei notare il viso pallido nonostante il bagliore, ma i miei occhi furono colpiti alle spalle. Delle ombre avanzarono verso la mia direzione. In un primo momento rimasi inchiodata sul posto, ma alla fine cominciai ad alzarmi e muovere i piedi. Sembrò gradire il fatto che mi muovessi, adesso i ruggiti erano scomparsi, come se si nutrisse delle mie azioni. Quando mi fermai, in preda a un misto di orrore e curiosità irrefrenabile, la sagoma parlò: "Vieni da me. Mi appartieni" Senti la paura sciogliersi a ogni sillaba che fluiva dal bagliore per finire dentro di me. Era come se l'energia mi avesse avvolto in un abbraccio di calore così confortante che potevo solo obbedire. Mossi un ultimo passo prima di allungare la mano per toccarla, nonostante il bagliore la mano era gelida, il tocco mi percorse brividi intensi. Provai a toccare con le dita quel bagliore di luce, sentii il formicolio del sangue sotto la pelle. Con forza mi trascinò in avanti e incespicando, entrai nel fuoco ardente delle tenebre. Poi un corpo freddo con due braccia solide si strinsero intorno a me, intrappolandomi contro un torace muscoloso. Urlai terrorizzata, e nuovamente quella voce autoritaria affermò il suo dominio "Mia"  gridò. Priva di autocontrollo, scivolai in un abisso senza fondo, mentre il mio corpo si abbandonava alle braccia del mio oscuro padrone. 

Quando finalmente mi svegliai, avevo la gola secca come se avessi ingoiato una tonnellata di sabbia. Guardai l'orologio sul comodino: erano le sei e mezzo del mattino, accidenti! Avevo dormito quasi dodici ore di fila. Mi alzai e tolsi il pigiama. Feci un fantastico bagno caldo, infilai i miei jeans neri stretti e il maglione nero più caldo che avevo e misi gli anfibi. Guardai dalla finestra, la foresta era immersa in una nebbia fittissima, era così immobile che sembrava un dipinto: un quadro misterioso e inquietante, permeato dal grigiore soffuso della prima luce del mattino. 

"Buongiorno ragazza" vidi Lucas entrare in soggiorno, era ancora in pigiama, e si scompigliava i capelli.

"Che freddo questa mattina, dovrò andare a cercare dell'altra legna"

"Forse è meglio aspettare che la nebbia vada via, sai potresti perderti"

"Ally conosco questa foresta meglio delle mie tasche, sono nato e cresciuto qui ricordi?"

"Si.. hai ragione"

"A proposito, stanno cercando qualcuno al club in città. Vuoi che ci metta una buona parola?"

Accidenti, ero appena arrivata e si prospettava già un lavoro. Ma io avevo già un lavoro, un lavoro al di fuori del normale. Magari mi avrebbe portato alla normalità, alla vita comune di noi comuni esseri umani. 

"Il mio amico Jerry gestisce il locale, il capo però è Dylan Potter, comunque non dovrebbero esserci problemi, mi deve un favore!" 

"Sarebbe fantastico, ci penserò, Grazie!" 

"Grazie di cosa?" Vashi era comparsa sulla porta. 

"Buongiorno sorellona! mio cognato pensa di trovarmi un lavoro al club in città" risposi con poco entusiasmo, sapendo che mia sorella avrebbe approvato. 

Lucas si beccò un'occhiataccia . "In quel posto? pensi sia che una buona idea?" avrei immaginato di tutto, ma non che Vashi fosse contraria, farebbe di tutto per far vivere la mia vita il più normale possibile. 

"Potrebbe essere un nuovo inizio tesoro per tua sorella, non mi dire che deve continuare a cacciare vampiri per tutta la sua vita, nelle nostre zone non ne circolano tantissimi, stanno lontano dalla città" 

"Mia sorella smetterà di ronzargli intorno vero Ally?" 

"Non ho mai smesso Vashi, anche dopo l'incidente io.."

"Basta così Ally, non ne parliamo più, sò che te la caverai benissimo, sei stata addestrata da quando avevi solo 12 anni, se dovessi essere in pericolo so che riuscirai a difenderti, ma non voglio che vai intenzionalmente a caccia, sono stata chiara?" 

Mi dispiaceva mentirle, non potevo dirgli che le notti avevo intenzione di abbandonare il mio letto caldo per due ore circa, scagliare le mie freccie di legno o paletti dritto al cuore di quei vampiri.

"Si, signora!"

"Allora cosa c'è per colazione? domandò Lucas cambiando argomento. 

"Mmmm cereali. Mi dispiace piccola, devo fare un pò di spesa!"

Ridacchiai pensando che l'idea di spesa di mia sorella si riduceva a una rapida incursione nel reparto surgelati. Se l'avessi accompagnata avrei comprato qualcosa di più normale. "Ok, per i cereali, ma aggiungerei una bella tazza di tè" dissi con un  sorriso sfacciato. 


Bleeding Love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora