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Tutto mi sembrò confuso, gli occhi di Dylan avevano incontrarono i miei e prima che me ne rendessi conto ero già tra le sue braccia. 

"Non posso farti del male Dylan, non voglio" 

"Non succederà Allison, te lo prometto" feci per allontanarmi ma mi afferrò nuovamente per le braccia e mi scrollò fino a farmi tornare in me. 

Mi liberai dal suo corpo e bevvi un sorso d'acqua. 

"Allison, ascolta! Non succederà.. te lo prometto piccola, è impossibile che tu lo faccia.." 

Involontariamente avevo fatto passi indietro per avvicinarmi alla porta, ma prima che potessi nuovamente rendermi conto di un gesto velocissimo di Dylan, mi sollevò di peso e mi riportò sul letto, dove si sarebbe fatto capire.. 

"Lasciami Dylan" urlai, ma non servì a niente perchè mi cingeva con la sua stretta. Cercavo di liberarmi, aveva un'espressione calma e questo mi fece arrabbiare ancora di più. Poco dopo mi sdraiò sul letto, premette il corpo contro il mio, viso contro viso, facendomi battere forte il cuore, per la rabbia e il desiderio. I suoi occhi trovarono luminosità finalmente, e restai meravigliata dalla luce dorata dei suoi occhi. 

"Dylan... " gridai di nuovo ma ottenni il risultato opposto.

"No!" urlò lui, mi bloccò i polsi con le sue possenti mani, e in quel momento capii che ero sua e avrebbe fatto di me ciò che voleva. 

Abbassò una mano, ma quando provai a liberarmi dalla stretta mi bloccò nuovamente, mi scappò una risata amara, e un sorriso malefico si fece capolino nel viso di Dylan.

"Voglio solo proteggerti, se mio zio venisse a sapere.."

"Non succederà!" sentì il suo respiro pesante come il mio.

"Dylan, questo non è un gioco, ma sembra che io sia la tua preda, pensavo mi tenessi per quello che sono.. sono confusa.." sbattè un pugno la colonna del letto, facendolo tremare e urlò: "Sei solo una stupida"

"Si hai ragione, lo sono" le mie parole lo ferirono, ma stavolta reagì in modo diverso. 

Con una mano libera mi sfiorò la pelle, e dal fianco si sprigionarono mille brividi che mi fecero tremare le gambe.

"Io ho bisogno di te, non sei la mia preda.. tu sei ciò che voglio, e so che anche per te è lo stesso" A ogni parola, la mano saliva un pò più in alto. 

"Non è vero" gridai, ma era una bugia e lo sapeva benissimo.

"Sbaglio  o stai giocando tu adesso Allison?" mi guardò con gli occhi dorati e penetranti da sotto i capelli. Si avvicinò, fino ad arrivare a un soffio sul mio viso.Le sue labbra erano così vicine che ne sentivo quasi il sapore. Ancora non si decideva a baciarmi e stavo impazzendo. Se non lo avrebbe fatto mi sarei messa a urlare. 

La situazione peggiorò.. perchè mi sollevò una gamba e premette il corpo contro il mio, facendomi sentire il suo desiderio. A quel punto mi arresi.

"Vedi? ti sei arresa!" la mia collera raddoppio e reagii in modo esagerato, come se un pò della sua rabbia fosse entrata in me. 

"Ma come osi!" urlai, e gli mollai uno schiaffo. 

Il fatto di avergli dato ragione, di non aver saputo resistere, mi mandava su tutte le furie. La sua faccia era perplessa, ma pochi istanti dopo si aprirono in un sorriso, come se avesse apprezzato la mia ribellione. Feci per allontanarmi, ma Dylan mi afferrò per un braccio e mi tirò nuovamente a sè.

"Dove credi di andare?" mi baciò con un impeto mai provato prima, e il mio corpo divenne gelatina nelle sue mano. Volevo che mi prendesse e glielo dimostrai cingendogli il collo con le braccia. Mi sollevò e gli circondai la vita con le gambe. Immerse le dita nei miei capelli. Mi gettò sul letto, davanti a quella aggressività inaspettata, mi eccitai ancora di più, mi capovolse, e mi strappò i vestiti. Spalancò gli occhi, che divorarono la mie pelle nuda come se volesse mangiarla, mi aggrappai alla parete ma qualcosa catturò la mia attenzione, nel muro vidi l'ombra di Dylan, e non potei non notare l'uccello, mi girai di scatto per la paura di trovarmi l'altra sua forma invece del suo corpo nudo, ma invece mi sbagliai. Gli accarezzai la schiena ma non potei fare a meno di affondare le unghie nella sua pelle, facendolo gemere in risposta. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso perchè mi ricordava un vampiro in procinto di divorare la sua vittima: e la sua preda ero io. Avevo ragione. Glielo permisi e mi lasciai andare. Gli permisi di prendermi, soddisfacendo i suoi bisogni, lo sentii tremare, so che stava cercando di mantenere il suo controllo. Era chino su di me e mi guardava, disarmato. Era il mio padrone. Si mise sulle ginocchia e mi sollevò leggermente per farmi sua.. 

Le mani di Dylan erano ovunque. Controllavano ogni mio gesto, prima mi stringeva forte come se non volesse lasciarmi andare mai più, e l'attimo dopo mi allontanava per guardarmi.. Non so come feci a sopravvivere a quell'assalto brutale. Mi prese il collo con una mano e mi costrinse a girare la testa di lato, premette le labbra contro il mio collo e disse.. 

"Allison, ne ho bisogno.." Chiusi gli occhi e mi morsi il labbro, riluttante  a parlare. Reagì aumentando il ritmo, facendo irrigidire sotto il suo peso. 

Rimasi ancora in silenzio, mi morsi un labbro. 

"Allison.. non vorrei farti del male io adesso, ma conosco i miei limiti.. "

"Fallo!"

Diventai seria, e lo guardai nuovamente negli occhi.. Dylan aumentò il suo gioco, ancora una volta le sue dimensioni mi sconvolsero e mi abbandonai ad altre grida di piacere. 

Bleeding Love (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora