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Giunsi al club con molto anticipo: non avrei mai più commesso l'errore di arrivare in ritardo. Entrai dalla porta principale, dopo aver salutato tutti, e purtroppo non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che quella sera qualcosa sarebbe andato storto. Salutai i miei amici al tavolo, Jack quando mi vide sembrò turbato. Ecco, non avrei dovuto vestirmi e truccarmi in quel modo! Feci le scale di corsa, per qualche strana ragione il privè sembrava più affollato del solito, alcuni clienti più spaventosi al mio ingresso, iniziarono a fissarmi, quindi presi coraggio e come sempre, a testa alta, m'incamminai in direzione del tavolo d'onore. Ripensai a quanto Dylan mi aveva fatto arrabbiare la sera prima, e il ricordo mi spinse a mantenere la testa alta. Gli lanciai un'occhiata rapidissima, sufficiente a notare che mi stava guardando in modo diverso dal solito. Mi piaceva, quell'uomo era un misto di sorpresa e desiderio, e sulle sue labbra era dipinto un sorriso, gli donava parecchio. Mi fece sentire... sexy. 

"Ehi ciao Ally.. ma come siamo belle" disse Kevin, schiarendosi la voce.

Diventai tutta rossa, e lo abbracciai. "Grazie" risposi, passandogli accanto per andare a posare la borsa nello stanzino. Avevo bisogno di uno specchio per assicurarmi che non ci fosse qualcosa di strano, ero perfetta, il trucco non aveva sbavature, eppure notavo qualcosa di diverso.. che non riuscivo a individuare. 

Quando uscii, Sophia mi stava aspettando. Quando mi vide sgranò gli occhi, facendomi arrossire ancora di più. "Ally.. sei..."

La interruppi, cambiando discorso. "In anticipo" parlai a voce alta e Dylan mi lanciò un'occhiataccia. 

"Non era quello che stavo per dire, però.. si sei in anticipo"

Passai il resto della serata a servire clienti e a raccogliere bicchieri vuoti.  Il tempo passò velocemente come al solito, e ormai mancavano solo dieci minuti alla fine del turno. Per sbaglio, mi caddero dei bicchieri vuoti, causati dalla spinta di due che litigavano. Indietreggiai per togliermi di mezzo e nel farlo andai a finire vicino a una persona a cui non piacevo per niente... già... Lilly. Mi fissò con un'espressione carica di odio, la guardai anche io, e lei in risposta fece un passo in avanti con lo sguardo omicida negli occhi rosso sangue. Di una cosa ero sicura, senza bisogno che parlasse: mi voleva morta. Si avvicinò e mi colpì alla spalla con un pezzo di vetro, non ebbi il tempo di reagire che se ne andò sorridendo, lasciandomi in presa alla sofferenza più atroce che avessi mai provato. Il sangue usciva a fiotti. Era caldo e denso. Misi una mano avanti per reggermi vicino al bancone, ma una scivolò perchè zuppa di sangue e andò a finire sui vetri che ricoprivano il pavimento: mi si conficcarono nel palmo della mano, come se la pelle fosse di burro. Provai a estrarre le schegge, ma non riuscivo più a controllare l'altra mano.  Mi si stava appannando la vista. Una mano mi tocco la spalla non ferita e poco dopo sentii il suo ringhio. 

"Allison, mi senti?andrà tutto bene, ma non chiudere gli occhi" cercai di aprirli, ma quello che videro non fu piacevole. Persone annusavano l'aria in sala,  vidi visi diventare pallidi ed estrarre canini, vidi occhi desiderosi di sangue.. tutto successe in pochi secondi, era la mia fine. 

"State lontano da lei" Dylan minacciò i vampiri seguiti da vari ringhi da far tremare il pavimento sottostante di me. Riuscii ad aprire gli occhi nuovamente e lo vidi che adesso dava ordini in tante lingue sconosciute, nello sguardo aveva un misto di rabbia e di dolore, e i suoi occhi erano dorati. 

