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Mi spazzolai i capelli prima di raccoglierli nella solita treccia. Mi sfuggivano dalle dita da tanto che erano puliti, dopo tutto quel tempo passato sotto la doccia. Il sogno era ancora vivido nella mia mente, per quanto cercassi di allontanarlo. Tuttavia c'era un particolare che non volevo dimenticare, che anzi cercavo di ricordare con tutte le mie forze. Non esistono uomini così perfetti, nemmeno i vampiri sono così perfetti. Una volta prosciugato muori, insieme alla tua anima, non rimane nulla, solo un corpo freddo! Diciamo  che non avevo una conoscenza così ampia dell'altro sesso, ma da quel che avevo visto, o ricordavo, era bello. Più simile a un dio! Mi tolsi la felpa e cominciai a rilassarmi. Spensi la luce e mi avvolsi nelle coperte, sentendo le palpebre farsi più pesanti. C'era qualcosa che mi disturbava, e non era il mio cervello che faceva gli straordinari. Era un rumore, un uccello che riconobbi subito. Era tornato. Mi drizzai a sedere di scatto.

"Ma allora è un vizio!" 

Pensai di accendere la luce, ma sapevo che non mi avrebbe aiutato a vedere oltre il vetro. Così aspettai che le nuvole con il leggere vento si spostavano e il bagliore della luna permetteva una maggior visuale. La curiosità mi diede coraggio e mi avvicinai alla finestra. La luna sbucò da dietro la finestra, e con un misto di sollievo e delusione, vidi che fuori non c'era niente: nè un uccello, nè niente. Ok stavo decisamente diventando pazza! Decisi di aprire la finestra, fui investita dall'aria gelida, di uccelli nemmeno l'ombra. Cosa mi aspettavo? che l'uomo misterioso del mio sogno fosse li come il principe azzurro? Risi della mia ingenuità e richiusi con rabbia la finestra. Al diavolo all'uccello! 

La mattina dopo Vashi entrò in cucina con una vestaglia felpata e ciabattine intonate: sembrava una barbie e non potè non ridere a quella bellissima visione.

"Carina" esclamando e ridendo sotto i baffi.

"Signorina questa mattina siamo allegre?" 

"Perdonami sorellona.. è che sei carina.. e buffa!"

Mi fece la linguaccia. "Allora, come hai dormito?" mi chiese, sedendosi di fronte a me con ciotola e cucchiaio.

"Quasi sempre sul fianco" ridacchiai

"Ah, molto divertente" 

Era così naturale scherzare con mia sorella. 

"Cosa stai pensando?" domandò.

"Niente.. ero persa nei ricordi, mi sei mancata così tanto!"

"Anche tu piccola"

"Oggi vai in ufficio?" 

"mMMM non saprei.. volevo passare del tempo con te"

"Tranquilla puoi andare, me la caverò benissimo Vashi. E poi dovrò prepararmi mentalmente per stasera.. sai.." le feci l'occhiolino, sperando di nascondere il mio scetticismo.

" Ah si, la band musicale, ma come si chiama?" 

"Non ne ho idea, io odio la musica!" 

"Un tempo ti piace, il rock'n'roll, il rap.."

" hai detto bene.. un tempo!"

"Ah ricordo, si chiamano Skin, e sembra che siano piuttosto bravi!"

"Oh" 

"Bè comunque verrà anche il fratello di Ava?" mi domandò con aria curiosa.

"Si ma non mi interessa. Lo sai hce non voglio uscire con nessuno" replicai intono calmo. 

"ok, ok era solo per dire. Sai che qui vanno pazzi per l'accento inglese" la guardai da sopra la tazza e non potè non scoppiarle a ridere.

Alzai gli occhi al cielo. "MMmM in tal caso marcherò con quello americano"

Passai il resto della giornata cercando di tenermi impegnata. Ava mi telefonò per avere conferma della serata. Credo che fosse solo elettrizzata al pensiero di dover curare il mio debutto all'interno della società americana. A essere sincera, odiavo stare al centro dell'attenzione, ma l'idea di andare in quel locale,  di scoprire qualcosa in più, elettrizzava parecchio. 

Decisi di fare una doccia e prepararmi. Indossai un pantalone nero molto aderente, nelle cuciture avevano dei fili collegati fino alla caviglia, mettevano in evidenza le mie gambe snelle, indossai una maglietta nera, con lo scollo a "v" impreziosita di pizzo nero. Era un regalo dei miei genitori. Era piuttosto aderente e metteva in risalto la mia figura snella, misi un gilet verde militare sopra, così nell'eventualità avessi dovuto fare la fila per entrare al locale mi avrebbe tenuta calda.  Come sempre, avevo impegnato un sacco di tempo ad acconciare i capelli, infilai una semplice fascia nera per tirare indietro i capelli da coprirmi le orecchie. Esaminai il risultato nello specchio della camera e ne rimasi soddisfatta. Un look ne troppo appariscente, ne troppo "straniero". 

"Wow, sei stupenda Ally!" mi girai e vidi mia sorella con le mani giunte in preghiera, commossa.  

"Ho aggiunto solo qualche particolare!"

"Da renderti ancora più bella, vieni con me.. giusto ieri ho comprato un delizioso rossetto!"


Bleeding Love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora