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Non avevo mai provato una sensazione paragonabile a quella. Se i suoi baci mi erano sembrati intensi, la nostra unione sembrava appartenere a un'altro mondo. Ero persa in un mondo di fuoco e di ghiaccio, io non dovevo appartenere a questo mondo, eppure da quando lo incontrai quel giorno alla foresta, non riusci a farne a meno. Lui mi controllava, di nascosto.. e non m' importava come facesse. Lasciai che mi trasportasse in un altro mondo, in un mondo che non avrei voluto mai abbandonare.

Dopo quelle che mi parvero ore di estasi, mi sentii allo estremo delle forze. Solo allora mi resi conto che stavo urlando, dall'inizio. Lo imploravo di darmi ciò che continuava a negarmi. Come se mi avesse letto nel pensiero, abbassò lo sguardo, e lasciò leggeri baci sul mio seno.

Non potei fare altro che osservarlo. Iniziò a muoversi in un modo che mi fece venire voglia di scattare in avanti con il busto, e come se l'avesse previsto, mi immobilizzò tenendomi per i polsi, costringendomi a cavalcare la violenza dell'orgasmo. Era una sensazione incredibile.

Ero posseduta. Morsi la stoffa e afferrai le coperte con l'intenzione di farle a brandelli. Durò per un tempo infinito finché non crollai. Era stata la migliore esperienza sessuale della mia vita.

Ricordo vagamente di aver sentito qualcosa di morbido che mi accarezzava dolcemente. Sentii sussurrare parole dolci, ma non riuscii a distinguerle, perchè la mente era ancora annebbiata. Quando terminarono, sentii una mano che mi scostava i capelli dal viso. Era disteso accanto a me, sul fianco. Mi copri con le lenzuola, raffreddandomi la pelle, mi circondò con le braccia e mi fece posare la testa sulla spalle. 

"Adesso dormi, mia cacciatrice"

E non opposi resistenza, perchè addormentarmi tra le sue braccia era il paradiso. 

Quando mi svegliai, la stanza era inondata di luce. Sebbene ci fosse un'unica finestra, fui costretta ugualmente a strizzare gli occhi per farli abituare al sole. Anche il letto mi sembrò strano. All'improvviso mi balenarono in testa gli eventi della sera precedente e per poco non mi venne un infarto, sentendo un corpo che si muoveva accanto a me. 

fare l'amore con Dylan era stato perfetto. Rimasi immobile per non svegliarlo, poteva avvertire qualsiasi movimento. Poco dopo mi alzai ugualmente, vedevo la maglietta e il reggiseno, ma nient'altro, quindi alzarsi dal letto era fuori discussione. Mi sporsi con delicatezza, cercando di trovare il resto. Presi la sua camicia a portata di mano, e la infilai pensando che i miei capelli sembravano una giungla. Non riuscivo a trattenermi e accostai la stoffa al naso per sentire il suo odore, mentre i ricordi della sera prima mi invadevano la mente. 

"Sta meglio a te" disse Dylan, e mi voltai di scatto scoprendo che era sveglio: mi stava guardando, appoggiato a un gomito. Sorrideva, e io diventai paonazza,

Non sapevo cosa dire, così iniziai a mordermi il labbro.

"Sei silenziosa. Come mai?" disse con un sorriso sfacciato sulle labbra, che non avevo mai visto. Afferrò la camicia che avevo indosso e mi tirò a se.

"Buongiorno" fu l'unica cosa che mi venne in mente, perchè ero ancora imbarazzata. Di solito mi svegliavo da sola e scoprivo che era stato tutto un sogno.. mentre adesso era tutto reale.

"Allora, non ti hanno tagliato la lingua, per un attimo mi ero preoccupato sai.:" disse prendendomi in giro con un sorriso malizioso, feci per tirargli un cuscino ma mi bloccò i polsi.

"Sembri felice" constatai

"E come potrei non esserlo, è dal primo giorno che ti ho vista che desidero averti con me!" replicò. accarezzandomi i capelli scompigliati.  D'istinto, iniziai a lasciarli tentando di dare loro una forma. Risa e mi scostò le mani, non farlo. Mi piacciono così, liberi e selvaggi.

Stava per avvicinarsi a darmi un bacio, ma lui si fermò e disse: "Entra Kevin"

A quel comando sentii la porta aprirsi e d'istinto mi nascosi sotto le lenzuola, come una bambina. 

Dylan scoppiò a ridere. Stava ancora sogghignando, quando qualcuno si avvicinò nel letto. 

"Ciao Allison" disse cercando di controllare la risate. 

Io mi vergognavo talmente tanto che lo salutai con la mano, dopo averla tirata fuori dalle coperte. 

"Dylan scusami, ma ci sono stati degli sviluppi, una cosa che vorrai vedere"

"Arrivo tra un attimo, grazie" 

Qualche istante dopo, la porta si richiuse. Tirai fuori la testa da sotto le lenzuola e vidi Dylan già in piedi, vestito. "Gradirei che non ti coprissi il viso, è una cosa che amo ammirare"

"Mio signore, gradirei di non far entrare nessuno quando sono nuda nel tuo letto"

Scoppiò in una risata fragorosa, poi si avvicinò e disse: "Hai ragione, mi dispiace.. devo andare adesso, ma non ci metterò molto!"

"va bene, adesso mi preparo e me ne vado" dissi mettendomi a sedere, ma Dylan non la prese bene. 

"No! non voglio che te ne vada, certo che no..perchè pensi questo?" chiese quasi offeso. 

"credevo... beh... io e te Dylan non possiamo stare insieme.. pensaci!"

"pensavi che volessi un'avventura Allison?" disse. 

"Bè..a essere sincera, non sapevo cosa aspettarmi, ma con te ci sono abituata" risposi, confusa mordendomi il labbro. 

"Il nostro non è stato un errore, e anche se lo fosse, è stato meraviglioso" mi guardò e io mi sentì le guance prendere a fuoco. E aggiunse: "Quello che vorrei, è che tu rimanessi nel mio letto  e mi aspettassi" disse prima di andarsene, avviandosi verso la porta da cui era uscito Kevin. 

"Ehm ok.. c'è un bagno?" diventando paonazza. 

"Mi c'erto, c'è una porta in fondo a sinistra, fa come se fossi a casa tua Allison" con quelle parole se ne andò lasciandomi sola. Mi piaceva quando pronunciava il mio nome, e ogni volta mi veniva la pelle d'oca. 


Bleeding Love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora