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Cecilia non sembrò né sorpresa né infastidita di trovarmi nella camera da letto del suo fidanzato. Al posto suo, io avrei dato in escandescenza.

Si avvicinò a Dylan. Non lo abbracciò, né lo baciò.

"Cecilia, ti ricordi di Allison?" le chiese indicandomi

"Ma certo, ciao Allison"rispose lei educatamente, la osservai meglio, era di una bellezza unica, aveva ragione Jack. 

"Ciao..." mi sforzai di dire.

"Cecilia per favore, di a Allison se siamo fidanzati" chiese lui e lo guardai malissimo.

"No, non lo siamo" rispose lei

"Lo siamo mai stati?"

"No"

"Un'ultima cosa Cecilia.. abbiamo mai avuto un qualsiasi legame.. intimo?" chiese tenendo gli occhi fissi su di me. Ascoltavo incredula.

"No, mio signore.. mai.. E' tutto?" rispose lei, con un'espressione impassibile sul volto, mentre io avvampavo.

"Si, è tutto. Grazie Cecilia puoi andare!" concluse lui. 

Rimanemmo di nuovo soli, ma non gli credevo.

"Che diavolo significa?" chiesi.

"Mi dispiace averti ingannata, ma era necessario"

"oh ma davvero, muoio dalla voglia di sentire quello che ti inventerai ora" gridai, il disgusto di tutte le bugie che mi aveva detto prese il sopravvento sulla.. passione.

"Non avevo scelta"

"perchè? stasera hai deciso che mi vuoi... domani avrai un'altra a cui succhiare il sangue?" ringhiava.

Sembrava in colpa, ma mantenne la sua posizione. 

"Tutto quello che ho fatto, l'ho fatto nel tuo interessa: è la verità, che tu mi creda o no. Non potevo preoccuparmi di te"

"e perchè no?" 

"perchè dovevo allontanarmi da quelli.. da te.."

disse, facendomi ricordare il dolore provato quel giorno. e aggiunse: "Dovevo fare in modo che mi odiassi, Allison.. era l'unico modo che avevo per proteggerti.. da ciò che sono"

"So proteggermi benissimo da sola"

"Da me non ci riusciresti" sbottò esasperato. Non aveva alcun senso. "Quella sera ti hanno ferita per colpa mia. per ciò che sono"

"Dylan, tu non sei un vampiro come gli altri... cosa sei?" il suo viso si riempì di dolore, ma poi mi importava sul serio sapere cosa era? ormai mi ero spinta troppo oltre: lo amavo ed era l'unica cosa che contava. Quindi prima che potesse rispondere, tornai da lui. 

"A dire la verità,adesso non m'importa!" conclusi, alzandomi in punta di piedi per raggiungere la sua bocca. In un primo momento rimase immobile, sbalordito, finchè non gli presi il viso tra le mani e afferrai i suoi capelli tirandolo a me con forza. Dopotutto era il mio signore adesso, e io non desideravo altro. E di li a poco avrei capito fino in fondo cosa significava arrendersi a un uomo, e perchè era così bello..

Si avvicinò al mio collo, chinando la testa e inspirando il mio profumo dei miei capelli. Gemette quando gli cinsi la vita con le braccia, e le mie mani scivolarono sulla schiena, toccando la sua pelle liscia. Il corpo di  Dylan reagì al mio tocco, esattamente come avevo fatto io con lui. Avevo potere su di lui, e mi piaceva. Poi guidò le mie braccia verso il suo collo e mi sollevò per portarmi verso l'enorme letto. Continuò a tenere gli occhi incollati ai miei. E all'improvviso tutte le luci si spensero, e furono sostituite dal bagliore della luna dalla finestra. 

"Cosi va meglio" disse.

"Come hai fatto?" sussurrai.

Ogni cosa che faceva era magica. Non rispose e mi baciò, ricambiando il bacio come se fosse l'ultimo mio respiro. Le mie labbra erano affamate, vogliose di lui, del suo sapore.Sapevo che ogni istante insieme a lui poteva essere l'ultimo, ma non mi importava se mi spezzava il cuore. Ne valeva la pena. Se fossi morta lì, tra le sue braccia, ne sarebbe valsa la pena perchè non avevo mai provato un piacere così profondo.

Mi sfilò la maglietta e il reggiseno. Per fortuna avevo messo quello di pizzo nero.

"Come sei bella.." Arrossi, tracciò con le dita il bordo di pizzo del reggiseno, lasciandomi senza fiato. Non riuscivo a guardarlo in faccia e il mio cuore batteva sempre più veloce.Mi sollevò il mento, facendomi avvampare. Era una tortura squisita. Mio Dio, che occhi. Fiamme dorate circondavano il nero dell'iride, divorando le emozioni fino a farle diventare una cosa sola: passione.

Avevo un bisogno disperato di Dylan, toccarlo, assaporarlo. I suoi muscoli al mio contatto ebbero un tremolio, l'addome scolpito si contrasse come se avesse percepito i miei pensieri.Si avvicinò per togliermi il resto. Sfilò lentamente i jeans. Poi mi tirò a se e mi ritrovai sotto di lui. I nostri corpi si ricongiunsero, pelle su pelle. Mi persi nella tempesta scatenata da Dylan, io volevo affogare in quel piacere. Traccio una scia di baci lungo il mio corpo, scendendo poco a poco. Chiusi gli occhi cercando di frenarmi, ma avevo solo voglia di urlare di piacere. Si tolse i boxer e rimase nudo sotto i miei occhi.  Mi sentivo avvampare, eppure lui lo trovò divertente.

"perchè mostri imbarazzo? "

"Non lo... mmm... non lo faccio da molto tempo" confessa.

"Mi fa piacere, non preoccuparti piccola, sarò gentile!" esclamò facendomi l'occhiolino. Risi, scaricando un pò di tensione. Lo desideravo da quando lo avevo conosciuto, e anche se fosse accaduto solo una volta, non potevo sprecare tempo a preoccuparmi.A quel punto dalla bocca di Dylan uscì un ringhio molto animale e famigliare.

"Quel rossore sulla tua pelle, mi fa venire voglia di morderti..." scosse la testa e chiuse gli occhi, come per scacciare un ricordo, meglio dire un sogno che io ricordo perfettamente. 

"Cosa c'è? chiesi.

Spalancò i suoi occhi dorati.

"Mi fai venire voglia di morderti"

Chiusi gli occhi, ma lui voleva dominarmi anche con lo sguardo. 

"Guardami" ordinò

Poi non ci fu spazio per le parole. Si unì al mio corpo, con un unico movimento. Diventammo un'unica cosa, bellissima.

Bleeding Love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora