Bleeding Love (IN REVISIONE)

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Ero senza parole, feci un respiro profondo, e per quanto fosse l'ultima cosa che avrei voluto fare, iniziai a raccontare, perchè era la mia unica occasione per fuggire. 

"Due anni fa, durante l'addestramento, zio Tom mi fece la proposta di andare con i suoi umili cacciatori in perlustramento nei dintorni dei boschi del Lake District in Inghilterra. Ero ancora alle prime armi, e non sapevo ancora tenere un arco dritto, un ragazzo fidato di mio zio, Franz, si affiancò a me. Sulle prime mi era sembrato affascinante, sai ero poco più piccola, non sono mai stata innamorata del tutto, ho avuto solo storielle così, ma la sua passione per l'arco e il cacciare l'aveva reso molto popolare nel gruppo, e io ero la sua allieva preferita" feci una risata priva di allegria e continuai. 

"Mi ricordo che i miei compagni erano gelosi, perchè Franz passava più tempo con me che con loro.. con il passare del tempo la situazione si fece più seria. Mi seguiva ovunque, me lo ritrovavo sempre tra i piedi. Sulle prime pensai di essere paranoica, ma poi era evidente che mi perseguitava, in ogni posto, in ogni minuto, della mia giornata lui era dove me. Un giorno iniziai a saltare gli allenamenti e xzio Tom si insospettì, mi chiese il motivo della mia assenza, provai a parlargliene, ma un giorno Franz sembrò essere scomparso, mio zio andò a trovarlo a casa, la porta era aperta e appena varcò la soglia, il salotto era tempestato di foto mie, io... io che tiravo con l'arco.. io che ero con i miei a cena, io che ero... in bagno" mi fermai e vidi il corpo di Dylan irrigidirsi. Chinai il capo e continuai.

"Zio Tom non riuscì più ad avere notizie, così decisi di non pensarci più e di continuare a vivere la mia vita, e finendo l'ultimo anno di college, tuttavia zio Tom non si fidava più di lui, era ossessionato da me, era andato addirittura dalla polizia. Io non volevo creare più problemi e stupidamente ignorai i suoi consigli. Mi sbagliavo.. " feci una pausa per asciugare una lacrima.

Dylan balzò in piedi, preoccupato. "credo per il momento sia abbastanza, continueremo più tardi, dopo che ti sarai riposata"

Ma io non volevo riposare. Volevo andarmene prima che Franz mi trovasse. 

"Sto bene, vorrei continuare.."

Controvoglia Dylan si mise a sedere per ascoltare il resto del racconto.

"Una notte tutto cambiò, mi ero fermata più del previsto a casa di zio Tom, abitavamo vicini, quindi come d'abitudine percorsi a piedi il vialetto che conduceva verso casa mia, c'erano parecchie persone nella strada, gente nei loro giardini con la propria famiglia, gente che portava a passeggio il proprio cane, quando arrivai quasi a destinazione sentivo dei passi alle mie spalle, e Franz mi venne incontro, cercò di convincermi di seguirlo, di scappare insieme. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, perchè scappai e chiamai la polizia."

"A quel tempo, uscivo con un ragazzo John Muller Era davvero carino, intelligente, sveglio, il tipo che puoi presentare ai tuoi, io non potevo rivelare la mia identità o cosa facevo durante il tempo libero, quindi dimezzavo sempre sui particolari, come succede adesso.

Un giorno ricevetti un messaggio da John, facendomi credere che stavo andando a un appuntamento con il mio nuovo ragazzo, quando in realtà aveva scelto il luogo perfetto per rapirmi. Prima che potessi rendermene conto, mi aveva immobilizzato e mi stava iniettando qualcosa, per portarmi via! ora capisci perchè ci sto male quando mi trattengono contro la mia volontà?"

"Non ci avevo pensato, scusamI"

"perchè, avrebbe fatto differenza?" chiesi in tono freddo

"No, faccio quello che devo fare, ma le mie ragione non ha niente a che fare con il tuo passato!"

"Va bene" gli concessi.

"Poco dopo mi risvegliai in una cantina, era la mia prigione. Un'inferno di cemento, dove sono rimasta per un mese circa, combattuta tra la voglia di morire e quella di non mollare. Era convinto che fossi sua, era ossessionato da me" mi asciugai le lacrime, che scorrevano copiose: Dylan stava soffrendo insieme a me, almeno così sembrava.