"Trovatela, la voglio viva" ordinò a un tizio che aveva accanto. Non appena mi mossi, senti' un dolore lancinante, quindi provai a estrarre il vetro. 

"No, non toccarlo, altrimenti ti dissanguerai. Ti prometto che lo toglieremo presto, nessuno ti toccherà nessuno ti farà del male"  La voce di Dylan era dolce e aveva un effetto calmante su di me. Desiderai che continuasse a parlarmi. Sentii che qualcuno mi prendeva in braccio e mi sollevava. "Allison, non svenire, dimmi qualcosa"

"Non bere... il... mio sangue" dissi.

Dylan mi strinse più forte a sè, e nonostante la rabbia riusci a strappargli un sorriso.

"Credimi.. lo desidero, ma non voglio che muori dissanguata" e aggiunse: "Posso aiutarti io" 

 Cercai di replicare, domandandomi se mi avesse trasformata in vampiro. 

"Non è quello che pensi credimi" 

"non leggermi nel pensiero... ahi"

"Allison, ci siamo quasi resta con me... " non mi accorsi nemmeno che ci eravamo spostati. Aprii gli occhi e vidi che ci trovavamo in una stanza grande e lunga. Mi adagiò su un letto  e io urlai di dolore. 

"Shh, va tutto bene, so che fa male ma ne avrai ancora per poco" annunciò, alzandosi e togliendosi la giacca. 

"Me lo prometti?"

Lui mi accarezzò la guancia e rispose: "Si te lo prometto" . 

Si sedette ai bordi del letto, e avvicinò un tavolo coperto da tanti oggetti che non riuscivo a distinguere.

"Farà un pò male sei pronta?" si avvicinò e mi alzò piano passandomi le mani dietro la schiena.

"Ho sopportato cose peggiori Dylan, fallo!" esclamai, sentendo le guance bagnate di lacrime. Ok, è terribile. 

"Abbiamo finito" prese una bottiglietta, credo fosse disinfettante. Poi con un paio di pinze d'argento, prese il batuffolo di cotone e disinfettò la ferita, sia sulla spalla che sul palmo della mano. 

"Adesso Ally, devi bere il mio sangue, così io potrò togliere il vetro"

"Ma come fai... come puoi..." 

Stava per mordersi il polso, quando gridai.

"No, non voglio" 

Mi prese la mano, un'altra paura mi assalì. 

"Fidati di me Ally" 

"Ma io.." 

Dylan mi interruppe, alzò il mento con le dite, sentì le spalle rilassarsi, rimanemmo così per qualche secondo dopodiché fui io a interrompere il momento, il dolore mi stava macinando dentro. 

"Va bene" 

Alzò il polso sulle sue  labbra, lo vidi estrarre i canini, era ancora più affascinante a petto nudo e con i canini in bellissima mostra, avvicinò il polso al mio viso soffiandomi sul volto il suo profumo. Non mi ero nemmeno accorta che mi stavo martoriando il labbro inferiore e deglutivo a fatica. 

"Perchè sei così nervosa Allison?" sulle prima non riuscii a rispondere. Adoravo quando diceva il mio nome, e in quel momento desiderai che ne avesse pronunciato un altro. Alla fine scossi lentamente la testa e risposi. "Non sono nervosa" ma la mia voce diceva tutt'altro. 

"E allora perchè hai ricominciato a morderti il labbro?" 

Non risposi, mi imbarazzai, sentivo le guance in fiamme, alzai il viso, incontrai i suoi occhi adesso nuovamente dorati e appoggiai le labbra al suo polso, un liquido caldo, non aveva un sapore metallico, era qualcosa di dolce, che mi fece entrare in pure estasi, non mi accorsi nemmeno di avergli bloccato il polso con entrambi le mani, aprii nuovamente gli occhi e lo vidi che serrava la mascella.

A quel punto sentii un dolore acuto al braccio. 

"mmm.." mormorai massaggiandomi il braccio con una mano sola. Sentivo la testa pesante, come se avessi assunto qualche droga, ma era l'effetto del sangue di Dylan, e sentirmi così  piaceva parecchio. 

Bleeding Love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora